Salve, sono la mamma di una bambina di 3 anni e mezzo molto timida. A casa è una bambina brava e tranquilla ed una chiacchierona, ma se ci sono altre persone lei non parla. E’ andata all’asilo nido dai 9 mesi ai 2 anni, era felice di andare ma anche lì se ne stava in disparte e non parlava con nessuno, ora ha iniziato la scuola materna, è
felicissima di andare ma non parla mai con nessuno, né con le maestre né con i bambini e non partecipa alle attività di gruppo. Quando viene a casa lei ci dice “io a scuola sto sempre zitta!” “gli altri bambini mi chiedono come ti chiami ma io sto zitta” “quando cantano io sto zitta”, se le chiedo il perché lei continua solamente a ripetermi che sta zitta… inoltre quando torna a casa vuole sempre rifare ciò che gli altri bambini hanno fatto a scuola, ad esempio l’altro giorno la maestra ha preparato un percorso, lei non lo ha voluto fare ma poi a casa ha chiesto di fare il percorso come quello che aveva fatto la maestra! ho l’impressione che lei vorrebbe partecipare e parlare ma si blocchi…
come posso aiutarla? Grazie per il suo aiuto
Cara mamma,
dalle informazioni che lei mi ha fornito su sua figlia 3 anni e mezzo e che lei indica come timidezza, in situazioni specifiche come quella della scuola dell’infanzia, io credo possa trattarsi di mutismo selettivo che solitamente deriva da una grave ansia sociale, cioè la paura di esporsi agli altri in situazioni sociali e nel quale si prova un forte imbarazzo. La mia ipotesi si basa sul fatto che a casa parla senza problemi e senza imbarazzo da quello che lei mi ha scritto.
Ad ogni modo il mio consiglio è quello di parlarne con il pediatra e fare una “diagnosi” per confermare o disconfermare la mia ipotesi e la vorrei rassicurare dicendole che da mutismo selettivo si può guarire.
Ad ogni modo se l’ipotesi fosse confermata le consiglio di trovare un bravo ortofonista per incoraggiare la verbalizzazione, anche se sua figlia non ha nessun problema che influisce sul linguaggio ed eventualmente trovare uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale per una terapia mirata per il mutismo selettivo (MS).
Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia richieda la loro collaborazione per trovare un metodo comune a tutti: premiare la bambina se risponde ad una domanda e all’inizio anche un piccolo sibilo dev’essere premiato (es. si può creare un tabellone con delle stelline che le verranno assegnate ogni volta che bisbiglia o parla e dopo 5 stelline potrà scegliere un premio tra quelli che voi vorrete proporre). Ovviamente alla bambina dev’essere fatta una premessa, perché lei possa capire cosa le viene richiesto. Le si può semplicemente dire che capite perfettamente la sua difficoltà nel parlare davanti agli altri e/o con gli altri ma è importante che lei lo faccia così riceverà un premio man mano che lei risponderà. Sarebbe meglio che questo rapporto di fiducia/premio lo avesse prima da sola con l’insegnante poi successivamente con il gruppo dei pari. Raccomando di essere molto rigidi e di non premiarla se non emette nessun tipo di suono.
Avrei piacere di sapere gli sviluppi di sua figlia, sia che la mia ipotesi venga confermata oppure no.
Con la mia pediatra ne ho parlato e mi ha consigliato di provare ad invitare amici a casa, per vedere se nell’ambiente casalingo si comporti in modo diverso. Mi piace moltissimo l’idea delle stelline (ho lavorato nel progetto edu.care, che si basa proprio sulla ricompensa dei comportamenti desiderati) e la proporrò alle maestre. Parlerò anche con la pediatra per la possibilità di farla seguire da un ortofonista e da uno psicoterapeuta (a questo proposito, posso chiederle come mai mi consiglia uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale? lo ritiene più indicato nei casi di mutismo selettivo?). La terrò informata e la ringrazio ancora
Salve,
quello che la sua pediatra le ha suggerito di fare è un’ottima idea e una prova molto utile per valutare il comportamento di sua figlia.
Le consiglio uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale in quanto nel loro approccio vengono utilizzati maggiormente rinforzi positivi per la verbalizzazione (come ad esempio le stelline che le ho suggerito) riuscendo così a modificare con magiore efficacia l’atteggiamento ansioso, le paure e le preoccupazioni in un atteggiamento più positivo e costruttivo.
Il mio orientamento sistemico relazionale di solito non viene indicato come trattamento per questo disagio emotivo, ciò non toglie uno psicoterapeuta di altro orientamento, aperto anche agli altri approcci e con esperienza nel mutismo selettivo, possa aiutarvi a risolvere il problema di sua figlia.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti e resto in attesa di notizie riguardanti sua figlia.
Dott.ssa Erika Silighini
Psicologa, psicoterapeuta e coordinatrice pedagogica