Rimanere incinta dopo la pillola: quanto tempo serve?

Quando avviene la prima ovulazione dopo aver smesso la pillola? Quanto tempo serve per rimanere incinta dopo l’interruzione? Si può rimanere incinta appena si smette di prenderla? Ecco tutte le risposte.

Se stai pensando di interrompere la pillola anticoncezionale (o lo hai già fatto) perché tu e il tuo partner avete deciso di avere un figlio, probabilmente ti stai chiedendo quando iniziare la ricerca della gravidanza e quanto tempo ci vorrà per rimanere incinta.

In genere, il consiglio dei ginecologi è quello di attendere 3 mesi dall’interruzione per cercare di concepire. Questo perché è importante ripristinare i giusti livelli di acido folico e altri oligoelementi necessari per una corretta crescita dell’embrione, che con la pillola anticoncezionale subiscono un calo.

Per quanto riguarda la fertilità, l’ovulazione riprende in media fin dal primo mese.

Secondo le statistiche, una donna su 5 resta incinta durante il primo ciclo dopo l’interruzione, 8 su 10 entro un anno dopo aver smesso la pillola.

Come funziona la pillola?

Prima di tutto cerchiamo di capire come funzionano i contraccettivi orali, anticoncezionali ormonali assai diffusi che hanno i loro pro e contro.

Il contraccettivo orale più comune è la pillola combinata, che contiene cioè due ormoni: estrogeni e progestinici. Il suo effetto principale è quello di impedire l’ovulazione e di rendere più denso il muco cervicale ogni mese. Senza ovulazione non è possibile concepire un bambino e un muco cervicale denso è inospitale per gli spermatozoi che non riescono a risalire verso l’utero.

Se la pillola viene assunta regolarmente e puntualmente, le possibilità di gravidanza sono quasi ridotte a zero.

Meno frequentemente viene prescritta la pillola a base di solo progesterone (spesso conosciuta come minipillola), che viene utilizzata principalmente dalle donne sopra i 35 anni e dalle mamme che allattano.

Quanto aspettare per cercare una gravidanza dopo la pillola? 

In teoria, la ricerca potrebbe iniziare subito. Tuttavia, gli esperti consigliano di attendere 3 mesi dopo l’interruzione della pillola, per due motivi principali:

  • aspettare che il ciclo si regolarizzi in modo da individuare meglio l’ovulazione. Questo permetterà di individuare più facilmente il periodo fertile e di datare con maggiore esattezza l’eventuale gravidanza;
  • compensare eventuali deficit di alcuni micronutrienti come il magnesio, le vitamine B1, B2, B6 , la vitamina E , l’acido folico (va sempre assunto almeno 2 mesi prima di iniziare la ricerca della gravidanza e serve a prevenire malformazioni come la spina bifida) e lo zinco (uno dei nutrienti più importanti per la fertilità). La pillola, infatti, può causare delle carenze di questi oligoelementi.

A questo proposito ricordiamo che prima di interrompere la pillola anticoncezionale è sempre importante consultare prima il ginecologo e attendere comunque la fine del blister.

Inoltre – e questo vale anche per chi non utilizza contraccettivi come la pillola – prima di iniziare la ricerca è consigliabile sottoporsi a una visita ginecologica (la cosiddetta visita preconcezionale), sia per fare un controllo che per ricevere tutte le informazioni essenziali per iniziare la gravidanza nel migliore dei modi.

In particolare, durante questo incontro il medico prescriverà l’acido folico e tutti gli esami preconcezionali necessari (che sono completamente gratuiti).

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Quando torneranno le mestruazioni? 

Quando si sospende la pillola anticoncezionale si hanno delle perdite di sangue che non sono vere mestruazioni, ma che sono dovute agli ormoni assunti fino a poco prima.

Dopo l’interruzione, l’ovulazione riprende generalmente il ciclo successivo, pertanto le mestruazioni dovrebbero tornare a distanza di 1 mese (ricordiamo che il flusso compare dagli 11 ai 16 giorni dopo l’ovulazione accertata).

Talvolta, la riattivazione delle ovaie può impiegare più tempo e di conseguenza il ciclo può ritardare qualche mese, proprio perché non avviene l’ovulazione.

Questa amenorrea post-pillola è considerata normale fino a 3 mesi, ma può durare anche di più se le ovaie sono “belle addormentate”. In ogni caso, se le mestruazioni non si presentano a distanza di 3 mesi dall’interruzione della pillola, è bene consultare il ginecologo.

Ho smesso la pillola dopo tanti anni: sarà più difficile rimanere incinta?

La risposta non è univoca. Ci sono donne che tornano subito fertili dopo l’interruzione della pillola. Altre non riescono più a ovulare per settimane o mesi, senza che sia possibile capire quando la situazione si normalizzerà. In questi casi spesso si tratta di donne che avevano problemi di regolarità anche prima della pillola.

Inoltre anche dopo la riattivazione delle ovaie, è possibile che la donna impieghi del tempo per produrre muco cervicale fertile.

L’assunzione prolungata della pillola per diversi anni può infatti atrofizzare le cripte del collo dell’utero che producono il muco cervicale. E sappiamo benissimo che il muco cervicale è fondamentale per permettere agli spermatozoi di muoversi e compiere il loro viaggio verso le tube e l’ovulo da fecondare.

In sostanza, ogni corpo quindi reagisce in modo diverso ed è giusto saperlo quando si decide di assumere un contraccettivo ormonale.

Probabilità di rimanere incinta dopo la pillola

Uno studio del 2009 ha analizzato il tasso di gravidanza in 2000 donne che avevano deciso di interrompere l’uso di contraccettivi dopo 7 anni.

Il risultati hanno mostrato che:

  • il 21,1% delle donne sono rimaste incinte durante il primo ciclo dopo l’interruzione;
  • il 79,4% delle donne sono rimaste incinte entro 1 anno dopo l’interruzione.
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Fattori che influenzano la probabilità di concepire dopo aver sospeso la pillola

La possibilità di concepire dopo aver smesso la pillola dipende da numerosi fattori.

  • Salute generale della donna: disturbi della tiroide o della ghiandola pituitaria, o la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) possono influire sulle possibilità di concepimento. Anche le donne obese o eccessivamente magre possono avere difficoltà a concepire.
  • Salute riproduttiva della donna: le donne che hanno una storia di infezioni pelviche o endometriosi possono avere una maggiore difficoltà a rimanere incinte.
  • Salute riproduttiva dell’uomo: varicocele, infezioni e fattori ormonali possono influire negativamente sulle probabilità di concepimento.
  • Fumo: la ricerca dimostra chiaramente come donne e uomini fumatori abbiano meno probabilità di concepire.
  • Età della donna: i tassi di gravidanza diminuiscono dopo i 35 anni di età. Secondo l’NHS, il 92% delle donne di età compresa tra 19 e 26 anni concepirà entro 1 anno di rapporti sessuali non protetti. Tale percentuale scende all’82% per le donne dai 35 ai 39 anni.
  • Età dell’uomo: è meno influente rispetto all’età femminile, ma può contribuire ad allungare i tempi della ricerca

Fonti