Con i due anni i bambini prendono coscienza di se stessi, dei loro desideri e delle loro capacità. Cominciano ad imporsi con i “no” e a chiedere quello di cui hanno bisogno, a volte comprendendo che esistono dei limiti, a volte intestardendosi, urlando e piangendo. In quei casi il desiderio espresso nasconde spesso altro, un disagio temporaneo, stanchezza, fame o sensazioni che ancora faticano a circoscrivere con chiarezza. Sono però piccole persone autonome nell’espressione, seppur ancora totalmente dipendenti nella soddisfazione dei bisogni.
Nei gemelli i desideri dell’uno tendono a divenire desideri anche dell’altro, un po’ per imitazione un po’ per gelosia. Così, se uno dei due chiede un grissino dicendo di avere fame, conviene già preparare anche il secondo grissino, perché inevitabilmente anche l’altro asserirà di aver improvvisamente fame. Se uno dei due è preso da un momento di tenerezza e corre da uno dei genitori, anche l’altro avrà improvvisamente bisogno dell’abbraccio di quello stesso genitore.
I gemelli si contendono dalla nascita le attenzioni e tra loro si instaura subito un rapporto fatto di amore, ma anche di gelosia e rivalità. Nei momenti di forte gelosia, non c’è consolazione che tenga e finiscono con lo strattonarsi, con l’urlare e talvolta, per frustrazione, con il rompere qualcosa o con il farsi male. Non serve avere due oggetti identici a disposizioni o essere in due o più adulti a disposizione, in quei momenti il focus è sempre sullo stesso oggetto o sullo stesso genitore. E, da mamma, vi assicuro che non è facile cercare di distogliere l’attenzione su un’altro oggetto o scegliere quale dei due bimbi calmare prima o inventarsi un premio di consolazione per uno dei due. Serve una strategia che anticipi quei momenti e che permetta loro di capire che si può condividere (nel caso degli oggetti) o si può vivere momenti di coccola esclusivi con il genitore ma in tempi diversi.
Nella mia esperienza con Giulia e Davide, che pure sono assolutamente diversi per attitudini e gusti, i momenti di forte gelosia si sono intensificati con i due anni, con Davide da sempre attratto dalle cose nelle mani della sorella e con Giulia divenuta via via più sensibile alla “prepotenza” del fratello e meno arrendevole. Fino all’anno e mezzo o forse fino alla soglia dei due anni, Giulia si era sempre mostrata più accondiscendente, disposta ad aspettare il suo turno e aveva concentrato le sue attenzioni sul papà, lasciando Davide libero di fare la parte del gemello dominante e di monopolizzare molto spesso le mie attenzioni. Con i due anni, invece, anche lei ha iniziato ad imporsi e gli scontri sono andati moltiplicandosi.
E’ iniziata quindi la ricerca delle strategie più idonee a sedare scene d’isteria. Nessuna ricetta magica, ma solo qualche spunto colto su manuali o blog, come per esempio, l’idea di dedicare momenti distinti ai bimbi, spiegando chiaramente loro l’intenzione di riservare un momento esclusivo di coccole, anche solo durante il cambio del pannolino o anche solo per dieci minuti alla sera prima delle nanne. Oppure l’idea di creare tra me e il papà dei turni, in modo da “vivere” un po’ di più il gemello che di solito ci cerca meno. Abbiamo poi iniziato a spiegare con calma che gli oggetti non si strappano di mano, ma si chiede “posso, per favore”, e a ringraziare di fronte al gesto di condivisione.
Quando si è mamma o papà di gemelli, le mani rimangono due, la forza fisica trova presto il suo limite, ma il cuore e la testa si fanno grandi grandi per accogliere tutta l’energia e tutto lo stupore che i gemelli a propria insaputa regalano!
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