Tra le difficoltà dell’allattamento al seno ritroviamo una condizione rappresentata dal capezzolo piatto o rientrante.
Si tratta di una conformazione naturale del seno della donna che non preclude l’allattamento, anzi possiamo dire che la forma del capezzolo non è determinante del successo o meno dell’allattamento al seno.
Forme e dimensioni diverse dei capezzoli
I capezzoli della mamma possono avere molte forme e dimensioni.
Mentre la maggior parte dei capezzoli sporgono e sono facili da afferrare per il bambino, ci sono alcune variazioni nelle dimensioni e nella forma che potrebbero rendere un po’ più difficile l’allattamento.
Normalmente affinché un bambino venga allattato in modo efficace, deve riuscire ad afferrare il capezzolo e allungarlo in avanti e verso l’alto contro palato.
Nelle donne che sono in gravidanza per la prima volta, è comune che il capezzolo non sporga completamente. Circa un terzo delle madri sperimenterà un certo grado di inversione, ma poiché la pelle cambia e diventa più elastica durante la gravidanza, solo circa il dieci percento avrà ancora una certa inversione nel momento in cui nasce il bambino. È probabile inoltre che il grado di inversione diminuisca con le successive gravidanze.
Dato che il bambino forma una tettarella non solo dal capezzolo ma anche dal tessuto mammario circostante, la maggior parte dei capezzoli invertiti o piatti non causerà problemi durante l’allattamento.
Come capire se il capezzolo è piatto o rientrante?
Prima di preoccuparsi dell’allattamento bisogna effettivamente capire se il capezzolo è piatto o rientrante. Il consiglio primario è quello di parlarne con l’ostetrica o il ginecologo o una consulente per l’allattamento.
In gravidanza potete fare in autonomia un semplice test: tenete il seno all’estremità dell’areola tra il pollice e l’indice. Premete delicatamente ma con fermezza l’area dietro al capezzolo. Se il tuo capezzolo sporge… benissimo!. Se non sporge viene considerato piatto. Se si ritrae o scompare, è effettivamente invertito. Se con questo test i vostri ì capezzoli sporgono, non sono realmente invertiti e probabilmente non causeranno alcun problema quando allatterete il bambino.
Un capezzolo veramente invertito è causato da aderenze alla base del capezzolo che legano la pelle al tessuto sottostante. Poiché le mammelle funzionano indipendentemente l’una dall’altra, non è insolito che una madre abbia un capezzolo piatto o capovolto o che abbia un capezzolo che sporge più dell’altro.
Per lo stesso motivo, non è insolito che una madre produca più latte da un seno rispetto all’altro.
Cosa fare in caso di capezzolo piatto o rientrante
Il capezzolo piatto o rientrante può rappresentare una difficoltà ma non per questo compromettere il successo dell’allattamento al seno.
In questi casi il bambino deve attaccarsi all’areola mammaria ed è pertanto di fondamentale importanza controllare la modalità con cui un bambino si attacca al seno.
- Per aiutare la presa dell’areola da parte del bambino, sorreggete con una mano aperta a C il seno
- Cercate di prevenire l’ingorgo mammario in modo da non rendere più difficile l’attacco al seno
- se la presa risulta dolorosa o difficile potete aiutarvi con dei dispositivi che vendono in farmacia o nei negozi specializzati per aiutarvi a far uscire maggiormente il capezzolo prima della poppata. In alcuni casi potreste aver bisogno di usare il paracapezzolo durante la poppata.
- se la difficoltà permane, su consiglio del pediatra potreste provare a spremere il latte dal seno e poi somministrarlo al bambino con il biberon.
Posizioni differenti di allattamento
Esistono posizioni differenti per allattare al seno e trovare la più adatta diventa tanto più importante quanto più ci si può sentire in difficoltà. E’ importante non fermarsi ai consigli di amiche che hanno già allattato, ma sperimentare senza paura le diverse posizioni e trovare quella che permette di allattare con maggiore facilità.