Da gennaio 2022, alcuni tra i bonus più conosciuti a sostegno delle spese famigliari sono stati inglobati in un singolo assegno: l’Assegno unico universale per i figli a carico.
Questo assegno unico famigliare è quindi un sostegno economico alle famiglie: vediamo insieme nel dettaglio a chi spetta, come richiederlo e cosa va a sostituire.
Assegno unico universale: come funziona
La domanda per l’Assegno unico universale viene presentata una volta l’anno da uno dei due genitori (o tutori) esercenti la responsabilità genitoriale. Anche il figlio maggiorenne può presentare domanda per sé stesso per ottenere l’assegno unico una volta l’anno.
Il genitore o tutore che presenta la domanda deve sicuramente possedere la cittadinanza, residenza e soggiorno in Italia.
L’Assegno unico e universale è pagato direttamente dall’INPS al genitore (o tutore) che ne fa richiesta con accredito su conto corrente bancario o postale.
Questo nuovo aiuto economico in realtà va a sostituire i seguenti bonus:
- premio alla nascita o all’adozione (Bonus mamma domani)
- assegno ai nuclei famigliari con almeno tre figli minori
- gli assegni famigliari ai nuclei famigliari con figli e orfani
- assegno di natalità (Bonus bebè)
- detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni
Il bonus asilo nido non è stato inglobato nell’assegno unico, per cui si può presentare domanda seguendo le stesse indicazioni degli anni precedenti.
L’assegno è compatibile con la fruizione di altre misure a sostegno della famiglia e dei figli a carico erogate dalle Regioni, dalle Province autonome e dai Comuni e non necessita di ulteriore domanda per i nuclei familiari percettori del Reddito di Cittadinanza.
Assegno unico universale: a chi spetta e come richiederlo
Si può richiedere l’Assegno unico e universale per:
- ogni figlio minorenne a carico
- i nuovi nati, a decorrere dal settimo mese di gravidanza
- ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni che:
- frequenti un corso di formazione scolastica o professionale
- svolga un tirocinio e possieda un reddito complessivo inferiore a 8 mila euro annui
- sia registrato come disoccupato in cerca di lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego
- svolga il servizio civile universale
- ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età
L’importo dell’Assegno unico e universale per i figli a carico è variabile pochè determinato sulla base della condizione economica del nucleo familiare, verificata tenendo conto dell’ISEE in corso di validità.
L’Assegno può essere richiesto anche in assenza di ISEE ovvero con ISEE superiore alla soglia di euro 40 mila. In tal caso, saranno corrisposti gli importi minimi previsti dalla normativa.
Dal momento che questo assegno va ad inglobare il bonus mamma domani e il bonus bebè, la domanda può essere presentata dal settimo mese di gravidanza per i nuovi nati a decorrere dal 1 marzo 2022.
La domanda per l’Assegno unico e universale è annuale, comprendendo le mensilità che vanno da marzo a febbraio dell’anno successivo. Può essere presentata a partire dal 1° gennaio 2022 da uno dei due genitori esercenti la responsabilità genitoriale, a prescindere dalla convivenza con il figlio, direttamente attraverso il sito INPS o tramite patronati.
Per le domande presentate dopo il 30 giugno, l’Assegno decorre dal mese successivo a quello di presentazione ed è determinato sulla base dell’ISEE al momento della richiesta.
La domanda può essere presentata:
- accedendo dal sito INPS al servizio “Assegno unico e universale per i figli a carico” con SPID almeno di livello 2, Carta di Identità Elettronica 3.0 (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
- contattando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile, con la tariffa applicata dal gestore telefonico);
- tramite enti di patronato, attraverso i servizi telematici offerti gratuitamente dagli stessi.
Assegno unico universale: a quanto ammonta
Se il richiedente ha presentato l’ISEE, allora l’’importo dell’Assegno unico universale viene calcolato sulla base ISEE, tenendo conto dell’età dei figli a carico, eventuali disabilità e altro.
Se il richiedente invece non ha presentato l’ISEE, l’importo dell’assegno unico sarà minimo per ciascun figlio.
Per nuclei familiari con ISEE inferiore a 15.000 euro spetta, per ogni figlio minore, un assegno base di 175 euro. Questo valore decresce all’aumentare dell’ISEE, fino a stabilizzarsi a 50 euro mensili a figlio per ISEE pari o superiori a 40.000 euro.
A questa base si sommano varie maggiorazioni per:
- ogni figlio successivo al secondo;
- famiglie numerose;
- figli con disabilità;
- madri di età inferiore ai 21 anni;
- nuclei familiari con due percettori di reddito.
Una maggiorazione temporanea è prevista anche per i nuclei familiari con ISEE inferiore a 25.000 euro.