I neonati non distinguono il giorno dalla notte, né percepiscono le diverse fasi del giorno, ma semplicemente reagiscono agli stimoli che iniziano a conoscere con i primi giorni di vita. Piano piano iniziano a percepire la fame, la stanchezza, il caldo o il freddo e ne danno manifestazione a proprio modo, con il pianto, graduandone l’intensità e placandosi quando soddisfatti nel loro bisogno.
Quando i neonati sono due gemelli, queste prime esperienze di vita vengono vissute in coppia, ma normalmente non in maniera perfettamente sincronizzata. Difficile che i due bimbi sentano negli stessi momenti gli stessi bisogni e che rispondano allo stesso modo a stimoli e interventi esterni.
Possono essere in sintonia tra loro, possono essere capaci di “aspettarsi”, di cercarsi involontariamente e di calmarsi l’un l’altro con la sola presenza, ma essendo individui distinti e con proprie peculiarità, è normale che ognuno di loro cresca con dei propri ritmi.
Ecco allora che riuscire a creare una routine capace di coniugare i bisogni di due gemelli e di avvicinarne le fasi veglia-sonno diventa il primo obiettivo di ogni bis-mamma.
Creare una routine per due
Dal giorno del rientro a casa, si lavora per dare loro una cadenza dei tempi, che li renda sereni, che li orienti lungo la giornata e faccia percepire loro che esistono momenti dedicati.
Nei manuali consigliano di abituare sin dall’inizio i bimbi ad una routine semplice, senza regole ferree, ma fatta di rituali dolci, ripetuti ogni giorno e con lo stesso schema, in modo che i bimbi sappiano cosa aspettarsi dopo ciascuna fase e vi si adeguino con la massima tranquillità.
La notte
La routine notturna dovrebbe dare i primi frutti verso i quattro mesi, quando i bimbi sono in grado di sopportare pause più lunghe tra una poppata e l’altra. Così per esempio fare il bagnetto alla sera, cullarli con la stessa canzoncina e posarli con le stesse modalità nel lettino, dovrebbe consentire loro di abituarsi gradualmente all’idea della notte come periodo di riposo più lungo.
Le poppate notturne dovrebbero avvenire in penombra con rumori attutiti e luci soffuse (e vi verrà naturale fare così, perché sarete voi per prime stordite dalla mancanza di sonno e desiderose di ritornare al buio totale e alla quiete notturna ) e minimizzando i tempi (preparatevi già biberon sterilizzati per l’integrazione o con il latte tirato durante il giorno se usate il tiralatte). I bimbi dovrebbero quindi rimanere quasi in dormiveglia durante il pasto e dovrebbero poi essere più facilmente riaddormentabili.
Nei manuali si consiglia di addormentare i bimbi nel lettino se possibile sin dai primi tempi, in modo che associno il lettino al momento di relax e di nanna e che svegliandosi non si spaventino per essere stati spostati durante il sonno. Addormentare i bimbi nel lettino all’inizio può voler dire armarsi di tanta pazienza e prepararsi a coccolarli per mezz’ore prima di vederli beati con il respiro lieve lieve…
I riposini durante il giorno
Durante il giorno, i bimbi detteranno i ritmi in base alle fasi di crescita, con diverse ore dedicate alle nanne nei primissimi tempi e via via maggiori spazi dedicati all’attività e alla scoperta del mondo circostante nei mesi successivi. In questa loro scoperta, vanno aiutati con momenti di gioco, momenti di uscita all’aria aperta, momenti dedicati al bagnetto e appunto momenti di riposo, sempre sulla base di una routine studiata dalla mamma e aderente alle necessità dei piccoli.
Non ci sono momenti precisi e orari tassativi, ma c’è la costanza di una mamma, la sua capacità di cogliere cosa rende più sereni i figli e di replicarne lo schema di giorno in giorno.
I bimbi dovrebbero abituarsi ad associare oggetti, ambienti e suoni alle diverse fasi, mantenendo alcuni momenti cardine durante il giorno.
Così anche in là nel tempo, quando i riposini diventeranno solo pause di mezza mattina o di primo pomeriggio, i bimbi dovrebbero accettare serenamente di essere adagiati nella culla/passeggino o nel lettino più o meno agli stessi orari e dovrebbero cadere in un sonno rilassato, proprio perché consapevoli che quei momenti sono quelli dedicati al recupero delle energie.
Se la routine vacilla…
In tutto questo il condizionale è d’obbligo, perché al di là dei manuali, molto dipende dall’indole dei bambini, dalla loro capacità di tollerare rumori e stimoli esterni e dalla loro salute.
Alcuni bimbi sono più soggetti di altri al rigurgito, a coliche, o sono così sensibili da svegliarsi di soprassalto per un ruttino che sembrava perso, per un pannolino sporco, per il rumore del fratellino che si muove nel lettino… solo il tempo passato con loro permette alla mamma di coglierne peculiarità e necessità proprie, di variare la routine pianificata adattandola alla sensibilità del bimbo e via via ai bisogni che dimostra crescendo.
Con il passare dei mesi, il numero di pasti di notte o le sveglie per fame andranno fisiologicamente riducendosi, ma aumenterà la sensibilità ai rumori esterni e la capacità di muoversi dormendo e ahimè anche quella di darsi fastidio a vicenda, di incastrarsi con i piedini tra le sbarre del lettino (in barba ai paracolpi che riusciranno non si sa come a scantonare o a tirar giù… ).
Se all’inizio i gemelli generalmente si addormentano meglio in unico lettino, probabilmente dopo i tre mesi, staranno meglio in lettini distinti (magari adiacenti per “sentirsi” vicini, ma distinti), per non spintonarsi a vicenda e non rotolare l’uno sull’altro
Gestire in due lettini quattro piedini che proprio non ne vogliono sapere di adagiarsi tranquillamente nella fase di addormentamento, non è sempre semplice, ma alimenta la speranza della mamma di minimizzare i risvegli successivi.
La mia esperienza
Nella mia esperienza, le nanne sono sempre state difficili: all’inizio le sveglie per fame erano frequenti e mai sincronizzate, nonostante i mie tentativi di imporre ritmi similari, con Davide imprevedibile, sempre affamato e afflitto dal rigurgito (purtroppo in base al rigurgito, variava anche la lunghezza della pausa di sonno, con lo stomachino in subbuglio e il pianto nervoso facile).
Con il passare dei mesi, il ridursi del problema rigurgito e il conseguente regolarizzarsi dei pasti, è aumentata la sua voglia di scoprire il mondo, la difficoltà ad abbandonarsi al sonno anche quando letteralmente già con gli occhi chiusi e la sua incapacità di rimanere fermo per mezzo minuto anche dormendo…
Giulia, routine fatta persona all’inizio, capace di adattarsi spesso ai ritmi del fratellino e di addormentarsi quasi da sola con la sola pretesa di essere posizionata distesa in una culla al buio e al silenzio, è divenuta se possibile più scalmanata del fratello verso i sei mesi, quando ha iniziato a ribellarsi ad orari e schemi e a sfuggire dimenandosi dalle braccia nei tempi di riposo imposti.
Non sono quindi un buon esempio per parlare dell’argomento nanne, e non ho la pretesa di dare consigli, bisognosa io per prima di confronti e suggerimenti…
Notti intere in un anno di vita a quattro ne abbiamo passate ben poche e pisolini durante il giorno di due ore sono sempre stati un miraggio. Non saprei dirvi dove finisce la responsabilità dei genitori e dove inizia l’indole inarrestabile dei bimbi. Nel nostro caso, abbiamo tentato diversi metodi, letto diversi manuali e applicato diverse tecniche, irrigidendoci su routine che si adattavano per poco troppo tempo ai nostri bimbi, di nuovo in cambiamento.
Ripensando a certi episodi mi viene da sorridere anche mentre scrivo… consapevole che anche la prossima notte dovrò correre dalla camera matrimoniale a quella dei bimbi per placare in tempo un pianto prima che i pianti divengano due…
L’unico consiglio che posso darvi è di vivere anche questo “essere due” senza aspettative più grandi di quello che i vostri gemelli possono fare e di preoccuparvi solo del fatto che nei momenti di veglia si dimostrino sereni e vivaci.
Posso rassicurarvi che in qualche modo ci si abitua anche a questo, alla carenza di sonno e a dover trovare comunque tante energie al mattino e durante il giorno. Detto questo, se da domani i miei piccoli decidessero di dormire un po’ di più, sarei loro veramente grata!
Mamma Paola