In Italia ogni anno sono circa 50.000 le donne, per lo più dopo i 50 anni, che si ammalano di tumore al seno. Tuttavia, non sono rari i tumori del seno che si manifestano in età più giovani, con un’incidenza che varia dal 10 al 20,5% tra i 30 e 45 anni.
Per sapere cosa possiamo fare ogni giorno per proteggerci dal tumore al seno, abbiamo chiesto l’aiuto della dottoressa Sara Galli, radiologa senologa di Humanitas San Pio X.
In che modo lo stile di vita può ridurre il rischio di tumore al seno?
La prevenzione attraverso corretti stili di vita è efficace se i comportamenti sani ed equilibrati vengono adottati tutti i giorni. In particolare, un corretto e sano stile di vita deve avere come obiettivi:
- evitare sovrappeso e obesità: il sovrappeso, specie se il grasso è concentrato a livello dell’addome, insieme a una dieta ipercalorica e ricca di grassi, aumenta il rischio di tumore al seno, specie dopo la menopausa. Questo perchè, come è stato evidenziato, il tessuto adiposo (il grasso) contribuisce alla sintesi di ormoni estrogeni circolanti, aumentando così lo stimolo ormonale sulla ghiandola mammaria.
- combattere la sedentarietà: le donne che svolgono regolarmente sport, fin dall’adolescenza, hanno una riduzione del rischio di ammalarsi. Questi effetti sono più evidenti in postmenopausa.
- evitare abitudini dannose: l’alcol è una sostanza tossica, un vero nemico della salute del seno, così come il fumo di sigaretta sia attivo che passivo. Bastano poco più di 3 bicchieri di bevanda alcolica al giorno per determinare un aumento di rischio di cancro del seno del 50% rispetto a chi non beve, e con ogni sigaretta accesa si inalano circa 4000 sostanze tossiche per l’organismo.
- prendersi cura del proprio seno: l’autopalpazione, eseguita in modo corretto fin dall’adolescenza, può aiutare a valutare eventuali anomalie e noduli. Non si sostituisce alla visita senologica, nè agli esami di screening, ma è importante imparare a prendersi cura del proprio seno fin da giovani.
Cosa si può fare a casa per correggere lo stile di vita e aiutare la prevenzione?
Si può iniziare dall’adottare un’alimentazione equilibrata e sana, riducendo il consumo di alimenti ipercalorici, specie dai grassi che inducono l’accumulo di grasso e il sovrappeso. Insieme, anche chi non ha mai praticato attività fisica, può iniziare a combattere la pigrizia e la sedentarietà.
Infine, smettere di fumare può richiedere l’intervento di centri specializzati anti-fumo, specie se si è già provato a smettere di fumare, senza riuscirci.
Per quanto riguarda gli alcolici, vino compreso, è importante imparare a limitare il loro consumo giornaliero, evitando però il binge drinking, ovvero il consumo eccessivo di alcol in un breve periodo di tempo, come in una serata con gli amici, perchè fa altrettanto male.
Quali caratteristiche deve avere la dieta contro il tumore al seno?
Frutta e verdura di stagione, cereali (meglio variarli, introducendo anche farro, orzo, riso rosso e nero, ecc.), pesce specie quello azzurro, poca carne (massimo una volta a settimana, sia bianca che rossa) sono gli alimenti della dieta contro il cancro in generale, e in particolare di quello al seno, ma sono anche i cibi della dieta mediterranea che ha dimostrato avere un ruolo protettivo nei confronti del cancro.
Il condimento migliore è l’olio extravergine d’oliva, senza esagerare, mentre sono da eliminare i grassi animali, il burro e le margarine (grassi vegetali idrogenati).
La frutta secca e i semi oleosi vanno consumati con moderazione specie se si sta cercando di perdere peso, perchè ricchi di calorie, oltre che di antiossidanti.
L’attività fisica come deve essere?
Regolare. Significa che per ottenere un beneficio contro il cancro della mammella, e in generale per mantenere in salute l’organismo, l’attività fisica deve essere giornaliera, con livelli di attività che possono variare in base alle condizioni di partenza.
In genere, sono sufficienti 10.000 passi al giorno, ma si può iniziare gradualmente se non si è abituate.
Non si sono controindicazioni ad alcun tipo di sport, dalla bici alla corsa, al nuoto, evitando di esagerare in intensità e frequenza settimanale.
Qual è il modo corretto per effettuare l’autopalpazione?
Va effettuata subito dopo il ciclo, così si è sempre nel medesimo periodo ormonale ed eventuali modificazioni non sono da imputare al periodo mestruale.
Da distesa, con le dita della mano destra tesa si effettuano movimenti circolari lenti sul seno sinistro, iniziando dall’alto (ore 12) e facendo un giro completo (per tornare alle ore 12), cercando di cogliere eventuali anomalie. A questo punto, sempre con la mano destra, si sonda l’ascella sinistra, e poi il capezzolo.
A quali segnali prestare attenzione?
Nodularità della mammella, più o meno mobili, retrazioni cutanee, secrezioni del capezzolo, tumefazioni ascellari vanno riportati subito al proprio medico che valuterà eventuali approfondimenti diagnostici.
A quale età è importante iniziare con l’autopalpazione?
Al termine dello sviluppo della ghiandola mammaria, tra i 20 e i 25 anni, la donna dovrebbe iniziare a prendere coscienza della salute del proprio seno, e allo stesso tempo impegnarsi ad adottare uno stile vita corretto per la prevenzione e la protezione della salute del suo seno.