Quello a cui non si è mai preparati

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  • #362964 Rispondi

    Torno a scrivere su questo forum dopo un lungo periodo di silenzio per condividere questa atroce esperienza… e sperare che  a nessuna capiti mai e mai più. Dopo nove mesi di tentativi mirati e due test molto dubbi, alla fine vediamo davvero l’agognato positivo. Non era nemmeno un mese fa. Euforici, colmi di speranza e di un amore incondizionato, iniziamo il nostro ahimè breve viaggio da genitori. In silenzio, la paura è tanta… Eco su eco, beta controlli, pare tutto ok… poi no. La camera in utero, un piccolo embrione fa capolino. Non supererà mai i tre mm. Mai visto battito. Aborto interno. E inizia lo strazio, il dolore, il silenzio che si rompe mentre corri al pronto soccorso. La disumana freddezza dei medici. Dobbiamo scegliere, era così piccino… perché rischiare il raschiamento? Tentiamo la via farmacologica. Prostaglandine somministrate in ospedale in camera con mamme che si accarezzano il pancione e ti guardano col naso arricciato, non chiedono, non sanno. Per loro sei un assassina? E sei intrisa, fuori posto tra le gestanti. Tu non hai un figlio vivo, non ti segnano delle stesse attenzioni. Devi avere diarrea, vomito, convulsioni per le prostaglandine e svenire in corridoio perché si ricordino che ci sei, chiamino il grande capo e si decidano a far qualcosa. Non è per tutte. Io benedico l’inventore morfina, perché a questo sono  arrivata per tentare disperatamente di  rovinarmi. Ma la peggiore è la notte. I padri dei  vivi restano, gli  altri vengono cacciati. Siamo esseri di serie b noi che non riusciamo a partorire figli vivi? Una notte sotto  sguardo  di neogenitori incuriositi, esposti  la stessa  ferocia di un leone in gabbia. Le dismissioni dopo quasi trentasei ore per quello che era solo un intervento di routine. E ancora la minaccia del raschiamento. Il silenzio di due persone a pezzi, pochi  amici possoni capire. Solo chi sa. Chi ha vissuto questo orrore. Ci lecchiamo le ferite. Piangiamo. Gridiamo straziate da un dolore che non troverà mai pace. Ma siamo donne. La forza di risollevarsi la troviamo comunque.

    Panta Rei
    Sono mamma di Una piccola peste coccolona (7 anni)
    #362969 Rispondi
    dani84
    Partecipante

    @sesonrose ti abbraccio fortissimo! Qui sfogati pure possiamo capirti.. Nel mio caso almeno hanno avuto la decenza di mettermi in una stanzetta in fondo al corridoio solo con una signora di una certa età, ma il dolore che si prova per un figlio, per quanto piccolo, che c’era ma ora non c’è più, beh quello è lo stesso che abbiamo provato tutte qui.. Ti capiamo.. 😥

    Come dici tu bisogna comunque trovare la forza di rialzarci, guardare avanti.. Pensa che finalmente avete concepito un bimbo, forse non c’è una spiegazione al perché stavolta sia andata così, ma, spero presto, un altro bimbo verrà da voi per restare! :heart: Bisogna crederci e sperare sempre! :heart:

    Oltre 4 anni di ricerca e due angioletti nel cuore.. poi finalmente la nostra Aurora è arrivata!
    Sono mamma di Aurora (7 anni) Rachele (4 anni)
    #363027 Rispondi
    Anonimo
    Inattivo

    Ciao sesonrose, ti capisco, io ho avuto 4 aborti e so cosa significa, fortunatamente non sono stata trattata cosi male in ospedale, io ho fatto sempre raschiamento perché ero quasi al terzo mese quindi non c’era altra soluzione ma anche io ero in camera con donne che stavano per partorire e capisco quello che hai provato, è atroce…..ora la ferita brucia ma vedrai che ti riprenderai, guarda me, sono ancora qui e devo essere sincera il ricordo si è sbiadito e fa meno male, l’importante è lasciarlo andare via dalla tua mente, io col primo aborto ci ho messo un po’ di più, ho pianto tanto, guardavo sempre le ecografie del mio fagiolino ma ad un certo punto ho dovuto dire basta e sono andata avanti, ce la farai anche tu vedrai e presto sarai pronta per ricominciare….ti abbraccio

    #363037 Rispondi
    Anonimo
    Inattivo

    Cara @sesonrosefioriranno,

    ti abbraccio e ti sono vicina.

    Sono anche molto, troppo indignata per quello che le donne, in questo triste paese, devono subire nell’anno 2016. Senza rispetto, senza riguardo per situazioni di sofferenza.

    Bisogna parlare, raccontare, non essere indifferenti, perché anche questi episodi sono tasselli di quel grande mosaico che costituisce il non rispetto delle donne in Italia. I recenti orribili fatti di cronaca ce lo ricordano, ci ricordano quanto ancora ci sia da fare

    É importante, quando ci capitano questi episodi, raccontarli, farli conoscere…é indecente dover subire questi trattamenti sempre e lo é ancora di più quando succede  in momenti di sofferenza…

    Un abbiamo a te e a tutte le donne

    #363039 Rispondi
    Anonimo
    Inattivo

    Un abbraccio

    #363072 Rispondi
    Ciccipicci
    Partecipante

    <p style=”text-align: justify;”>Ho subito due as, uno dei quali con raschiamento.
    <p style=”text-align: justify;”>Ringrazio di non essere mai stata trattata così, ma anzi con grandissima dolcezza.
    <p style=”text-align: justify;”>In camera con ragazze nella medesima situazione, infermiere dolcissime, l’anestesista che mi asciuga una lacrima prima di entrare in sala operatoria e il mio ginecologo che mi porta le caramelle in stanza.
    <p style=”text-align: justify;”>Il dolore è enorme lo stesso, ma almeno non ti senti trattata da essere di serie B o C.
    <p style=”text-align: justify;”>Il mio consiglio è di denunciare la cosa alla direzione sanitaria.
    <p style=”text-align: justify;”>Cose così non devono succedere nel 2016 in un paese che si vuole ritenere civile!
    <p style=”text-align: justify;”>Ti abbraccio forte

    #363125 Rispondi
    Anonimo
    Inattivo

    Mia cara che esperienza , sei stata molto forte , pensa che strazio il tuo compagno non poter rimanere …. Grazie per averci donato la tua esperienza , siamo la tua famiglia .

    #363160 Rispondi
    LULA85
    Partecipante

    Non ho altro da aggiungere a quello che hanno detto le altre amiche del forum. Ti sono vicina e ti abbraccio. Ho vissuto anche io l’esperienza dell’aborto. A me però è stato consigliato l’intervento, più veloce e sicuro. Anche da un punto di vista psicologico. Ho avuto la fortuna di essere assistita da personale qualificato e UMANO. Sono stata messa in una camera con altre donne ma nel reparto di ginecologia, non di ostetricia. E ammetto che questo mi ha sollevata non poco, nello spirito. In giornata sono stata dimessa, ma gli infermieri e i dottori sono stati molto molto comprensivi. Una situazione come la tua è da denuncia. So che ora vorrai solo stare tranquilla e chiudere la parentesi ospedale il prima possibile e non pensarci più, ma bisogna denunciare questi soprusi, perché è di questo che si tratta. Non dobbiamo stare zitte. Il forum ti aiuta certo, ma noi da qui non possiamo cambiare le cose. Nessuna deve vivere una volta di più quello che hai vissuto tu. E comunque sei molto forte, per quello che vale ti ammiro. ❤️

    Sono mamma di Mostrilla (8 anni) Paciuccone (6 anni)
    #363180 Rispondi
    Nina76
    Moderatore

    sesonorosefioriranno purtroppo cara ti capisco perfettamente io tre as e due raschiamenti il primo purtroppo è stata una esperienza che avrei voluto dimenticare se potesse  😥 è una storia lunga e triste ma non vorrei rattristarti ancora di più . So di non esserci parole magiche in questo momento ma io ti sto vicino con cuore e ti abbraccio forte forte  :rose:

    La tua culla è nel mio cuore ❤️... abbiate cura di splendere lassù ! ❤️👼🏻❤️
    #363186 Rispondi

    i ricordi si riaffacciano  piano giorno dopo  giorno. Finalmente a casa, ancora  dolore, ancora paura. Perdite enormi, paura di una emorragia. Non a tutte le prostaglandine fanno questo effetto. Tutto questo dolore … senza mio marito non ce l’avrei mai fatta. Vi ringrazio per i vostri pensieri. Sto valutando se denunciare l’ospedale, appena tutto sarà finito. Quando hanno cacciato mio marito ho fatto presente all’osteriica che anche  ho bisogno del mio compagno accanto, forse più di una neomamma. Nessuna risposta. Le ho detto che  solo chi c’è passato può capire. La mattina  dopo si sono casualmente dimenticate la  mia colazione. Oggi al dolore si aggiunge la rabbia. Vorrei tanto fare il nome dell’ospedale che ci ha fatto questo. Ci restiamo accanto. Aspettiamo che la nostra creatura torni. Sono fortunata ad avere mio marito con me. E i vostri pensieri sono carezze adesso. Grazie

    Panta Rei
    Sono mamma di Una piccola peste coccolona (7 anni)
    #363394 Rispondi
    pallina76
    Partecipante

    @sesonrose ti abbraccio forte..io ho avuto due aborti ma “per fortuna” con aiuto di ossitocina ho fatto tutta da sola a casa…è straziante ma almeno non ho subito l’indifferenza e gli sguardi degli altri!

    Siamo donne forti..il nostro cucciolo ora è un angelo che veglia su di noi…poi ritornerà! Ne sono certa.

    Un abbraccio a tutte! :heart:  :heart:  :heart:

    #363423 Rispondi

    Ringrazio tutte voi per i vostri pensieri e per il vostro sostegno.
    Come potrete immaginare, è difficile trovare attorno a noi persone che possano realmente capire quello che stiamo passando. Questo lutto ha unito me e mio marito molto più di quanto possiate immaginare e questo mi da tanta forza.
    Intendiamo riprovarci prima possibile, anche coscienti di tutto questo dolore.
    L’intenzione con cui avevo aperto questo post era un’altra, volevo raccontare cosa significa affrontare un aborto “medico”, farmacologico, cosa significa in italia tentare di evitare un raschiamento.  Scelgo di lasciare questa testimonianza perchè ricordo bene i giorni (le ore?) passate prima del ricovero a meditare sospesa tra due scelte, il raschiamento e l’aborto farmacologico.
    Vivo in Toscana, vicino Firenze, non farò il nome della struttura ospedaliera dove tutto quello che sto per affrontare è successo, chi è di zona… avrà già capito.
    Ero a 6+5 quando ho iniziato a capire che qualcosa non andava. Una eco fatta in ps in maniera molto sommaria e sbrigativa mostra “minimi echi embionari”. Chiedo al ginecologo di turno, mi risponde che potrei solo essere indietro a volte capita.
    A 7+2 altra eco di controllo: un embrione d 3 mm, camera gestazionale di 16. La mia ginecologa mi dice che se solo avesse avuto qualche misura dell’eco fatta precedentemente già si poteva pensare… pensare… e iniziano i controlli.
    Beta a distanza di 48 ore, sperando di vedere un raddoppio. Da 18 mila passano a poco più di 20 mila. Ho tutto il tempo di capire che qualcosa non va. A 9+2 avevo l’eco di controllo, il giorno prima sento il seno sgonfiarsi. Aggrappata ad una inesitente speranza corro in ps. Primo incontro con una ostetrica e una ginecologa di una freddezza mai vista. Senza un “mi dispiace” o una spiegazione ci dicono che è un aborto interno, tornate domattina che si fa il raschiamento. Personalmente, sono contraria agli interventi chirurgici e l’idea che questa povera creatura, mai stata davvero viva purtroppo, non abbiamo mai visto battito, ma all’idea che questa povera creatura così disperatamente cercata per mesi e mesi mi venisse strappata via chiedo se ci sono alternative al raschiamento. Sbuffando, mi rispondono che posso adottare la “condotta d’attesa” o la via “medica”, tanto, come ci dicono, il materiale è davvero poco. Ho la fortuna di non essere proprio digiuna in materia e di avere amici medici. Chiedo consiglio a loro, mi dicono, se posso, di evitare il raschiamento.
    Penso a quella ginecologa tutta la notte, al suo modo di fare “scocciato”, disinteressato, freddo e poco rassicurante e penso che quella persona dovrà ripulire il mio utero… non mi fido.
    L’attesa poteva rivelarsi rischiosa, a detta dei miei amici medici, quindi scelgo la via farmacologica.
    Cerco una notte intera on line, niente, solo sporadiche notizie poco rassicuranti che parlano a volte di dolori atroci a volte di nessun dolore.
    Mi lancio nel buio.
    Torniamo il giorno dopo, comunichiamo la nostra scelta alla ginecologa dall’aria “scocciata” che sbuffando e sollevando le spalle ci fa “contenti voi”.
    Un altro ginecologo mi visita, conferma l’aborto… e qui un minimo raggio di umanità. Incontriamo una ostetrica dolcissima, l’unica che ci dice mi dispiace, che ci asciuga letteralmente le lacrime… ci viene spiegato qualcosa su come avverrà la procedura. 4 pillole di una prostaglandina (non cito il nome commerciale) e 4 ore di attesa in ospedale, se tutto va bene altre 2 dopo 4 ore e poi a casa. Una ragazza ci accompagna al lettino, ci dice “anche se adesso no ci credete, un giorno anche questo passerà… lo supererete”. Trattengo a stento le lacrime. Mio marito crolla.
    E arriviamo in camera, 5 letti, 2 occupati da due pancione dall’aria stizzita. Escono dalla stanza un attimo appena ci vendono arrivare, non smettono di fissarmi e borbottare. L’ostetrica ci dice che una volta prese le pillole possiamo anche uscire, fare colazione (mi avevano fatto venire digiuna), camminare, non ci sono effetti così devastanti.
    Alle 10 circa mi vengono somministrate le 4 pillole, due per os e due per via vaginale.
    Attendo… cerco di non pensare stare serena… ma devo chiudere le tende, non sopporto le due mamme che i fissano con l’aria severa, non sopporto il rumore dei monitoraggi dei battiti e movimenti fetali attorno a noi.
    Arriva una nuova ragazza, giovanissima, capisco che è qui per il moi stesso motivo. Ma la sua è una scelta. Lei non piange. Le due mamme che mi hanno fissato per tutto il tmepo vengono dimesse, un attimo di pace. Silenzio. Nessuno parla.
    Mi portano il pranzo, non so se mangiare… mi consigliano di farlo, avrò bisogno di forze.
    Grave errore.
    Dopo circa 3 ore dall’assunzione delle prostaglandine inizio a sentire come degli “strizzoni”, sembra diarrea. Corro in bagno… mai avuto nulla di simile. Torno in stanza a fatica, disidratata, scossa da dolori molto forti e crampi molto violenti.
    Quello che segue accade in circa 30 minuti, a me sono sembrate ore e ore…
    Ricordo che il dolore aumentava. Sono abitutata al dolore, soffro di problemi renali, le coliche fanno male… ho sopportato drenaggi post-operatori messi male, fratture multiple. Mai sentito nulla del genere. Non controllavo più il mio intestino, non controllavo più il mio corpo, la nausea insopportabile, capogiri, dolore che aumenta… aumenta… corro di nuovo in bagno, mio marito mi segue, mi sorregge. Altra scarica, crampi fortissimi, leggerissime perdite ematiche. Torno a letto piegata in due dal dolore.
    Chiedo un antidolorifico. Mi portano una pasticca di tachipirina. La ingoio, il dolore aumenta. Non riesco a trattenere le urla. Tento di trascinarmi in bagno, un’infermiera mi insegue col contramal dicendomi di metterlo sotto la lingua. Più tardi mio marito mi informerà che una nuova ginecologa verrà a lamentarsi con me in quello stato e a dirmi di smettere di urlare per “rispetto delle altre pazienti”. Non ricordo nulla di tutto questo. Arrivo al gabinetto, altra scarica, altre perdite, dolori crampi, crampi, crampi senza fine, non riesco a riprendere fiato. Mi alzo, esco… e il buio.
    Mi raccontano che ho vomitato in corridoio, poi sono svenuta, mi hanno portata di corsa in barella al lettino. Come mi hanno steso mi son prese le convulsioni.
    Non ricordo nulla di questo, per fortuna.
    I miei ricordi tornano con una mano che stringe la mia, una flebo e la morfina che fialmente fa effetto.
    Mi racconteranno solo dopo che mi avevano portato all’ecografo appena svenuta per controllare e che la ginecologa del giorno prima aveva detto, scocciata, “se questa non sopporta il dolore io la raschio!”. Mio marito per fortuna riesce ad opporsi.
    Avrò altri dolori nel pomeriggio, perdite e contratture varie.
    Indifferenza delle altre mamme che passano incuriosite davanti alla mia stanza per sbiriciare, che mi sfilano davanti coi loro neonati in braccio pronte a voltare lo sguardo appena incrociano il mio, indifferenza delle ostetriche e delle infermiere.
    Riprendo coscienza di me che sono a letto, seminuda, in un lago di sangue. Ho paura di alzarmi di nuovo, ma devo andare in bagno, ho ancora contrazioni fortissime. Mi alzerò solo dopo il tramonto.
    Ringrazio lo yoga, che mi ha aiutato a riprendere pian piano il controllo.
    Ma non è ancora finita.
    Tentano di farmi cenare, ho paura. Non voglio mangiare. Mi controllano ogni 2-3 ore circa. Decidono di trattenermi tutta la notte, reazioni come la mia non sono frequenti. Scoprirò solo dopo che alla ragazza arrivata dopo di me è stato somministrato subito antidolorifico in endovena, non pasticche di tachipirina. Che se n’è andata a casa dopo 4 ore e tornerà al controllo con calma. Che ha avuto dolori, ma non così atroci da perdere conoscienza.
    Solo all’ultimo controllo della sera mi diranno che ho avuto TUTTI gli effetti collaterali delle prostaglandine… e che non è finita. La camera è arrivata al collo dell’utero, non  è ancora uscita.
    Non vi descriverò lo strazio.
    Mio marito resterà fino a mezzanotte, una “concessione”, poi lui deve lasciare l’ospedale. Lo svegliano di malagrazia, una giovane ostetrica tanto attenta ai procollo quanto arida e crudele. Lo caccia scocciata e ci volta le spalle. E’ alle sue spalle che le dico “ma non crede che anche io abbia bisogno di un pò di sostegno? magari più di una neomamma? ho appena perso il mio primo figlio” non si volta nemmeno. Passo la notte al telefono, sottoovoce, non devo “disturbare” io le mamme dei vivi. Passo la notte dietro una tendina tirata, non sopporto lo sviaggio delle mamme… e dei neo papà che vedo e sento ogni tanto passare.
    Al mattino nessuna notizia, mi visiteranno solo dopo le 11, niente colazione per me… se ne sono “dimenticati”. Scopro che la camera non c’è più, nemmeno me ne sono accorta con tutte le perdite che ho avuto.
    A mezzogiorno circa decidono di dimettermi… ma non è ancora finita.
    Solo ora mi dicono che avrò perdite “come una mestruazione abbondante” per circa 7-10 giorni. E che potrebbe non essere sufficiente. Potrei dover tornare al controllo e dover fare il raschiamento. Ovviamente, mi “sconsigliano” una nuova terapia farmacologica.
    Mi danno il foglio di dimissioni, c’è scritto solo “complicazioni”. Niente su diarrea, vomito, convulsioni e morfina. Niente sui farmaci che mi sono stati somministrati.
    Ripenso alla ragazza dopo di me. A lei han preso subito la vena.
    E penso che in questo paese non siamo ancora preparati a procedure di questo genere.
    Volevo dare un addio sereno al mio bambino, lasciarlo andare non farmelo strappare via.
    Nonostante tutto questo dolore sono convinta della mia scelta.
    Convinta del disperato tentativo di non finire sotto le mani di medici “s**zzati”.
    Incrociate le dita per me, vi prego.
    Aggiornerò questa lunga storia e spero con un lieto fine.
    Spero di aver lasciato a qualcuno notizie utili. Non per tutte l’effetto è così devastante. Probabilmente, io sono intollerante o cosa. Non so. Molto spesso, dato che poche scelgono quesa via, il personale medico non è preparato.
    Oggi sono 6 giorni, ho ancora flusso, abbondante ma non da sospettare emorragie. Spero di “ripulirmi” per bene, mi han detto di camminare, non stare ferma… e anche se ho l’energia di un bradipo ubriaco non mi fermo.
    Grazie ancora a tutte per il sostegno :bye:

    Panta Rei
    Sono mamma di Una piccola peste coccolona (7 anni)
    #363680 Rispondi
    Anonimo
    Inattivo

    Cara,

    leggendo il tuo racconto ho provato una rabbia enorme. Non é possibile che oggi una donna, già provata da un evento così doloroso, debba subire questa ” tortura” fisica e psicologica.

    Anche io ho avuto tra i miei due figli un aborto interno; il percorso é stato diverso dal tuo, ho deciso di fare il raschiamento e per me è stata una buona scelta. In ospedale tutti gentili, chi era lì per il nostro motivo, volontario o meno era in un reparto separato dalla maternità.

    Ogni donna nella nostra situazione deve avere il diritto di scegliere, raschiamento o medicinali, e deve essere trattata in ogni caso da personale competente e preparato.

    É allucinante, io denuncerei l’ospedale, queste cose devono venire alla luce.

    Non commento l’atteggiamento delle altre donne ricoverate, le neomamme, é davvero triste vedere quanta poca solidarietà ed empatia ci sia tra le persone….

    Invece vorrei rasserenarti, per quanto possibile, per l’as. É triste, é doloroso, é terribile, ma credimi con il tempo il dolore si allontana e la vita va avanti. Vedrai che presto ritornerà il positivo e tutto andrà per il meglio.

    Io mi rendo conto che non ci penso quasi più e quando capita il dolore che ho provato allora é molto lontano…certo é molto soggettivo, per questo bisogna avere rispetto e comprensione, ognuna di noi affronta questo lutto in modo diverso, deve avere il diritto di sentirsi come vuole e ricevere rispetto e comprensione.

    Un abbraccio,

    perché queste cose non succedano mai più

    #363695 Rispondi
    valeria8586
    Partecipante

    @sesonrosefioriranno un forte abbraccio!  :heart: Nessuna donna si merita di essere trattata nel modo in cui hanno trattato te e hai ragione a pensare di denunciarli. E’ questione di umanità. Il dolore del lutto per la perdita di un figlio non va sottovalutato, se hai bisogno per superarlo e elaborarlo chiedi aiuto a persone competenti. Se vuoi qualche contatto posso dartelo (anche se non sono della tua zona). Io ho perso Ester a 20 settimane, ma con me sono stati tutti molto umani. Ti sono vicina  :rose:

    Sono mamma di Lucia (8 anni)
    #363873 Rispondi

    Di nuovo, vi ringrazio per la vostra solidarietà.
    Immancabilmente, nei momenti bui della vita “amici” e conoscenti spariscono e ci si trova soli davanti al baratro. Non ho paura, ho affrontato molte perdite, posso farcela. Penso in fin dei conti che “se non t’ammazza ti ingrassa”, che anche da una perdita come questa ci sia qualcosa da imparare. La solidarietà, la comprensione. Quanto male ho fatto senza saperlo e senza volerlo alle amiche a cui prima di me è accaduta quesa disgrazia!
    Non credo più nella solidarietà dopo quello che ho vissuto e non parlo solo di questa esperienza ospedaliera purtroppo. Le poche amiche che sanno cosa si prova mi sono state vicine, le altre, non hanno nemmeno risposto alle mie telefonate o ai messaggi.
    Va bene così, queste esperienze insegnano.
    I vostri pensieri sono stati importanti, non vi conosco e non vi conoscerò mai probabilmente, ma mi siete state tanto d’aiuto. La vostra solidarietà, la vostra speranza. Vorrei ringraziarvi una per una.
    Quello che resta adesso è la rabbia oltre al dolore. Ho scelto di condividere questo strazio perchè è giusto sapere cosa accade ancora oggi, a cosa si rischia di andare incontro. Non eravamo stati informati sui possibili effetti collaterali, il personale medico non ha (secondo me) compreso subito la gravità della situazione. Il lato umano è stato carente dal punto di vista ospedaliero… dove sono in pochi a lavorare, turni massacranti, troppi pazienti da seguire per riuscire a far bene il loro lavoro. Non auguro a nessuno questo strazio, se qualcuno stesse leggendo in cerca di informazioni ecco, informatevi MOLTO bene sul farmaco che intendono usare, sulle procedure e sul reparto. Ho rischiato? non ho rischiato? non lo so ancora. Ho fatto questa scelta perchè non volevo che medici dall’aria scocciata mettessero le mani nel io utero o peggio, mi usassero come cavia per qualche interno alle prime armi. Ci tengo troppo ad avere figli. E per loro sono solo un numero. E’ stata una scelta dolorosa, tremendamente dolorosa. Nel 95% dei casi dopo un aborto farmacologico non è necessario un raschiamento per pulire l’utero, solo nel 20% dei casi circa possono verificarsi gravi reazioni al farmaco utilizzato.
    Al momento siamo nel limbo, ho il controllo tra tre giorni. Mi avevano descritto il ritorno a casa come una “mestruazione un pò più abbondante”.
    Praticamente sono al secondo giorno di ciclo da quando sono tornata dall’ospedale, coi classici dolori da ciclo, ormai quasi non me ne accorgo più. Ho perdite abbondanti, non tanto da temere un’emorragia, ma abbastanza da avere ancora dolori e sentirmi tanto, tanto debole.
    Non possiamo fare altro che aspettare… e muoversi, camminare, non stare sedute anche se fa male. Sotto consiglio di una delle n ginecologhe che mi hanno visitato devo camminare per espellere. Anche se la testa gira e ancora qualche residuo di beta in circolo c’è… Pian piano sento che sto tornando alla normalità.
    Credo sia normale, soprattutto la notte, che la malinconia arrivi. Ho la fortuna di avere qualcuno accanto, l’unico, il solo.
    Credo che nella vita nulla accada per caso, da questo strazio abbiamo imparato tanto.
    Anche io sono dispiaciuta per le vostre precedenti perdite, gioisco per le vostre attuali e future gravidanze, spero che tutto vada bene.
    Non può andare sempre tutto male! :bye:

    Panta Rei
    Sono mamma di Una piccola peste coccolona (7 anni)
    #363986 Rispondi
    Nina76
    Moderatore

    Ti ho pensata sesonorosefioriranno  :rose: quando avrai bisogno di sfogarti io sono qui . Un forte abbraccio  :rose:

    La tua culla è nel mio cuore ❤️... abbiate cura di splendere lassù ! ❤️👼🏻❤️
    #364067 Rispondi

    Ti ringrazio Nina. Sono molto giù… è assurdo come in questi giorni nessuno abbia chiamato o chiesto qualcosa. Non una parola non una telefonata. C’è poco da dire in questi casi. Ma affrontare il lutto da soli è dura per me e mio marito. Ogni pensiero è prezioso. Grazie.

    Panta Rei
    Sono mamma di Una piccola peste coccolona (7 anni)
    #364129 Rispondi
    Nina76
    Moderatore

    Cara purtroppo ti capisco pure in questo  😥  i miei sono in Brasile e noi da soli abbiamo dovuto affrontare questo lutto x tre volte l’ultima a febbraio e ancora oggi non sono riuscita a riprendermi e sinceramente credo non succederà mai è questa la verità.  Eravamo così felice di averla beccato al primo colpo dopo as considerando la mia età e i problemini di mio amore è stato un vero miracolo che ancora una volta è diventato un angioletto in cielo.  Un giorno magari riusciremo a capire il perché anche di questo dolore e continuo a pregare al Signore affinché la pace raggiunga i nostri cuori.  Ancora una volta io sono qui se ai bisogno ci sosteniamo a vicenda.  Un forte abbraccio :rose:

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    La tua culla è nel mio cuore ❤️... abbiate cura di splendere lassù ! ❤️👼🏻❤️
    #368612 Rispondi
    Mlullaby
    Membro

    Ho letto tutto solo ora..

    @sesonrosefioriranno é allucinante ciò a cui ti hanno sottoposto..spero che ,sia per te stessa sia per altre a cui è accaduto o potrebbe accadere,tu trovi la forza di denunciare ciò che è accaduto..

    Spero che almeno poi al controllo sia andato tutto bene. ..

    Comunque per il secondo as anche io ho dovuto scegliere ,anche se a me il medico del consultorio consigliò direttamente il trattamento farmacologico…il trattamento é stato esattamente l’opposto del tuo(mi han preso subito la vena per eventuali necessità, mi han fatto andare dalla mattina e mi han fatto mangiare poco e leggero..ero in ginecologia e non ostetricia ed avevo una compagna di stanza nella stessa situazione e non son dovuta rimanere la notte.)Sono stata, nella sfortuna,molto fortunata ..ed è stato comunque difficilissimo e straziante..

    Ti sono molto vicina con il cuore…

    Ti penso e ti invio tutto il bene possibile..😘

    #372983 Rispondi
    tataalba
    Partecipante

    Ragazze vi capisco..mi spiace tanto x la tua brutta storia sesonrosefioriranno e x chi ha dovuto passare questa dolorosa esperienza…anch io nel 2013 ho perso il mio fagiolino a 9 sett..sono stati abbastanza umani x fortuna ma il dolore e tanto..esattamente un anno dopo incinta d a febbraio 2015 e nato il mio Achille..ho anche una bimba di 9 anni..nn perdete mai la speranza..presto i vostri angeli torneranno…

    Dani ci conosciamo da tempo e solo ora ho letto che nn e andata bene..avevo gioito con te del tuo positivo…mi spiace molto…

    Mi spisce x tutte voi ragazze ma nn mollate..siamo donne…e in quanto tali capaci di grandi cose…

    Un abbraccio a tutte…

    #373085 Rispondi
    dani84
    Partecipante

    @tataalba grazie :heart: Un bacio al tuo Achille :heart: Hai ragione, siamo donne e quindi capaci di grandi cose, ci abbattiamo ma poi ci rialziamo e lottiamo per ottenere ciò che vogliamo e riteniamo importante! :heart:

    Oltre 4 anni di ricerca e due angioletti nel cuore.. poi finalmente la nostra Aurora è arrivata!
    Sono mamma di Aurora (7 anni) Rachele (4 anni)
    #373146 Rispondi
    tataalba
    Partecipante

    Grazie cara dani…forza e coraggio che voglio gioire presto con te e con tutte voi ragazze…un bacione a te e a tutte voi ragazze…:)))

    #383072 Rispondi
    Anonimo
    Inattivo

    ciao cara sesonrosefioriranno!

    ho appena letto la tua straziante storia. Mi dispiace…ci sono situazioni che nessuna donna dovrebbe affrontare né per il dolore fisico né per lo strazio psichico. e solo chi ci é passato puó capire. Hai tutto il mio affetto e solidarietá…anche io ho avuto un aborto spontaneo per mancanza del battito alla 12 esima settimana e so come ci si sente…il dolore purtroppo non sparisce ma si trasforma in ricordi tristi. Ormai sono 6 mesi da quel giorno in cui sono venuta a sapere che il mio bimbo non aveva piú battito e purtroppo mi commuovo ancora al pensiero. Provo ad andare avanti, a farmi forza e a sperare che succeda anche a noi qualcosa di bello. Ti faccio un grosso in bocca al lupo e cerca di farti forza. E se hai bisogno di sfogarti, siamo qui con te.

    Non devi sentirti sola e non abbabdonarti al dolore. C’é sempre la luce alla fine del tunnel anche se a volte non la si riesce a vedere.

    Un abbraccio,

    Mariae

    #384333 Rispondi

    Vi ringrazio tutte, davvero.

    Il controllo è andato bene, purtroppo per la ginecologa che voleva farmi il raschiamento. Non ce n’è stato bisogno. Ho avuto un ciclo irregolare poi un altro e un altro ancora. Torno alla mia vita. E non mi vergogno ad ammettere che sono in terapia per superare il trauma non tanto dell’aborto ma di come ho dovuto viverlo e sta andando bene.

    Abbiamo già aperto la caccia.

    Vi ringrazio tutte per i vostri pensieri. Vi abbraccio.

    E vi auguro presto un bella cicogna! :bye:

    Panta Rei
    Sono mamma di Una piccola peste coccolona (7 anni)
    #386094 Rispondi
    mati84
    Partecipante

    Sesonrosefioriranno  :rose:  anch’io as a maggio a 7 settimane, e ora alla ricerca.

    Vedo tutte pancione intorno a me e a voltemi sembra impossibile che rimarrò incinta di nuovo, e per fortuna un amore immenso di due anni è con noi, mi ha aiutato a superarla “bene” anche se ogni tanto penso che a Natale di quest’anno sarei stata mamma di due bimbi e che sarebbe stato il Natale più bello della vita.

    Allora cerco di far così: visto che abbiamo appena iniziatol’asilo riprenderò in mano me stessa, il mio corpo, la mia mente e non penserò ad altro che a star bene. E se e quando arriverà un fratellino o sorellina saremo feliccissimi. :heart:

    un forte e sincero abbraccio.

Vedi 25 messaggi-dal 1 al 25(di 37 totali)
Rispondi a: Quello a cui non si è mai preparati


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