Quando si impara a riconoscere il muco cervicale e la sensazione ad esso associata, si apre un mondo che permette di capire, senza particolari difficoltà, la nostra fertilità. Basta un po’ di esercizio e di pazienza, e non costa nulla.
La spiegazione che trovate qui è completa e lunga. Se volete potete leggere la spiegazione semplificata del metodo Billings (muco cervicale).
Potete anche metterlo in pratica subito, magari con l’aiuto dello strumento per il controllo delle perdite e della temperatura basale.
Tutto ciò che avviene nel nostro corpo e quindi anche la fertilità, è regolato in modo preciso attraverso una serie di comandi e risposte tra i vari organi del corpo.
I messaggeri che trasportano le informazioni e le “direttive” sono gli ormoni.
In particolare gli organi riproduttivi della donna (utero, ovaie, collo dell’utero) sono soggetti all’azione di due ormoni principali: gli estrogeni e il progesterone.
Quella che segue è una spiegazione molto dettagliata di come funzionano questi ormoni, di come regolano la fertilità ed il ciclo mestruale e, di conseguenza, di quali effetti hanno sul corpo di una donna, per poterli interpretare.
Produzione di estrogeni e progesterone
Per rendere le cose complicate, la produzione di questi ormoni è regolata da altri ormoni che sono prodotti a livello cerebrale (LH ed FSH) che agiscono direttamente sulle nostre ovaie.
Estrogeni e progesterone non agiscono solo sull’endometrio per permettere di creare quell’ambiente favorevole all’impianto dell’eventuale embrione concepito, ma anche a livello del collo dell’utero (o anche detta cervice).
La cervice si trova tra la vagina e l’utero:
Se andiamo a ingrandire la cervice schematicamente è fatta così:
Nelle cripte cervicali viene prodotto il muco che ha consistenza e funzioni diverse a seconda delle cripte in cui è secreto.
Prima dei giorni fertili
Prima che inizi la fase fertile di ogni ciclo mestruale, il collo è chiuso da un tappo mucoso che non permette il passaggio di spermatozoi ma nemmeno di agenti patogeni.
L’ambiente vaginale inoltre è sfavorevole alla sopravvivenza degli stessi. Il muco presente in questo frangente viene chiamato muco G- ed è prodotto dalle cripte che si trovano in basso nell’ingresso della cervice (vedi immagine a destra).
A livello del collo dell’utero si trovano delle “cripte” in cui gli spermatozoi possono “soggiornare” dopo un rapporto avvenuto all’inizio della fase fertile, per poi riprendere il cammino quando il muco permette di passare tra le sue maglie (quando cioè comincia a diventare più elastico e filante).
Variazione del muco nel periodo fertile
Il muco cervicale varia molto di aspetto e consistenza nel periodo fertile e di conseguenza anche la sensazione che si ha a livello vulvare strettamente correlata al muco cervicale.
Questa variazione è tipica di ogni donna e ogni donna impara a riconoscere i cambiamenti che si ripetono ciclo dopo ciclo.
Sarebbe opportuno osservare un mese di astinenza dai rapporti sessuali e contatti intimi per poter prendere nota delle modifiche al muco cervicale che si osservano a livello vulvare e delle sensazioni che si provano.Questo per poter riconoscer il muco in tutte le sua variazioni senza interferenze esterne.
Il muco ha una composizione specifica: acqua (92% nel periodo non fertile e 98% nel periodo fertile), glicoproteine, amminoacidi, zuccheri, elettroliti e proteine di diverso genere.
Il muco funziona come una sorta di filtro le cui maglie sono fitte e ostili nel periodo non fertile, mentre nei giorni di fertilità favoriscono il passaggio e il nutrimento degli spermatozoi, soprattutto di quelli di buona qualità.
Tipi di muco e fasi di produzione
Muco G-: è un muco a maglie fitte che forma una barriera in basso alla cervice. Prodotto nel periodo pre-ovulatorio (fase follicolare) , prima dell’inizio della fase fertile
Muco G+: muco a maglie fitte, prodotto nella fase post ovulatoria (luteale) e a maglie fitte che impedisce il passaggio degli spermatozoi.Il muco G- e G+ è prodotto in fondo alla cervice.
Muco L: è prodotto dalle cripte di tutta la cervice, durante tutta la fase fertile. E’ un muco a maglie più larghe che permette di selezionare gli spermatozoi migliori eliminando quelli di bassa qualità. Permette quindi solo agli spermatozoi migliori di riempire le cripte S.
Muco S: Viene prodotto in prossimità del picco degli estrogeni nella fase fertile e fino a 3gg dopo l’ovulazione. Le cripte che secernono questo muco si trovano nella metà superiore del collo dell’utero. Questo muco nutre gli spermatozoi di buona qualità (già selezionati dal muco L) e li indirizza verso le cripte S dove “soggiornano”.
Muco P: ci sono diversi tipi di muco P e i più importanti sono:
- Muco P2: ha il compito di liquefare il muco G- all’inizio della fase fertile sotto stimolo degli estrogeni
- Muco P6, prodotto in prossimità del picco LH. Assieme al muco Z ha il compito di fluidificare il muco (soprattutto il muco L). In questo modo gli spermatozoi che erano nelle cripte S possono continuare il loro viaggio attraverso un muco a maglie larghe e favorevole al loro passaggio. Il muco è diventato filante e acquoso e questa sensazione di bagnato si nota a livello vulvare.
Muco Z: prodotto a livello dell’istmo (figura 2). Con il muco P6 ha la funzione di fluidificare il muco L.
Muco F: non ha un ruolo specifico
Modifica del muco verso l’ovulazione in un ciclo medio di 28 giorni
Attenzione: tempistica indicativa e non applicabile ad ogni donna.
6 giorni prima dell’ovulazione gli estrogeni sono bassi e il collo dell’utero è chiuso dal tappo di muco G-. Non si è ancora fertili.
5 giorni prima inizia la fase fertile: il muco P2 va a fluidificare il muco G- che si scioglie e esce assieme al muco L. Gli spermatozoi ora possono entrare nella cervice.A questo punto non proviamo più asciuttezza a livello vulvare
da 4 a 1 giorno prima dell’ovulazione: Gli estrogeni aumentano, aumenta il muco L , inizia e aumenta il muco S , il muco P diventa presenta nel momento del picco LH poche ore prima l’ovulazione. Tutto ciò si nota a livello vulvare con il muco che via via diventa sempre meno denso e uno-due giorni prima del picco diventa filante e acquoso. La sensazione conseguente è quella di scivolosità (lubrificato) dovuta all’effetto del muco P che va a fluidificare il muco L ed S.
Ovulazione imminente (giorno 0): gli estrogeni sono elevati (Figura 4) e le condizioni sono le più favorevoli perché gli spermatozoi possano viaggiare verso le tube.
Giorni +1, +2 e +3 giorni dopo l’ovulazione: inizia la formazione del muco G+ che va a chiudere nuovamente sotto l’effetto del progesterone, l’accesso al collo dell’utero. Dato che l’ovulazione può avvenire il giorno zero o nei giorni 1 o 2 e dato che la cellula uovo vive al massimo 24 ore, il concepimento è comunque possibile fino al quarto giorno. Nei giorni 1, 2 e 3 la sensazione è di asciuttezza a livello vulvare anche se si è ancora fertili per i motivi appena detti.
Ora sappiamo quindi che tutto quello che vediamo e sentiamo a livello vulvare nei giorni che precedono l’ovulazione è dovuto alla secrezione di queste cripte che agiscono sotto stimolo ormonale e nervoso.
L’aspetto del muco e le sue modifiche sono uno specchio di come funziona la nostra fertilità.
Per chi assume la pillola
Chi assume per anni la pillola, dopo aver cessato di prenderla, potrebbe aver difficoltà a notare il muco cervicale in quanto le cripte sono state a lungo “silenziate” dall’effetto del farmaco, in alcuni casi in moto permanente.
Imparare il metodo dell’ovulazione Billings
In Italia dislocate in regioni e provincie ci sono diverse insegnanti dei metodi naturali che insegnano gratuitamente alle coppi e l’utilizzo del metodo dell’ovulazione Billings (MOB) che si basa sulla registrazione quotidiana dei sintomi del muco cervicale, per avere una gravidanza o per evitarla.
Potete trovare le insegnanti più vicine a casa vostra consultando questo elenco nel sito ufficiale CICRNF (confederazione italiana dei centri per la regolazione naturale della fertilità), all’indirizzo http://www.confederazionemetodinaturali.it/
Fonti:
- Odeblad, E., Cervical Mucus and their functions. J Irish Coll Phys Surg 1997; 26:1:27-32.
Billings, E.L. and J.J. Teaching the Billings Ovulation Method. Variations of the Cycle and Reproductive Health. Ovulation Method Research and Reference Centre of Australia, Melbourne, 1997.