Alcune malattie molto frequenti (come tonsilliti, otiti, sinusiti, bronchiti e infezioni delle vie urinarie) ed altre più rare (come polmoniti e meningiti) possono essere causate da batteri. In questi casi, i pediatri prescrivono delle terapie a base di antibiotici, che rappresentano gli unici farmaci in grado di curare queste patologie.
Molti antibiotici vengono definiti battericidi e ad ampio spettro di azione. Ciò vuol dire che sono in grado di uccidere molti tipi diversi di batteri, andando ad alterare anche la normale flora batterica del nostro organismo (il cosiddetto microbiota).
Gli antibiotici sono armi molto preziose, a volte in grado di salvare la vita di bambini infettati da batteri particolarmente aggressivi. Tuttavia, come tutti i farmaci, possono avere anche degli effetti collaterali: tra questi, i più frequenti sono la diarrea e le infezioni da Candida.
Antibiotici e diarrea
La diarrea è uno degli effetti indesiderati più comuni. Un bambino su cinque, infatti, presenta questo problema in corso di terapia antibiotica.
Questo evento è più frequente nei bambini sotto i 2 anni di età e può essere dovuto a qualsiasi tipo di antibiotico. Solitamente si tratta di una diarrea non grave, che può durare da 1 a 7 giorni e che non richiede la sospensione della terapia antibiotica.
La comparsa della diarrea è dovuta al fatto che l’azione battericida dell’antibiotico nei confronti dei batteri “cattivi” si attua anche nei confronti dei batteri “buoni” normalmente presenti nell’intestino, che svolgono un’azione positiva nei processi digestivi nel nostro corpo. Lo squilibrio che si crea (detto disbiosi) determina quindi l’insorgenza di questo effetto collaterale.
Antibiotici e infezioni da Candida
La Candida è un fungo che, in condizioni di salute, è presente in minima quantità all’interno della bocca e dell’intestino. Normalmente, infatti, la sua crescita è tenuta sotto controllo dalla presenza in numero adeguato di “batteri benefici” nel microbiota intestinale.
L’improvvisa diminuzione di questi batteri salutari, causata dagli antibiotici, può determinare una maggiore crescita della Candida, fino al punto di provocare un’infezione.
Quest’ultima può manifestarsi sotto forma di mughetto a livello del cavo orale (con la formazione di una patina biancastra sulla lingua e in altre zona della bocca) o di dermatite nell’area del pannolino (caratterizzata dalla presenza di piccole papule di color rosso vivo, inizialmente separate e poi confluenti).
I probiotici possono aiutare?
Questi fastidiosi effetti collaterali possono essere combattuti con l’assunzione di probiotici, ossia batteri vivi appartenenti alla categoria dei “fermenti lattici” che sono in grado di avere effetti benefici sul microbiota intestinale.
Tuttavia, per contrastare i disturbi che possono accompagnare l’assunzione degli antibiotici, i probiotici devono possedere alcune caratteristiche fondamentali, come la capacità di attraversare il tratto gastrointestinale, resistendo al pH acido dello stomaco e all’azione dei sali biliari, e di arrivare vivi nell’intestino, in modo da poter riequilibrare la composizione del microbiota.
I probiotici devono essere assunti prima o dopo l’antibiotico?
Un antibiotico in grado di uccidere batteri nocivi probabilmente distruggerebbe anche i batteri presenti in un probiotico, somministrato durante la terapia. Per questo motivo, antibiotici e probiotici non dovrebbero essere utilizzati contemporaneamente.
Al contrario, è consigliabile assumere i probiotici dopo l’antibiotico, a partire dal giorno in cui viene conclusa la terapia, e di proseguire per circa una o due settimane.
Quali probiotici scegliere in caso di terapia antibiotica?
In commercio sono presenti moltissimi prodotti che contengono probiotici: sarà il pediatra a consigliare quelli che possiedono requisiti idonei a garantire la migliore efficacia possibile.