Vi siete mai sentiti più rilassati ascoltando la musica? Vi è mai capitato di emozionarvi o di ricordarvi di un momento speciale del passato ascoltando la musica? Se la risposta a queste domande è sì, allora avete sperimentato il potere della musica. E così come per noi, anche per i bambini suoni e musica hanno effetti benefici sorprendenti.
La musica infatti è di aiuto in ogni fase dello sviluppo infantile, da quello intellettuale, sociale ed emotivo, a quello uditivo, motorio e del linguaggio. Inoltre suoni e musica possono aiutare i bambini di tutte le età a scoprire ed imparare sempre nuove cose anche solo giocando. Per esempio esporre i bambini alla musica fin dai primi mesi aiuta il corpo e la mente a coordinarsi e a lavorare insieme; ballare con la musica aiuta i bambini a sviluppare le capacità motorie; ninne nanne e canzoncine rafforzano le capacità mnemoniche e aiutano i bambini ad imparare i suoni e i significati delle parole.
Ma in che modo e soprattutto quando introdurre la musica nella vita dei bambini?
Già a partire dalla gravidanza si può iniziare far ascoltare la musica ai bambini. Questa buona abitudine non ha effetti benefici solo sulla futura mamma (che ascoltando la musica si rilassa e combatte ansia e paure) ma anche sul nascituro. Infatti numerosi studi dimostrano che la musica e le vibrazioni provenienti dall’esterno hanno la capacità di rilassare il bambino che pare risponda agli stimoli musicali già a partire da 16 settimane di gravidanza. Gli strumenti per farlo sono numerosi e per conoscerli meglio vi consiglio questa lettura → come far ascoltare la musica dal pancione.
Una volta che il bambino è nato poi, numerosi sono i modi e i momenti per fargli sentire suoni e musica. Il migliore è quello che viene spontaneo a tutti i genitori e cioè cantare ninne nanne. La ninna nanna infatti aiuta i bebè a riconoscere la voce dei genitori, rafforza il legame genitore-figlio ed è la migliore terapia per confortare il bambino quando piange o è agitato.
Benefici della musica sui bambini
Uno studio del 2016 presso l’Istituto Brain and Creativity della University of Southern California, ha rilevato che le esperienze musicali nell’infanzia possono influire nello sviluppo del cervello, soprattutto nelle aree di acquisizione del linguaggio e capacità di lettura. Mentre secondo la National Association of Music Merchants Foundation, i bambini che imparano a suonare uno strumento, saranno più facilitati nell’apprendimento matematico. Ma un miglior rendimento scolastico non è l’unico vantaggio dell’educazione musicale.
La musica infatti può evocare emozioni e ricordi, può motivare e far cambiare l’umore oltre a fornire un mezzo per esprimere sentimenti e dare un senso di sicurezza e conforto ai bambini più piccoli. Ma la musica è soprattutto un modo divertente per i bambini di imparare. È l’unico mezzo che supera i limiti di età, cultura, disabilità e malattia.
La musica è un’esperienza multisensoriale
Quando un bambino gioca con uno strumento musicale (per esempio suona un tamburo o uno xilofono), molti dei i sensi sono stimolati e coinvolti nell’attività. Il suo sistema tattile è impegnato perché sente la bacchetta in mano; il suo udito è impegnato ad ascoltare il suono del tamburo; i suoi occhi seguono il movimento del braccio e della bacchetta. Mentre il senso cinestetico è impegnato a muovere il polso e il braccio per colpire il tamburo.
La musica stimola la motricità e il senso del ritmo
I bambini piccoli, ancora prima di parlare e conoscere le parole, ascoltano rumori e suoni e si esprimono con quelli. Il sonaglio per esempio è il primo strumento musicale del bambino che intorno ai quattro/cinque mesi impara a tintinnare. Via via che il bambino cresce poi imparerà ad esplorare le potenzialità sonore degli oggetti che lo circondano e cercherà di riprodurne i suoni a seconda di schemi senso-motori ben precisi: per far suonare il sonaglio deve agitare la mano, per far suonare la paperella deve schiacciarla, per suonare il tamburo deve batterci sopra e così via.
Ma il bambino è stimolato al movimento anche ascoltando musiche e canzoncine. Fino ad un anno di età è un semplice dondolamento, poi partecipa più attivamente con tutto il corpo cercando anche di ballare. La sincronia senso-motoria tra il ritmo della musica e i movimenti però ancora non c’è. La conquisterà verso i 3 anni.
La musica migliora la parola e il linguaggio
La musica può essere utilizzata per insegnare e migliorare la parola e il linguaggio. La musica infatti comprende in sé ritmo, intonazione e parole, elementi questi che fanno tutti parte del linguaggio e del discorso. Entrambi i lati del cervello sono utilizzati con la musica, quindi le informazioni possono essere apprese attraverso la musica e infine trasferite in parole e linguaggio. Per esempio avete mai cantato una canzoncina o una filastrocca per far imparare l’alfabeto o i numeri o i colori? Ecco, questo tipo di attività musicale può essere utilizzata per insegnare ai bambini un sacco di cose.
La musica aiuta a comunicare
Hans Christian Andersen (il famoso scrittore e poeta danese celebre soprattutto per le sue fiabe) ha detto una volta, “dove le parole falliscono, la musica parla”.
Per molti dei bambini infatti la musica può essere un mezzo utilissimo per esprimersi laddove non riescono a farlo ancora con le parole. E viceversa è possibile comunicare con bambini con la musica in tutti quei casi in cui i bambini non sono in grado di elaborare le parole che arrivano. Pensiamo ai bambini che ancora non parlano, ai bambini con problemi di linguaggio, ai bambini con autismo, o anche a bambini che parlano un’altra lingua. In questi casi la musica è un linguaggio universale che può essere utilizzato con successo per comunicare senza usare le parole.
La musica aiuta la socializzazione e stimola le relazioni
Cantare, suonare o muoversi a tempo di musica insieme agli altri non è solo un modo per divertirsi, ma è soprattutto un buon sistema per aiutare i bambini a socializzare. Ci sono molte canzoni per bambini piccoli per esempio che hanno movimenti e ritmi fatti apposta per stimolare le relazioni. I bambini infatti amano il tocco fisico, il movimento, il contatto visivo e la musica proposta come gioco divertente ed interattivo può essere di aiuto sia proposta in famiglia che a scuola.
La musica è una terapia straordinaria per bambini con bisogni speciali
Se la musica è importante per lo sviluppo di ogni bambino, lo è ancora di più nella crescita dei bimbi con esigenze speciali. Tutti quei bambini che nel loro sviluppo hanno bisogno di sostegni o approcci diversi, possono trovare nella musicoterapia un valido aiuto. La musicoterapia infatti può risolvere efficacemente molte problematiche comportamentali o legate alla comunicazione, alla socializzazione, alla sfera emotiva o anche della motricità. Per chi ne avesse bisogno, consiglio di cercare psicologi preparati o istituti con personale specializzato in musicoterapia.
Visto i numerosi benefici della musica sui bambini (e non li ho elencati tutti perché sono veramente tanti), la prossima volta vedremo alcuni giochi e attività musicali da poter fare con i bambini a seconda delle fasi di crescita.
Per il momento, se volete, potete leggere → Come costruire strumenti musicali fai da te per bambini. Potrete divertirvi con loro a scoprire nuovi i suoni e a fare nuovi giochi.