La crioconservazione del seme è una tecnica di procreazione medicalmente assistita che permette di congelare e conservare il liquido seminale o gli spermatozoi a temperature molto basse (- 198°) in azoto liquido, mediante un processo che prende il nome di vitrificazione.
Per maggiore semplicità, in questo articolo utilizzeremo i termini crioconservazione e congelamento come sinonimi.
Come avviene la crioconservazione del seme?
La crioconservazione del seme, a differenza del congelamento degli ovociti (egg freezing), è una procedura molto semplice e poco invasiva, che rientra tra le tecniche di PMA di I livello.
Per capire come funziona la crioconservazione, abbiamo chiesto alla Dott.ssa Ventriglia, Embriologa presso il Centro di Infertilità dell’Ospedale di Marcianise, di spiegarci le tappe fondamentali di questo trattamento.
Fase 1: colloquio ed esami preliminari
Prima della procedura, è necessario effettuare un colloquio preliminare e alcuni esami infettivologici (VDRL-TPHA, markers dell’epatite B, anticorpi anti-HCV e anti-HIV), per verificare l’assenza di questi agenti infettivi nel sangue del paziente. Gli esami devono essere eseguiti non più di 3 mesi prima dalla crioconservazione.
Inoltre, si consiglia un periodo di astinenza dai rapporti sessuali di circa 3-5 giorni, anche se, nel caso in cui il trattamento debba essere effettuato con urgenza, non si tiene conto di questa indicazione.
Infine, è necessario firmare il consenso al congelamento secondo le leggi attualmente in vigore.
Fase 2: raccolta del liquido seminale
Il secondo passo è quello di raccogliere un campione di liquido seminale tramite masturbazione e consegnarlo al centro di fecondazione assistita scelto.
Questo campione verrà analizzato e, in base alle sue caratteristiche (sia macroscopiche e microscopiche), verrà processato e sottoposto a uno specifico trattamento per selezionare gli spermatozoi di migliore qualità (detto capacitazione).
In particolari situazioni, il campione di seme può essere ottenuto durante una procedura chirurgica. In questo caso, gli spermatozoi vengono prelevati direttamente dal testicolo o dall’epididimo del paziente (prelievo chirurgico degli spermatozoi) e aggiunti a un apposito terreno di coltura prima di essere inviati al laboratorio per la crioconservazione.
Questa tecnica rappresenta l’unica possibilità di poter ricercare una gravidanza per i pazienti affetti da azoospermia secretoria o escretoria. Tuttavia, trattandosi di un vero e proprio intervento chirurgico da eseguire in anestesia, il prelievo chirurgico degli spermatozoi rientra tra le tecniche di PMA di III livello.
Fase 3: vitrificazione
Una volta raccolto il campione, si potrà procedere in due modi:
- congelare l’intero seme, ossia senza separare gli spermatozoi dalla componente liquida dello sperma;
- congelare solo gli spermatozoi, dopo averli separati dalla componente liquida. In alcuni casi, è possibile perfino crioconservare spermatozoi singoli.
La procedura prevede che il liquido seminale sia dapprima trattato con dei crioprotettori (sostanze che riducono i possibili danni causati dalle basse temperature).
In seguito, il seme verrà congelato in “pailettes” o “vails”, raffreddato gradualmente con vapori di azoto e infine immerso in azoto liquido.
Per quanto tempo si può conservare il seme congelato?
La crioconservazione permette di conservare il seme per un tempo praticamente indefinito,purché sia ben mantenuto.
Trattamenti di PMA: meglio il seme fresco o congelato?
Dopo lo scongelamento, gli spermatozoi possono risultare danneggiati e perdere in parte vitalità, con una percentuale che varia da uomo a uomo.
Tuttavia, attraverso apposite tecniche è possibile selezionare gli spermatozoi vitali e utilizzarli quindi per i trattamenti di fecondazione assistita (in genere con tecnica ICSI), con risultati che non sono molto diversi da quelli ottenibili con gli spermatozoi freschi.
Dove si può effettuare la crioconservazione del seme?
La crioconservazione del seme può essere effettuata presso qualsiasi centro PMA autorizzato di I, II o III livello.
Quanto costa la crioconservazione del seme?
I costi della procedura dipendono dal tipo di centro (pubblico, privato o convenzionato) e dagli esami necessari, e comprendono anche una quota annuale per la conservazione all’interno della criobanca.
A queste spese occorrerà poi aggiungere quelle relative al trattamento di fecondazione assistita successivo.
Quando ricorrere alla crioconservazione del seme?
Oltre ad essere utilizzata in caso di donazione del seme, la crioconservazione del liquido seminale può essere consigliata per preservare la fertilità maschile nei seguenti casi:
- prima di sottoporsi a chemioterapia o radioterapia
- prima di un trapianto di cellule staminali emopoietiche
- prima di una vasectomia
- in caso di trauma ai testicoli
- se l’uomo ha un’occupazione ad alto rischio
- se l’uomo sta affrontando una transizione di genere
Inoltre il ricorso all’uso di seme congelato può essere raccomandato anche in caso di oligospermia, (sia per la preservazione della fertilità che in previsione di un trattamento di fecondazione assistita) oppure se l’uomo non è in grado di produrre un campione di seme fresco nel giorno stabilito per procedere ad un trattamento di PMA.
Cosa è possibile fare con il proprio seme crioconservato?
Il liquido seminale crioconservato può essere utilizzato per un trattamento di fecondazione assistita presso lo stesso centro in cui è conservato o presso un’altra struttura.
Se invece il paziente non desidera più utilizzarlo, può decidere di donarlo a un’altra coppia per un trattamento di fecondazione eterologa, donarlo alla ricerca oppure distruggerlo.
Fonti
- Tamburrino L, Traini G, Marcellini A, Vignozzi L, Baldi E, Marchiani S. Cryopreservation of Human Spermatozoa: Functional, Molecular and Clinical Aspects. Int J Mol Sci. 2023 Feb 28;24(5):4656. doi: 10.3390/ijms24054656. PMID: 36902084; PMCID: PMC10002855.