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  • in risposta a: Mammine grazie alla PMA #714015
    Laica
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    Riporto anche qua la mia esperienza positiva sperando sia d’aiuto a chi sta vivendo il difficilissimo (sia fisicamente che psicologicamente) percorso delle pma.

    Diagnosi a 34 anni dopo 2 anni di tentativi con aborto nel primo trimestre da gravidanza naturale.

    Scarsa riserva ovarica (simile a quella di una quarantenne come livelli di FSH) e sperma ai limiti della normalità (sotto norma per mobilità).

    Mi sono messa subito in lista in 3 centri, 2 pubblici e uno privato… La lista d’attesa in quelli pubblici ha fatto sì che facessi il primo colloquio quando avevo già la data per l’inizio ciclo nel centro privato. Per fortuna potevo permettermi la spesa (salata), rifarei tutto così… Senza perdere mesi (o anni) importantissimi (per problemi come il mio è una corsa contro il tempo).

    Le 2 settimane di stimolazione sono state un inferno. Bruciori per le iniezioni (con un po’ di reazione allergica a una), difficoltà nel rispettare gli orari delle iniezioni per via del lavoro, eco a giorni alterni, esami a giorni alterni, code alla farmacia dell’ospedale, ferie e rol non sempre concesse, morale a terra… Secondo me dovrebbe essere obbligatorio mettersi in malattia a inizio percorso (per un mese in totale e non solo per le 2 settimane successive al transfer) visto anche che la psicologia gioca un ruolo importante. Ho scoperto in seguito che nei centri pubblici non si possono scegliere gli orari per le ecografie e per avere le terapie occorre telefonare in certi orari facendo pure fila per prendere la linea… Ancora più assurdo pensare di poter lavorare per chi ha lavori impegnativi e senza orari certi come me. Almeno il centro privato mi faceva le eco di sera e il medico mi correggeva la terapia leggendo gli esami tramite mail.

    Non credo avrei avuto tempo di rifarla, se non chiedendo ferie (anche per stare più tranquilla). Non so quanti cicli avrei resistito.

    Per fortuna è andata bene al primo tentativo. 8 ovociti, 7 fecondati, 5 cresciuti (3 aa, 2 bb), 2 (aa) trasferiti freschi, 3 congelati, 1 battito all’8 settimana, bimba nata nel 2015 e sta benissimo!

    Nel 2016 ho avuto una grossa delusione. Abbiamo scongelato 3 embrioni, uno era danneggiato. Trasferiti 2 embrioni (aa, bb), tutti sintomi come la volta precedente, beta negative. Mammamia che botta… Non ci potevo credere, poi è arrivato il ciclo e mi sono resa conto… Ho passato un periodo molto difficile. Fra l’altro avevo terminato da poco l’orario lavorativo per l’allattamento e stare tutto il giorno (almeno 10-12 ore) lontana dalla mia bimba mi sembrava una violenza (e anche qui apro e chiudo parentesi, perché tutelare la madre lavoratrice solo fino a 1 anno dei figli? Secondo me ci vorrebbe il part-time obbligatorio almeno fino a conclusione delle elementari).

    Comunque… Abbiamo provato per alcuni mesi ad avere una seconda gravidanza e poi abbiamo chiesto aiuto senza però voler ricorrere a ICSI o FIVET. Ci è stato sconsigliato nel giro di alcuni mesi sia dal centro privato che dai 2 pubblici (per sicurezza avevo mandato avanti le pratiche, poi una volta superato il primo trimestre avevo fatto mettere il mio nominativo in stand-by).

    Abbiamo deciso di rassegnarci ad avere “solo” una bellissima bimba.
    Notare le virgolette: ancora adesso mi sento fortunatissima e mi vien da piangere quando la osservo!

    Detto, fatto… Appena accantonata l’idea della seconda gravidanza, sono rimasta incinta naturalmente!

    La seconda bimba è nata un anno fa e sto rientrando al lavoro adesso. Ho chiesto il part-time verticale (quello orizzontale non avrebbe senso visto che devo girare molto in auto e spesso non farei in tempo neanche ad arrivare a destinazione), ma non mi è stato concesso. La mia posizione non è più disponibile, me ne hanno offerta una che non copre solo la mia vecchia zona geografica, ma tutta Italia… Che significa ancora più ore in giro).

    Fra università e ricerca del lavoro si fanno pochi figli e molto tardi (per chi è fortunato!), poi se pure non c’è tutela… Se ne faranno sempre meno purtroppo. Basta con le polemiche… Tutto sommato sono molto felice del mio percorso, ci vorrebbero solo giornate di 48 ore.

    In bocca alla cicogna a tutte!

    in risposta a: icsi esperienze #713897
    Laica
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    Per me l’icsi è stata pesantissima sia psicologicamente che fisicamente… Ma non ho dubbi che sia stata la cosa giusta da fare (e il prima possibile).

    Diagnosi a 34 anni compiuti dopo 2 anni di tentativi con aborto nel primo trimestre da gravidanza naturale.

    Scarsa riserva ovarica e sperma ai limiti della normalità (poco mobile).

    Mi sono messa subito in lista in 3 centri, 2 pubblici e uno privato… La lista d’attesa in quelli pubblici ha fatto sì che facessi il primo colloquio quando avevo già la data per l’inizio ciclo nel centro privato.

    Le 2 settimane di stimolazione sono state un inferno. Bruciori per le iniezioni (con un po’ di reazione allergica a una), difficoltà nel rispettare gli orari delle iniezioni per via del lavoro, eco a giorni alterni, esami a giorni alterni, code alla farmacia dell’ospedale, ferie e rol non sempre concesse, morale a terra… Secondo me dovrebbe essere obbligatorio mettersi in malattia a inizio percorso (per un mese in totale e non solo per le 2 settimane successive al transfer) visto anche che la psicologia gioco un ruolo importante. Ho scoperto in seguito che nei centri pubblici non si possono scegliere gli orari per le ecografie e per avere le terapie occorre telefonare in certi orari facendo pure fila per prendere la linea… Ancora più assurdo pensare di poter lavorare per chi ha lavori impegnativi e senza orari certi come me. Almeno il centro privato mi faceva le eco di sera e il medico mi correggeva la terapia leggendo gli esami tramite mail.

    Non credo avrei avuto tempo di rifarla, se non chiedendo ferie (anche per stare più tranquilla). Non so quanti cicli avrei resistito.

    Per fortuna è andata bene al primo tentativo. 8 ovociti, 7 fecondati, 5 cresciuti (3 aa, 2 bb), 2 (aa) trasferiti freschi, 3 congelati, 1 battito all’8 settimana, bimba nata nel 2015 e sta benissimo!

    Nel 2016 ho avuto una grossa delusione. Abbiamo scongelato 3 embrioni, uno era danneggiato. Trasferiti 2 embrioni (aa, bb), tutti sintomi come la volta precedente, beta negative. Mammamia che botta… Non ci potevo credere, poi è arrivato il ciclo e mi sono resa conto… Ho passato un periodo molto difficile. Fra l’altro avevo terminato da poco l’orario lavorativo per l’allattamento e stare tutto il giorno (almeno 10-12 ore) lontana dalla mia bimba mi sembrava una violenza (e anche qui apro e chiudo parentesi, perché tutelare la madre lavoratrice solo fino a 1 anno dei figli? Secondo me ci vorrebbe il part-time obbligatorio almeno fino a conclusione delle elementari).

    Comunque… Abbiamo provato per alcuni mesi ad avere una seconda gravidanza e poi abbiamo chiesto aiuto senza però voler ricorrere a PMA. Ci è stato sconsigliato nel giro di alcuni mesi da più centri.

    Abbiamo deciso di rassegnarci ad avere “solo” una bellissima bimba.

    Detto, fatto… Appena accantonata l’idea, sono rimasta incinta naturalmente!

    La seconda bimba è nata un anno fa e sto rientrando al lavoro adesso. Ho chiesto il part-time verticale (quello orizzontale non avrebbe senso visto che devo girare molto in auto e molte volte non farei in tempo neanche ad arrivare a destinazione), ma non mi è stato concesso. La mia posizione non è più disponibile, me ne hanno offerta una che non copre solo la mia vecchia zona geografica, ma tutta Italia… Che significa ancora più ore in giro).

    Fra università e ricerca del lavoro si fanno pochi figli e molto tardi (per chi è fortunato!), poi se pure non c’è tutela… Se ne faranno sempre meno purtroppo. Basta con le polemiche… Tutto sommato sono molto felice del mio percorso, ci vorrebbero solo giornate di 48 ore.

    In bocca alla cicogna a tutte!

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