Sguinzagliate i bambini, assecondateli: essi corrono fuori, lasciateli correre quando piove, si levano le scarpe quando trovano pozze d’acqua e quando l’erba dei prati è umida di brina ricorrono ai loro piedini nudi per calpestarla: riposano pacificamente quando l’albero li invita ad addormentarsi alla sua ombra”
Maria Montessori, “Il metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile”.
In quante occasioni legate all’infanzia sentiamo pronunciare il nome di Maria Montessori, e a quanti giochi, attività, progetti, viene affibbiato l’aggettivo “montessoriano”?
Il nome di Maria Montessori è spesso diventato sinonimo di marchio di garanzia, di qualità. A volte è applicato a sproposito come un etichetta posticcia e spesso senza conoscere il senso profondo che motiva la proposta educativa di una donna che ha letteralmente rivoluzionato la pedagogia, riscuotendo consensi e ammirazione da parte dei massimi esponenti del Novecento come Ghandi, Freud, Tagore, Marconi, Piaget, Edison, Herriot, Masaryk, Adenauer e molti altri.
Quando Maria Montessori fondò nel 1907 la prima “Casa dei Bambini” a San Lorenzo in Roma, in Italia era già conosciuta non solo per essere tra le prime donne laureate in medicina ma per le sue lotte femministe (rappresentò l’Italia al Congresso di Berlino nel 1886 denunciando le disparità salariali tra uomo e donna) e per il fervido impegno a favore dei bambini handicappati.
Durante la sua prima specializzazione, il metodo della pedagogia scientifica fu accolto con enorme entusiasmo e tradotto in numerose lingue: per la prima volta qualcuno osservava il bambino con nuovi occhi, restituendone un’immagine totalmente diversa, indicando un metodo adatto al suo armonico sviluppo e dimostrando l’incredibile predisposizione all’apprendimento dei più piccoli con risultati a dire poco sorprendenti.
Un altro fenomeno che destò l’interesse dell’opinione pubblica mondiale fu quello di osservare un gruppo di bambini dediti ad attività che avevano liberamente scelto, in un clima sereno ma concentrato, di proficua collaborazione.
Le scuole che adottano il Metodo Montessori
Oggi esistono nel mondo 22.000 scuole Montessori di ogni grado: nidi, materne, elementari, medie e superiori.
A conferma dell’affermazione mondiale del Metodo Montessori, le scuole sono molto più diffuse negli altri paesi europei e negli altri continenti che non in Italia.
Maria Montessori: l’importanza della libertà dei bambini
La fama mondiale della Montessori è legata alle sue idee rivoluzionarie sul ruolo sociale degli adulti e dei bambini, sulle loro reciproche relazioni e alle sue scuole innovative anche dal punto di vista della didattica e degli strumenti.
La vera educazione, secondo la Montessori, “Non è quella impartita dal maestro, ma è un processo naturale che si svolge spontaneamente nell’individuo, e si acquisisce non ascoltando le parole, ma mediante l’esperienza diretta del mondo circostante.
Il compito del maestro è dunque di preparare una serie di spunti e di incentivi all’attività culturale, distribuiti in un ambiente espressamente preparato, per poi astenersi da ogni intervento diretto o troppo invadente.
I maestri non possono fare altro che assistere alla grande opera mentre si compie sotto i loro occhi, come i servi aiutano il padrone. Cosi facendo assisteranno allo sviluppo dell’anima umana.
Cosa significa “fare da solo”
La pedagogia Montessori vede nel bambino un individuo a tutti gli effetti da supportare nel cammino dell’autonomia accogliendo e assecondando la sua spinta a “fare da solo” e lo sostiene in molti modi:
- lo guida nella comprensione del mondo
- lo incoraggia nel prendersi cura di sé, nel rispettare le altre persone e l’ambiente circostante
- gli fornisce gli strumenti adatti alla sua età per sperimentare, concentrarsi e lavorare con le mani
- mette a sua disposizione il materiale e l’ambiente adatto a lui
Sguardi limpidi, occhi che ridono, mani che frugano, gambe pronte a scattare, stupore intatto: piccole spugne avide di conoscenza. Instancabili dispensatori di entusiasmo ed energia, questo e molto altro sono i bambini.
Quindi, lasciamoli fare rispettando i loro tempi. Facciamo un passo indietro.
Lasciamoci guidare. Facciamoci contagiare dalla meravigliosa purezza del loro sguardo e permettiamogli di vivere le loro emozioni senza interferire.
Metodo Montessori: il rispetto per il desiderio di autonomia
Il progetto educativo montessoriano vede la formazione armonica della persona favorendo l’acquisizione della sicurezza del bambino, del rispetto della propria persona e degli altri.
Proprio tramite l’osservazione, la Montessori ha trovato il modo di aiutare i più piccoli, con mezzi adeguati lungo la strada dello sviluppo.
Lo supporta nei primi approcci con i coetanei, aiutandolo nella risoluzione positiva e costruttiva dei conflitti, a portare a termine le attività liberamente scelte, nell’interessarsi alle attività della scuola.
Il bambino ci osserva e chiede di fare come noi, di sperimentarsi, di provare.
La pedagogia montessoriana risponde a questa esigenza autentica e profonda ponendo il bambino nel posto che merita, al centro, senza però trasformarlo in un piccolo sovrano, con una significativa revisione e ripensamento del ruolo dell’adulto, che non deve in alcun modo considerare il bambino come un pezzo di argilla da modellare nelle sue mani.
Al contrario, il compito dell’educatore è proprio quello di fermarsi un passo indietro. Di cogliere e incanalare energia e creatività in proposte positive, costruttive e di valore, accogliendo il bambino per quello che è, rispettandone il carattere e la natura,
Il bambino diventa piano piano sempre più consapevole di se stesso e del suo ruolo nella comunità: arredi sapientemente predisposti favoriranno ogni sua libera scelta, a cui però seguirà un’attività di riordino.
I piccoli infatti vengono invitati non solo mantenere l’ordine dell’ambiente, ma a trattare i materiali con cura: anche la libertà ha dei confini precisi e il suo limite è proprio l’interesse della collettività.
Libertà, impegno e rispetto di se stessi e del prossimo sono i principi cardine della pedagogia montessoriana. Solo adulti empatici e amorevoli, sapranno trasmettere al bambino amore e quell’indispensabile fiducia in se stesso che lo accompagnerà nel cammino della vita.
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