La fecondazione in vitro (FIV) è una tecnica mediante la quale si aspirano gli ovuli dalle ovaie della donna per ottenere embrioni in laboratorio (in vitro) utilizzando il seme del partner.
E’ una tecnica che viene impiegata quando ci sono le tube ostruite, oppure esistono problemi di endometriosi o ancora quando il seme del partner è di cattiva qualità (per problemi di numero o mobilità o morfologia degli spermatozoi).
Il trattamento
Il trattamento dura 15-20 giorni durante i quali alla donna vengono somministrati per via intramuscolare o sottocutanea dei farmaci (gonadotropine) finalizzati all’iperovulazione cioè allo sviluppo di più follicoli.
Questa cura non impedisce di continuare l’attività lavorativa in quanto le visite sono in genere 4-5 durante tutto il trattamento. L’aspirazione degli ovociti avviene per via vaginale in anestesia locale senza lasciare alcuna cicatrice.
Una volta prelevati gli ovociti le procedure successive possono essere di due tipi. I gameti, cioè il seme maschile e l’ovocita della donna, vengono collocati insieme in un apposito recipiente affinché uno spermatozoo penetri nell’ovocita. Vengono a volte utilizzate delle tecniche di fertilizzazione assistita come l’ ICSI (Intracytoplasmatic Sperm Injection, o iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo), tramite la quale lo spermatozoo viene iniettato direttamente nel citoplasma dell’ovocita.
Una volta ottenuto l’embrione, questo viene introdotto nell’utero per via vaginale, nella speranza che si annidi.
Percentuale di successo
La percentuale di successo varia parecchio e dipende da molti fattori. Dall’esperienza del laboratorio a cui ci si rivolge alla risposta della donna alle terapie.
Chiaramente più alta è l’età della paziente minore è la probabilità di successo.
Tanto per darvi un’idea, si ottengo circa il 20% di gravidanze per tentativo (percentuale però che non corrisponde alle gravidanze portate a termine).
Dopo i 40 anni la percentuale diminuisce a causa della ridotta qualità degli ovociti.