Urlo al mio bambino. Aiuto

  • Questo topic ha 7 risposte, 7 utenti ed è stato aggiornato l'ultima volta 6 anni, 4 mesi fa da Anonimo.
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  • #377659 Rispondi
    Anonimo
    Inattivo

    Mamme… aiutatemi!

    Ho 38 anni e sono mamma di un bambino splendido di 11 mesi, Thomas. Non esagero quando dico che e’ splendido, perché il mio Thomas e’ un bambino dolce, mangia e dorme regolarmente. Certo, come tutti i bambini ha i suoi giorni si e i suoi giorni no.. e come tutti i bambini vuole una valanga di attenzioni. E qui cade l’asino.

    Ho seguito mio marito per lavoro in un’altra fitta’ (lui e’ Americano) quindi qui siamo solo noi 3. Ho lasciato il mio lavoro e adesso sono mamma a tempo pieno (io??? e chi l’avrebbe mai detto!), le ns. vite proseguono tra alti e bassi come per tutti immagino il mio problema più’ grande pero’ e’ che alcune volte, come ieri per esempio, mi ritrovo ad urlare al mio bambino. Capita che io sto trafficando in cucina, magari sto cucinando o pulendo.. non so, e allora metto Thomas nel suo recinto (e’ grande, può muoversi liberamente ha i suoi giochi, ma io sn sicura che non si butti la tv addosso o che esplori tutta casa mentre io sono impegnata in altro) e magari inizia a richiamere la mia attenzione. Le canzoncine non bastano più, i miei scherzi neppure… dopo 10 min inizia con quel lamento continuo, piccio lo chiamo io, che e’ continuo e ti entra nel cervello, ti corrode…. e tu cerchi di sbrigarti a finire quello che stai facendo così puoi andare da lui ad alleviarlo ma a quanto pare non sei abbastanza veloce e lui continua, continua, continua, continua.. e io mi sento impazzire… e poi di botto slang! urlo forte! gli urlo ‘BASTAA!!!’ … E lui mi guarda e scoppia a piangere.  E io allora mi sento ancora più uno schifo. Lo so che quell’urlo non avrebbe risolto la situazione, e’ me che aiuta… ma capisco che non e’ giusto urlare così al mio bambino. E se questo lo traumatizzasse? se stessi creando in lui delle crepe che si porterà per tutto il resto della sua vita!? Lo so, le faccende di casa possono aspettare, ma quando sei da sola a casa, da sola al 100% intendo come me, prima o poi devi fare qualcosa, prima o dopo qualcosa di improcrastinabile arriva! E cosa fare allora???

    Mi sento una madre orribile, incapace nell’adempimento del mio ruolo e quando faccio così penso che non e’ il caso che io programmi un secondo figlio.

    Cosa ne pensate mamme? secondo voi c’e qualche metodo per placare queste urla? (a parte forse assumere una tata o una colf a tempo pieno??)

    #377694 Rispondi
    Dott.ssa Elena Crestanello
    Amministratore del forum

    le mamme che si mettono in discussione, ricordati, sono sempre le migliori 😉
    non è affatto semplice metabolizzare tutti i cambiamenti che hai vissuto in questi ultimi tempi e forse hai bisogno di una mano… Il voler (o essere costretta) a fare tutto da sola non è semplice e delle volte bisogna riconoscere di necessitare di un piccolo aiuto che può essre anche una o due ore al giorno  per poter ritrovare un attimo se stesse e ripartire poi più cariche. Non so se hai la possibilità di trovare qualcuno  però pensaci. .
    non ho la ricetta per smettere di urlare, ogni tanto con i miei figli urlo anche io , in alcuni casi è necessario in altri invece è solo nostra necessità di sfogarci . allora in questo caso dobbiamo risalire al motivo per il quale succede e cercare di eliminarlo o da sola o con un supporto esterno, Un abbraccio.

    Biologa, Ideatrice e Responsabile www.periodofertile.it. - Per contattarmi direttamente puoi scrivere un'email a elena@periodofertile.it
    #378067 Rispondi
    Anonimo
    Inattivo

    Sei molto brava a metterti in discussione , un approfondimento su te stessa e il tempo ti aiuteranno a capire come gestire la cosa in maniera sana.

    Pero ricordati che noi mamme siamo le prime donne e il primo modello con cui i nostri figli si confrontano, un domani quando Thomas dovrà gestire le sue frustrazioni da  uomo adulto, saprà gestire le sue, perché le ha gia provate.  Credimi, un bel regalo gli fai.

    #378257 Rispondi
    ProfumoDiVita
    Partecipante

    Cara Frafra,

    concordo pienamente con quanto detto da Elena…

    Purtroppo un urlo o una crisi isterica ogni tanto succedono (credo) a tutte le mamme… Io sono estremamente paziente (cosi mi dicono tutti), eppure qualche volta ho sbottato anch’io contro mio figlio.

    Ero in una situazione simile alla tua: vivo all’estero e non avevo nessuno che mi aiutasse. Quando mio figlio è nato ci siamo trasferiti in un paese nuovo, dove non conoscevo nessuno. Ci tenevo a curare io mio figlio almeno i primi 2 anni, infatti i suoi primi 18 mesi l’ho curato sempre io, mio marito partiva alle 6 del mattino e tornava mai prima delle 19:00-20:00. Come se non bastasse, lavoravo da casa come traduttrice e consulente marketing ed ero costretta a lavorare di notte perché di giorno con un bambino di pochi mesi era impossibile. Risultato? Lavoravo male, ero una mamma nervosa, stanca e irascibile. Mi è venuto un esaurimento nervoso e sono finita all’ospedale con il sospetto di avere un infarto in corso…

    Così abbiamo preso provvedimenti. Ho drasticamente ridotto il lavoro e, soprattutto, (cosa che ti consiglio caldamente), ho iniziato a mandare mio figlio al nido, due giorni a settimana. Nel frattempo si è aggiunto un altro elemento che penso ti aiuterebbe molto: ho iniziato a fare delle nuove amicizie in loco. In particolare chiacchierare con altre mamme prendendo insieme un caffé in santa pace, mentre i bimbi erano al nido, è stato un vero toccasana.

    Io penso che urlare e essere verbalmente aggressivi con i bambini sia una forma di violenza, non diversa da quella fisica. Temo che -per quanto da un lato comprensibili perché siamo tutti esseri umani e non santi- gli episodi di ripetuta violenza verbale lascino ferite nei bambini, ferite che si trascinano nell’età adulta. Mio papà urlava spesso quando io ero molto piccola e francamente penso che quella sorta di distacco e inspiegata aggressività che ho spesso nei suoi confronti siano la conseguenza…

    Per concludere, io ti consiglio di cercare di fare delle amicizie, preferibilmente con altre mamme, con cui ti puoi sfogare e rilassare, anche solo un’oretta a settimana. Soprattutto ti consiglio di cercare di “sbolognare”, per il suo e per il tuo bene, il tuo piccolo a un nido o un asilo almeno qualche ora a settimana e utilizzare quelle ore per le attività che sono difficili da svolgere quando il bimbo è a casa e anche per te stessa, regalati qualche ora solo per te, per essere, per una volta, te stessa e non solo “mamma al servizio”. Se non hai la possibilità, sfrutta il weekend e usa la scusa del “Daddy & Son time” 😉

    Ultimo suggerimento: quando senti salire la rabbia e la frustrazione, vai in un’altra stanza per un minuto e fai qualcosa che ti faccia sbollire la rabbia e calmare (prendere a pugni un cuscino, fare dei respiri profondi, pestare i piedi…) cosi da sfogarti senza conseguenze sul piccolo…

    Spero di esserti stata almeno un pochino di aiuto… Ti mando un abbraccio  :heart:

    Ogni volta che la vita ti butta giù, rialzati. Rialzati e vola. E non avere paura di cadere, perché solo quando si è liberi dalla paura si può volare.
    #378295 Rispondi
    Anonimo
    Inattivo

    Mamme, amiche..

    innanzi tutto grazie per il Vs. aiuto, e’ molto importante per me avere l’opportunità’ di un confronto con altre persone che a loro volta, come me, possano avere avuto un problema affine al mio. Come detto la mia solitudine e’ difficile da gestire anche sotto questo aspetto, senza confronti non c’e’ la crescita. Detto cio’…

    Sono una mamma all’antica per versi… Accudisco il mio bambino in tutto e per tutto. Sono molto attenta alla sua educazione, cerco di non fargli fare i capricci, non lo vizio, sono severa e non mammona, lo lascio molto libero di trovare i suoi spazi e i suoi ritmi, tengo molto ad essere presente nei suoi primi anni di vita (anche perché vedendo tutti quei filmai di violenze ed abusi nei nidi, non   mi fido molto), ecco perché’ una cosa del genere mi atterrisce. Non sono una che se ne frega del mio bambino, al contrario e’ al centro dei miei pensieri presenti e futuri e nel contempo aggiungo che avevo una vita piena prima a cui ho rinunciato per avere lui.

    Credo che indipendentemente dal tipo di problema io possa avere quale solitudine, frustrazione o semplice stanchezza io debba trovare il modo di risolvere questo mio modo di reagire perché anche se risolvo i problemi odierni la vita si sa, ce ne riproporrà’ altri in futuro mentre se invece imparo a  gestire questi scatti di nervosismo posso salvaguardare il mio bambino.

    si io credo che cio’ che accade oggi si ripercuoterà nella sua vita futura. Certo, una cosa accaduta una sola volta no di certo, parlo di un meccanismo che si ripete con cadenza regolare. Anche io riconosco miei atteggiamenti precisi come figli delle azioni di mia mamma nei miei confronti.

    Ripenso a quando non avevo ancora figli e leggevo ‘essere genitore e’ il lavoro più difficile’ .. credo che di non averne mai capito a pieno l’essenza fino ad oggi…

    #378348 Rispondi
    Anonimo
    Inattivo

    @Farfa ciao,

    confermo anche io che accorgersene e parlarne vuol già dire molto.

    Guarda anche io qualche volta alzo la voce, soprattutto col più grande, con la piccola quasi mai, ma lei poi sente le sgridate dell’altro, quindi…penso che dentro ovviamente a certi limiti sia normale.

    Poi se ti rendi conto che é troppo e ti metti in discussione va benissimo, penso sia un modo molto sano di essere genitori e anche i sensi di colpa ne fanno parte.

    Sono d’accordo con chi ti consiglia di ritagliarti degli spazi per te e cercare di frequentare altre persone, é fondamentale.

    Detto questo spezzo una grande lancia a favore del nido. Mio figlio grande ci é andato a 9 mesi ed é stata un percorso educativo e socializzante bellissimo.

    La mia piccola andrà a settembre, l’abbiamo iscritta nonostante avessimo a disposizione dei nonni fantastici che l’hanno tenuta da febbraio, quando sono tornata al lavoro. In Italia purtroppo non c’è ancora la cultura che il nido é un luogo di educazione, socializzazione e crescita ma lo si vive come l’ultima spiaggia se non può stare a casa la mamma e i nonni non ci sono. Penso che i bambini debbano stare con altri bambini e adulti preparati che li guidino in questo, non solo con degli adulti.

    Spero che tu riesca presto a trovare il giusto equilibrio per te

    un abbraccio

    #378551 Rispondi
    ollyraffa
    Membro

    mi colpisce quello che scrivi perché sono un po nella tua situazione. Nel senso che ho bimbo piccolo( 6mesi) ho seguito mio marito x lavoro e viviamo a 500 km da casa. Lui a volte lavora anche tutto il giorno.. E da un po’ nostro figlio ha una ” mammite acuta” non si stacca un minuto da me nn riesco neanche a cucinare a volte . Fin ora nn sono mai arrivata ad urla o altro ma quando proprio mi sento” impazzire”… Lo lascio dieci minuti in sicurezza nel lettino o nel box vado in un altra stanza o sul balcone prendo dei bei respiri mi calmo e toeno da lui.

    #691587 Rispondi
    Anonimo
    Inattivo

    …idem…sono sola in una città che non è la mia e mio marito è spesso fuori città per lavoro…idem… purtroppo a quasi due anni mio figlio ancora non parla spesso quindi mi prende per la mano per dirmi qualsiasi cosa… Non consentendomi spesso di fare quello che devo in casa…pure lui si lamenta di continuo e arrivata al limite purtroppo gli urlo contro…è sbagliato, lo so, purtroppo capita, forse è vero, quando capitano cose che mettono a dura prova la nostra pazienza dovremmo andare ad urlare in un’altra stanza x poi calmarci un attimo e tornare dal bimbo…

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