Lavoro da molti anni con le donne che hanno difficoltà a rimanere incinte e il mio ruolo è quello di aiutarle a comprendere i cicli mestruali ma non solo. Perché quando mese dopo mese rispondi ai dubbi e alle domande ti chi ti chiede una consulenza, inevitabilmente si instaura un legame e il mio compito diventa anche quello di un’amica virtuale che offre la spalla su cui piangere e che cerca di tenere alto il morale quando ogni mese arriva inesorabile il test negativo, nonostante tutto…
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La condivisione delle gioie e la negazione del dolore
Nell’epoca estremamente social in cui viviamo, si è portati a mettere in vetrina le cose belle della propria vita. Il fidanzamento, il matrimonio, i viaggi, i vestiti nuovi, la partecipazione a un concerto, ma anche cosa più personali come un test di gravidanza positivo o l’esibizione del pancione che cresce. Dietro a un test di gravidanza positivo si nascondono spesso una serie di test negativi, magari della stessa persona, e decine e decine di negativi di chi appartiene alla sua cerchia di amicizie. Test di gravidanza negativi di cui nessuno mai parla.
Chi ha difficoltà a rimanere incinta non pubblica praticamente mai la disperazione di un test negativo se non nei gruppi e forum specifici, dove si sa di poter essere capite. Ma al di fuori di quell’ambiente, in un certo senso protetto, la donna convive con un fardello enorme, costretta a sorridere nonostante una tristezza immensa nel cuore.
Si sforza di sorridere anche quando qualcuno le rivolge la domanda:
“E tu quando pensi di avere un figlio?”
Come scrive Adele Lapertosa, nel suo “Il bambino possibile”
[…] sappiate che è assolutamente normale se la vostra prima reazione è quella della perdita di fiducia, non solo in voi stessi e nel vostro corpo che non “risponde come dovrebbe”, ma anche quella fiducia primaria e infantile che fa confidare nell’esistenza di un ordine naturale e universale, a cui tutti apparteniamo. Siamo nati per procreare e riprodurci, come tutti gli altri esseri viventi, e invece il nostro corpo delude. Ci si sente “meno donne” o “uomini”. Come se tutto il vostro valore fosse ormai riposto in questa incapacità, nell’aver pochi ovuli o spermatozoi danneggiati. Un corpo infertile è un corpo che incrina l’identità di genere, soprattutto femminile.
Cosa nasconde un test di gravidanza negativo
Un test negativo nasconde un mondo di delusioni. Ci si sente in colpa, ci si sente sbagliate, si ha paura di non avere rapporti nel momento giusto o nel modo giusto, perdendo quindi anche il piacere del rapporto stesso. Si incolpa perfino il partner se una sera è troppo stanco proprio durante il periodo fertile.
Non si riesce ad essere felici se una coppia di amici dà la notizia della loro gravidanza e si soffre ancora di più se la dolce attesa per loro è arrivata inaspettata o senza tanta fatica. È come una lama che affonda in una ferita sanguinante, che però si fa di tutto per nascondere agli altri.
Invece sarebbe importante manifestare i propri sentimenti, condividere le proprie sofferenze con il partner, parlarne con gli amici più cari o i famigliari. La diagnosi di un problema di fertilità è paragonabile al dolore di un lutto, perché è una perdita (quella della capacità riproduttiva) da elaborare.
Questa elaborazione richiede tempo, ma è ovvio che una delusione mese dopo mese o dopo ogni ciclo di fecondazione assistita non andato a buon fine, non permette di avere il tempo materiale per superare una frustrazione che aumenta via via inesorabilmente.
Il risultato è che la gravidanza diventa una ossessione, potete faticare a concentrarvi nel lavoro e nelle attività quotidiane, perché quello di riuscire a diventare madre o padre ormai è un vostro pensiero fisso .
Ogni mese rinasce la speranza durante l’ovulazione o con il transfer di un embrione, per poi cadere nella disperazione all’arrivo delle “malefiche rosse”.
Si arriva al punto di cominciare a fare i test di gravidanza una settimana prima dall’arrivo delle mestruazioni, si smonta il test per vedere se magari in controluce si vede la seconda linea. Si pubblica la foto del test appena fatto nei forum o nel gruppo chiuso, per mantenere il riserbo nei confronti di chi ci conosce, sperando che qualcuno veda un positivo che non c’è.
Si ripete il test il giorno dopo, si controlla dopo un minuto, cinque, dieci, sperando che la linea compaia. Magari si va a ripescarlo dalla spazzatura ore dopo, perché non si sa mai…
E questo succedeva mesi fa e continua a ripetersi, inesorabilmente. Si spera che la bella notizia arrivi con la primavera, poi con le vacanze estive, magari per il compleanno o per Natale o con l’inizio del nuovo anno. Sognate ad occhi aperti il momento in cui vedrete colorarsi quelle due linee, quando lo direte al futuro papà, alla famiglia… e questo fa star male ancora di più quando l’attesa viene disillusa.
Provate a non pensarci, perché vi dicono che il pensiero fisso non aiuta, e vi sforzate di sorridere, mentre dentro il cuore piange.
Come affrontare la delusione
Contrariamente ai consigli di molti, noi vi consigliamo di piangere, sfogarvi, urlare e buttare fuori tutto il vostro dolore. Non vi diremo che andrà tutto bene, speriamo di sì, ma non possiamo saperlo. Vi ricordiamo però che non siete sole, che la strada potrà essere lunga ma che la fiamma della speranza deve sempre rimanere accesa.
Chi vive accanto a una coppia con problemi di fertilità non deve assolutamente minimizzare il problema. Sbagliatissimo affrontare la questione con il “non pensarci” o “vedrai che arriva” o uno sbrigativo “andrà tutto bene”. Perché non potrebbe andare tutto bene. E perché pensarci o non pensarci può non fare alcuna differenza. Niente consigli non richiesti ma empatia.
Quando la situazione diventa insostenibile, ricordate che è fondamentale chiedere aiuto a un professionista che vi aiuti ad affrontare il problema nel miglior modo possibile.
Un abbraccio.
Riferimenti e approfondimenti
- Adele Lapertosa, Il bambino Possibile. Guida alla fecondazione assistita, Il pensiero Scientifico Editore.
- Marina Nicholas, 3 passi verso la felicità, Antonio Vallardi Editore.
- Eleonora Mazzoni, Le difettose, Einaudi Editore.
- Kyra Phillips & Jamie Grifo, The Whole Fertility Plan, Ed Harlequin.