Riguardo alla riflessione di prima, sul dirlo o no, contemplando il mare mi è venuta in mente una cosa.
Avete presente quando un bimbo piccolo corre e cade e per un secondo è immobilizzato e la prima cosa che fa è cercare lo sguardo della madre?
Due sono le reazioni possibili (ovviamente non parlo di incidenti gravi, ma di una normale caduta per terra):
1. Inizia a piangere a squarciagola con lacrimoni e tutto.
2. Si rialza, sorride e continua a correre.
Ecco. Secondo me dirlo è la stessa cosa.
È dallo sguardo della madre, dalle sue reazioni che il bambino capirà se è successo qualcosa di grave e deve preoccuparsi oppure se non è nulla e si va avanti.
Reagire con estrema preoccupazione ai possibili giudizi degli altri, non solo non è saggio perché si mettono gli altri su un piedistallo dando loro potere su di noi, ma si ottiene esattamente l’opposto di quello che vorremmo per i nostri figli.
Se troviamo un ignorante che fa commenti inappropriati, diamogli il giusto peso, cioè zero, e sorridiamo facendo sentire i nostri cuccioli al sicuro. A loro basterà!
Sarà il nostro sguardo calmo e sicuro, le nostre parole rasserenanti e solari a dar loro sicurezza, non le opinioni degli altri.