Alle donne che soffrono di problemi di fertilità possono essere offerti trattamenti diversi a seconda della causa del loro problema.
Uno dei rimedi più comuni, che spesso viene prescritto anche in modo abbastanza superficiale, è il clomifene, un farmaco che stimola l’ovulazione in donne che faticano ad ovulare regolarmente.
Il Clomifene (che è comunemente conosciuto con il nome di Clomid) è di solito prescritto alle donne che soffrono della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS). Questo farmaco , per il suo meccanismo di azione può aumentare la probabilità di avere una gravidanza gemellare.
Il clomifene è un farmaco comune?
Sì, viene prescritto molto spesso alla donne con PCOS e a coloro che hanno cicli irregolari.
E’ un farmaco che deve essere prescritto da uno specialista, in particolare da un ginecologo in modo da essere raccomandato in determinate concentrazioni, pensate su misura per il problema della donna onde evitare rischi ed aumentarne i benefici.
Le ultime linee guida del National Institute for Health and Care Excellence suggeriscono che il Clomid non deve essere somministrato a donne con infertilità inspiegata in quanto non vi sono prove che dimostrino la sua efficacia in tali situazioni.
Come funziona e quando si ovula dopo averlo assunto?
Le donne devono assumere per via orale una compressa al giorno per cinque giorni consecutivi, ma sarà il medico a prescrivere dosi e tempi pensati per la singola paziente.
Il Clomid è un anti-estrogeno e induce la ghiandola pituitaria a rilasciare gli ormoni necessari per stimolare l’ovulazione.In pratica il farmaco inganna il corpo a pensare che non ci siano abbastanza estrogeni in circolo e invia un segnale alla ghiandola pituitaria in modo che questa secerni più ormone follicolo-stimolante (FSH).
Questo ormone a sua volta favorisce la crescita dei follicoli e lo sviluppo di un un singolo follicolo dominante che contiene un uovo maturo che viene rilasciato durante l’ovulazione.
Il Clomid ha effetti collaterali?
L’effetto collaterale più comune è rappresentato dagli sbalzi d’umore, più raramente compaiono disturbi visivi e vampate di calore. Altri effetti collaterali rari includono dolore pelvico, tensione mammaria e nausea.
La sindrome da iperstimolazione ovarica è un raro effetto collaterale che può derivare da una risposta eccessiva del corpo al Clomid. Si tratta di una condizione rara ma grave. Per questo sarebbe opportuno che il medico verificasse con monitoraggi ecografici la risposta al farmaco.
Qual è il tasso di successo?
Lo scopo principale del Clomid è quello di ripristinare l’ovulazione e lo fa in circa il 70-80% delle donne che lo assumono.
Quando avviene l’ovulazione la probabilità di gravidanza è come per le altre donne e cioè circa il 20% per ciclo mestruale.
Anche se è ben tollerato dalla maggior parte delle donne, può avere alcuni effetti negativi sul muco cervicale (riducendolo) e sull’endometrio, effetti che possono diminuirne l’efficacia. Ovviamente per le donne che non riescono ad ovulare i benefici del farmaco superano gli effetti negativi.
Il clomid può aiutare a concepire le donne che ovulano regolarmente?
Le donne che ovulano regolarmente hanno cicli mestruali regolari. Se si prescrive clomifene alle donne che non hanno problemi ad ovulare, si ottiene l’effetto opposto: si diminuisce infatti la probabilità di concepimento. Il motivo sta proprio nella natura anti-estrogenica del farmaco. Gli estrogeni hanno in compito di favorire la crescita dell’endometrio, passaggio fondamentale per permettere l’impianto dell’eventuale embrione concepito, ma non meno importante, consentono la produzione del muco cervicale fertile, filante ed elastico che aiuta il viaggio degli spermatozoi.E il clomifene può interferire con questa fase.
Tantissime donne che assumono il Clomid sperimentano una “scomparsa” del muco fertile che è importantissimo nel concepimento.
Perchè è importante monitorare ecograficamente la donna che assume il Clomid?
Il clomifene causa la maturazione di più follicoli contemporaneamente e quindi la liberazione di più cellule uova. Una gravidanza su 7 con il Clomid è gemellare.
Più uova vengono liberate più probabilità c’è che almeno una venga fecondata. Ma questo deve sempre essere monitorato attentamente. Sarebbe infatti consigliato controllare ecograficamente la donna che assume il farmaco per valutare lo spessore dell’endometrio. Se è troppo sottile, si possono integrare gli estrogeni dopo aver terminato di assumere il Clomid. Altri ginecologi affiancano successivamente un altro farmaco per aiutare il rilascio delle uova dal follicoli.
E’ anche importante monitorare la donna dopo un ciclo di clomifene perché un altro importante effetto collaterale è rappresentato dalla formazione di grandi cisti ovariche .
Il clomifene è attualmente molto diffuso perchè non costa molto rispetto ad altri trattamenti ed è relativamente sicuro. Molte donne ne traggono beneficio ma può diventare rischioso se assunto senza monitoraggio e mese dopo mese senza interruzioni. In genere non si consiglia di assumerlo più di 3-4 mesi consecutivi in quanto alcuni studi indicano un rischio di cancro se assunto a lungo termine.
Avvertenze
Le informazioni contenute in questo articolo hanno solo scopo informativo, e in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull’uso di un medicinale è necessario consultare il proprio medico.