Ogni centro di fecondazione assistita fornisce alle pazienti istruzioni molto dettagliate su cosa fare e cosa non fare dopo un transfer embrionale. Ciononostante, le domande e i dubbi sono sempre tanti, considerando anche il particolare stato emotivo di chi si è appena sottoposto a questo tipo di procedura.
Come spiega il Dott. Ruggero Comi, ginecologo presso il Centro di Medicina della Riproduzione Biogenesi presso gli Istituti Clinici Zucchi di Monza, “Il trasferimento dell’embrione rappresenta la fase finale del trattamento di fecondazione assistita ed è il momento che molto probabilmente genera più ansie nelle coppie, che spesso si chiedono come comportarsi subito dopo questo passaggio molto importante”.
I dubbi spesso iniziano già in sala operatoria (Posso scendere dal lettino? Posso fare la pipì? Devo rimanere ferma a letto mentre sono in clinica?) e si moltiplicano dopo il rientro a casa.
Talvolta basta leggere con attenzione il materiale informativo per trovare la risposta che si sta cercando. Altre volte, è bene prendere il telefono e chiamare il centro di riferimento per avere i chiarimenti e le rassicurazioni di cui si ha bisogno.
In questo articolo, cercheremo di rispondere ai dubbi più frequenti di chi sta per affrontare o ha appena affrontato un transfer di embrioni o di blastocisti in tema di farmaci, riposo e alimentazione, e su quando consultare il medico.
Indice
Cosa fare dopo il transfer?
Posso andare in bagno subito dopo il transfer?
Assolutamente sì, l’embrione non corre alcun rischio di “staccarsi” e mentre si urina o durante l’evacuazione.
Dopo il transfer posso prendere dei medicinali?
Il ginecologo potrebbe aver prescritto dei farmaci da prendere dopo il transfer, che dovranno essere assunti seguendo scrupolosamente le indicazioni ricevute.
In caso di dolore (mal di testa, dolore al seno o fastidio addominale), il medicinale più indicato è solitamente il paracetamolo (Tachipirina®), salvo diversa indicazione del medico.
Nei giorni successivi al transfer, è in genere possibile assumere farmaci, ma è sempre meglio consultare prima il Centro o il medico curante.
Dopo il transfer devo stare a riposo?
Una volta dimessa, non è assolutamente necessario il riposo forzato a letto, salvo diversa indicazione del ginecologo.
Il riposo, infatti, non aumenta le probabilità di impianto dell’embrione. Anzi, al contrario, sembra che una moderata attività fisica possa favorire l’attecchimento.
Dopo il transfer, la gravidanza seguirà il suo corso proprio come accade per una gestazione naturale: sarà sufficiente evitare sforzi intensi come sollevare pesi eccessivi o praticare un’attività sportiva troppo stancante o prolungata.
Dopo il transfer posso viaggiare?
Dopo il trasferimento embrionale non esistono controindicazioni a viaggiare in auto, aereo o treno, e nemmeno a guidare: le vibrazioni o l’altitudine, infatti, non rischiano di compromettere il buon andamento della gravidanza.
Come unico suggerimento, sarebbe meglio evitare l’utilizzo di moto e bicicletta, per il rischio di cadute o incidenti.
Posso fare un bagno o una doccia?
Sì, ma evitando temperature elevate.
Come è meglio dormire dopo il transfer?
Dopo il trasferimento embrionale è possibile dormire nella posizione che si preferisce: sdraiata sulla schiena, a pancia in giù o su un fianco. La posizione assunta durante il sonno non ha alcuna correlazione con il successo o l’insuccesso del trattamento di fecondazione assistita.
Posso lavorare?
Sì, dopo un paio di giorni è possibile riprendere tranquillamente l’attività lavorativa, purché non si tratti di una professione a rischio (come accade per una gravidanza spontanea).
In aggiunta, tornare a una vita normale aiuta molte donne a distrarsi e a stemperare l’attesa fino al giorno del test di gravidanza (dosaggio delle beta hCG).
Posso avere rapporti sessuali?
Generalmente, ogni Centro raccomanda un periodo di astensione dai rapporti variabile dai 3 ai 5 giorni successivi al trasferimento.
Più raramente e per particolari motivazioni, il medico potrebbe suggerire l’astinenza fino all’esame delle beta hCG.
Cosa NON fare dopo il transfer?
In generale, è consigliabile evitare le attività che possono causare contrazioni, un’eccessiva sollecitazione degli addominali oppure traumi meccanici. Tra queste troviamo:
- bici, moto o motorino;
- sport intensi (corsa, CrossFit, ecc.);
- sollevamento di pesi eccessivi (ad es. buste della spesa troppo cariche).
Solitamente si raccomanda anche di evitare bagni caldi, idromassaggio, sauna o bagno turco.
Cosa fare in caso di perdite di sangue dopo il transfer?
La comparsa di leggere perdite di sangue è un evento abbastanza frequente, che può avere varie cause.
Può verificarsi subito dopo il trasferimento o il giorno successivo: in questi casi è generalmente dovuto a piccoli traumatismi subiti dal collo dell’utero al momento del transfer e non deve preoccupare.
Altre volte, le perdite possono derivare da irritazioni della mucosa vaginale o del collo uterino provocate dalla continua introduzione in vagina degli ovuli di progesterone.
La presenza di un lieve sanguinamento, quindi, non deve allarmare perché non indica necessariamente il rischio di aborto.
In caso di perdite di sangue persistenti o accompagnate da dolore, tuttavia, il consiglio è sempre quello di rivolgersi al medico.
Che alimentazione seguire dopo il transfer?
Secondo la Dott.ssa Gemma Fabozzi, embriologa e nutrizionista responsabile del centro B-Woman di Roma, “l’alimentazione dovrebbe essere volta allo stimolo e drenaggio del fegato, affaticato dopo l’assunzione dei farmaci, e al sostegno della crescita dell’endometrio, cruciale per l’impianto dell’embrione.
In quest’ottica potrebbe essere importante l’impiego di alimenti che aiutino il microambiente intestinale, poiché numerosi studi hanno dimostrato la correlazione tra microbiota intestinale e uterino.
Tra questi troviamo i cibi fermentati fonti di probiotici (come yogurt intero, kefir e tè kombucha) e prebiotici (derivati soprattutto dalle fibre vegetali come l’inulina, tra cui germe di grano, aglio, cipolla, porri e tarassaco).
Inoltre, può essere consigliabile l’assunzione di alimenti antinfiammatori e antiossidanti, come l’ananas (da consumare rigorosamente con la parte centrale ricca di bromelina), spezie come la curcuma e pesce azzurro.
Un aiuto in più potrebbe arrivare da cibi che migliorano la microcircolazione, come i frutti rossi (ad es. fragole, mirtilli e melagrana) che sono ricchi di flavonoidi.
Per quanto riguarda gli alimenti da evitare dopo il transfer embrionale, diciamo che sarebbe bene limitare tutto ciò che può essere proinfiammatorio, come gli zuccheri semplici e la carne rossa”.
Come gestire l’attesa del test di gravidanza
E dal punto di vista dell’atteggiamento mentale? Lo abbiamo chiesto alla Dott.ssa Federica Faustini, psicologa e psicoterapeuta del centro B-Woman.
“È scientificamente dimostrato che il periodo di attesa delle beta hCG il momento più stressante dell’intero percorso di PMA. Ecco allora alcuni piccoli suggerimenti per gestire al meglio ansia e stress:
- non focalizzarsi sui sintomi fisici né tanto meno provare a interpretarli;
- decidere dove si vorrà essere il giorno in cui usciranno i risultati, con chi e da chi si vorrà ricevere la notizia;
- decidere in che modo condividere la notizia con gli altri. Sarebbe opportuno trovare un modo che minimizzi pressioni e attese, ad esempio mandando un semplice messaggio qualora l’esito dovesse essere negativo e non si voglia parlarne;
- ove possibile, liberare l’agenda da obblighi e costrizioni, facendo qualcosa di bello per se stessa;
- pensare a un piano B. Se dovesse verificarsi un insuccesso, è importante pianificare con il partner il prossimo step, che potrebbe essere prendersi un po’ di tempo prima di ricominciare un nuovo ciclo, programmando qualcosa di piacevole che sia totalmente esterno al controllo e alla pianificazione medica;
- rivalutare la situazione in un’ottica più positiva. Molti studi dimostrano che pensare di più agli aspetti positivi di una situazione difficile e concentrarsi meno sui problemi o sulle incertezze per il futuro, aiuti le persone a sentirsi meglio”.
In conclusione, nei limiti del possibile sarebbe importante continuare a fare la propria vita normale. Questo permetterà di distogliere un po’ l’attenzione dall’esito e di vivere il tutto in maniera più serena. Sarebbe bene ricordare, inoltre, che l’impianto dell’embrione è qualcosa che dipende molto poco dalla nostra volontà”.
Fonti
- Practice Committee of the American Society for Reproductive Medicine. Electronic address: ASRM@asrm.org; Practice Committee of the American Society for Reproductive Medicine. Performing the embryo transfer: a guideline. Fertil Steril. 2017 Apr;107(4):882-896. doi: 10.1016/j.fertnstert.2017.01.025. PMID: 28366416.
- Zemet R, Orvieto R, Watad H, Barzilay E, Zilberberg E, Lebovitz O, Mazaki-Tovi S, Haas J. The association between level of physical activity and pregnancy rate after embryo transfer: a prospective study. Reprod Biomed Online. 2021 May;42(5):930-937. doi: 10.1016/j.rbmo.2021.01.013. Epub 2021 Jan 28. PMID: 33832865.
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