Se gli imballaggi possono assumere forme e colori svariati per meglio accattivare l’occhio del consumatore, le etichette degli alimenti seguono norme legislative ben definite.
Per il produttore vi è una serie di indicazioni obbligatorie da riportare in modo chiaramente leggibile e indelebile. Tra tutte queste ne possiamo individuare alcune che ci guidino ad un acquisto consapevole.
Denominazione di vendita
Ci permette di identificare il prodotto in questione.
Elenco degli ingredienti
Gli ingredienti sono citati in ordine decrescente di quantità e gli allergeni sono scritti in maniera evidenziata.
Consiglio: quando leggiamo la lista degli ingredienti facciamolo in modo critico. Non fermiamoci ai primi nomi, ma analizziamo tutto: consideriamo la qualità e la quantità degli ingredienti.
Valutiamo la presenza degli additivi che molto spesso sono indicati con la lettera E seguita da tre cifre. Chiediamoci poi se il numero di additivi presenti o la qualità dei grassi (per esempio “idrogenati” o “trans”) vale la scelta del prodotto.
Consideriamo anche le quantità percentuali indicate: ci possono dare un’immediata percezione del contenuto di un ingrediente in proporzione ad un altro, ad esempio in un prodotto fatto con farina integrale possiamo sapere quanta farina integrale è stata effettivamente impiegata e se si tratta di farina integrale ricostituita o farina integrale ricavata direttamente dal chicco integro.
Termine minimo di conservazione o data di scadenza
“Da consumarsi entro” indica la data oltre la quale l’alimento in questione non andrebbe più consumato, perché sarebbe a rischio la salute del consumatore.
È il caso soprattutto di tutti quei prodotti freschi o freschissimi; come il latte per esempio.
“Da consumarsi preferibilmente entro” indica la data oltre la quale il prodotto potrebbe modificarsi organoletticamente. Per esempio una confezione di biscotti secchi consumata oltre la data riportata potrebbe non mantenere la fragranza o la consistenza originaria, ma il consumo di quel prodotto non compromette la salute del consumatore.
È importante ricordare questa differenza anche per evitare molti sprechi alimentari.
Paese d’origine e provenienza
Ci permette di sapere da dove provengano ad esempio carne, pesce, frutta e verdura, olio, miele, latte fresco, ecc.
Viene riportata anche la sede dello stabilimento di produzione e della sede legale del produttore/venditore.
Dichiarazione nutrizionale, riferita a 100 grammi (o ml) di prodotto
Riporta il valore energetico e la quantità di grassi totali; carboidrati totali e zuccheri; proteine, fibra e sale contenuti.
Possono esserci riferimenti più dettagliati, come indicazioni su acidi grassi monoinsaturi, acidi grassi polinsaturi, vitamine e minerali.
Spesso questi valori sono riportati anche in proporzione alla porzione consigliata o singola porzione proposta nella confezione. Inoltre a volte sono riportati i riferimenti delle dosi giornaliere raccomandate di un singolo nutriente.
Oltre a queste principali (e obbligatorie) indicazioni, spesso troviamo diciture –dette “Claims”- che evidenziano particolari proprietà nutrizionali benefiche per la salute.
È il caso, per esempio, di prodotti “light” o “ad alto/ridotto contenuto di..” o alimenti “senza..” che riportano in modo esplicito il beneficio per la salute espressamente citato in etichetta: esempio”…riduce il colesterolo LDL”.
Abituarsi quindi a guardare la confezione e saper leggere l’etichetta è un’azione fondamentale per poterci orientare verso i prodotti migliori.
FONTI
Ministero della salute
Consiglio di ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria