Le allergie respiratorie (rinite allergica, asma allergico), cutanee (dermatite atopica, orticaria, ecc.) ed alimentari sono drammaticamente aumentate negli ultimi decenni.
Secondo le ricerche più recenti, questo incremento sembra essere legato alla presenza di alterazioni della flora batterica intestinale, cutanea e polmonare, ossia di quella popolazione di microrganismi che oggi viene indicata con il termine di microbiota.
Questo fatto sembra abbastanza plausibile, considerando che il microbiota svolge un importante ruolo di sviluppo e regolazione del sistema immunitario, sia innato che acquisito.
Microbiota e allergie: quale legame?
Già dai primi giorni di vita, il microbiota intestinale svolge un’azione determinante nella prevenzione delle allergie. Questo complesso sistema di microrganismi, infatti, “educa” il sistema immunitario del bambino a convivere pacificamente con molte sostanze estranee, soprattutto alimentari, che entrano in contatto con l’organismo a livello dell’intestino.
In termini più tecnici, il microbiota permette al nostro corpo di sviluppare una tolleranza nei confronti di numerosi antigeni, ossia le particelle che vengono riconosciute dalle difese immunitarie come non appartenenti al nostro organismo.
Il meccanismo opposto è l’allergia, una reazione di difesa in cui l’organismo identifica l’antigene come un “intruso” e scatena contro di esso una potente risposta immunitaria, mirata a neutralizzarlo e ad eliminarlo.
Nel fare questo, tuttavia, attiva meccanismi infiammatori che producono alterazioni e sintomi dell’allergia alimentare, sia a livello intestinale (diarrea, vomito e ridotto assorbimento delle sostanze nutritive, con scarsa crescita), sia a livello di altri organi, come la pelle (orticaria, angioedema, dermatite atopica) e le vie respiratorie (rinite allergica, asma).
Nelle situazioni più serie, inoltre, la reazione può coinvolgere l’organismo nel suo insieme e, in particolare, il sistema cardiovascolare, con conseguenze potenzialmente gravissime come lo schock anafilattico.
Allergie nel bambino: l’importanza del benessere intestinale
Come abbiamo visto, in condizioni normali (eubiosi), il microbiota intestinale agisce come una sorta di “cancello”, o di “interruttore”, che può orientare il sistema immunitario verso un atteggiamento tollerante verso gli antigeni.
Questa azione, tuttavia, può essere compromessa in caso di disbiosi (ossia di un disequilibrio della flora batterica intestinale), in grado di favorire lo sviluppo e il manifestarsi delle patologie allergiche.
Tra i fattori che possono influenzare negativamente lo stato di eubiosi/disbiosi del microbiota gastrointestinale, ricordiamo il parto con taglio cesareo (rispetto al parto per via naturale), una dieta povera di fibre e i trattamenti antibiotici nei primi periodi della vita, mentre un effetto sicuramente protettivo è svolto dall’allattamento al seno.
Microbiota e allergie respiratorie
La presenza di disbiosi intestinale si associa abitualmente ad analoghe alterazioni del microbiota polmonare, dimostrando che esiste uno stretto collegamento tra la mucosa intestinale e respiratoria e tra le due rispettive popolazioni batteriche, mediato dal sistema immunitario.
In particolare, le alterazioni del microbiota polmonare nei primi giorni e anni di vita compromettono il suo ruolo di “pompiere” nei confronti delle patologie allergiche respiratorie (rinite allergica ed asma), che quindi finiscono per svilupparsi con più facilità, frequenza ed importanza.
Microbiota e allergie cutanee
Una situazione analoga si verifica a livello della pelle, in cui la disbiosi del microbiota cutaneo aumenta il rischio di malattie croniche come la dermatite atopica e la psoriasi.