Il corpo di una donna nasconde tra le ossa dl bacino un organo molto speciale, l’utero, che si trasforma in una vera e propria incubatrice durante la gravidanza. Cosa succede però quando l’utero presenta delle malformazioni e cosa si può fare?
Indice
- Come è fatto l’utero?
- Le posizioni dell’utero: retroflesso, retroverso, antiflesso e antiverso
- Posso rimanere incinta se il mio utero ha una posizione anomala?
- Forma e struttura dell’utero: le malformazioni uterine
- Posso rimanere incinta se ho una malformazione uterina?
- Utero arcuato (a sella)
- Utero setto
- Utero unicorne
- Utero bicorne (a cuore)
- Utero didelfo
- Utero a T
- Agenesia/ipoplasia uterina
- Come capire se l’utero ha una forma anomala?
- Cosa fare se si scopre di avere una malformazione uterina?
- Fonti
Come è fatto l’utero?
L’utero è un organo muscolare cavo che fa parte del sistema riproduttivo femminile e che gioca un ruolo cruciale per la fertilità e la gravidanza.
In condizioni normali misura circa 8 cm di lunghezza e 5 cm di larghezza e 4 cm di profondità, che corrispondono più o meno alla grandezza di un pugno. Durante la gravidanza, tuttavia, aumenta di dimensioni e al termine è circa 5 volte più grande.
La forma dell’utero è simile a quella di una pera rovesciata: la sua parte inferiore si restringe a formare il collo dell’utero o cervice uterina, che è in comunicazione con il canale vaginale attraverso l’orifizio esterno. La parte superiore, detta fondo o corpo, ha invece una forma arrotondata e rappresenta il luogo che ospita lo sviluppo del bambino nel corso dei nove mesi di gravidanza. Da ciascun lato dell’utero si dipartono le tube di Falloppio, ognuna delle quali è in comunicazione con una delle ovaie.
Le posizioni dell’utero: retroflesso, retroverso, antiflesso e antiverso
L’utero è situato nella pelvi, tra il retto e la vescica, e normalmente è piegato in avanti e appoggiato su quest’ultima.
Esistono tuttavia delle varianti anatomiche, per cui l’utero può essere:
- retroflesso, quando il corpo dell’utero non è piegato in avanti ma all’indietro, verso la parte posteriore del corpo;
- retroverso, quando tutto l’utero è inclinato all’indietro e il collo forma un angolo superiore a 90° rispetto alla vagina;
- antiflesso, quando il corpo dell’utero appare più piegato in avanti rispetto al normale e forma un angolo di almeno 120° rispetto al collo.
- antiverso, quando tutto l’utero è più inclinato in avanti rispetto al normale e il collo forma un angolo di almeno 90° rispetto alla vagina.
Posso rimanere incinta se il mio utero ha una posizione anomala?
Sì, queste varianti non interessano la struttura dell’utero ma semplicemente la posizione e non hanno alcun effetto sulla fertilità. La capacità degli spermatozoi di raggiungere le tube, infatti, non è influenzata dall’orientamento dell’utero.
Per fare un esempio, quindi, una donna sana che presenta un utero retroflesso o antiflesso ha le stessa probabilità di concepire di una donna che invece ha un utero normalmente posizionato.
Forma e struttura dell’utero: le malformazioni uterine
Alcune donne hanno un utero caratterizzato da una forma o una struttura anomala, che in determinati casi può interferire con la fertilità o con il buon andamento della gravidanza, mentre in altri non ha alcun effetto significativo. È però difficile quantificare quante donne abbiano una malformazione uterina, anche perché in genere l’anomalia viene scoperta solo quando cercano un aiuto per problemi di fertilità.
Per fare una stima, possiamo dire che in uno studio del 2011 è stata osservata una prevalenza del 5,5% di malformazioni uterine in una popolazione non selezionata, che aumentava:
- all’8% nelle donne infertili
- al 13,3% nelle donne con una storia di aborto spontaneo
- al 24,5% nelle donne con una storia di aborto spontaneo e infertilità
La conclusione di questo (e altri studi) è stata che le donne infertili o con problemi di aborto spontaneo hanno una maggiore probabilità di avere una malformazione uterina e ciò spiega perché in questi casi è importante indagare l’eventuale presenza di anomalie.
Posso rimanere incinta se ho una malformazione uterina?
Naturalmente non si può dare una risposta generalizzata a questa domanda, anche perché molto dipende dal tipo di malformazione. La maggior parte delle anomalie non preclude la possibilità di rimanere incinta, ma alcune potrebbero ostacolare il concepimento, l’impianto dell’embrione o il proseguimento della gestazione.
Di seguito, cercheremo di analizzare i principali tipi di malformazioni uterine e la loro influenza sulla probabilità di gravidanza.
Utero arcuato (a sella)
L’utero arcuato, detto anche utero a sella, è molto simile a un utero normale ma con una leggera insenatura nella parte superiore (fondo).
Si tratta di un’anomalia congenita comune, che in genere non ha alcun effetto sul concepimento o sul buon andamento della gravidanza e che viene considerata da molti medici una variante normale dell’utero.
Utero setto
In questo tipo di anomalia, l’interno dell’utero si presenta diviso da una parete muscolare o fibrosa, chiamata appunto setto, che può estendersi solo parzialmente nella cavità uterina (utero setto parziale) o raggiungere la cervice (utero setto completo).
Un utero setto può rendere più difficile il concepimento e aumentare il rischio di avere un aborto spontaneo nel primo trimestre e una malposizione fetale al momento del parto (con conseguente aumento del rischio di parto cesareo).
Utero unicorne
Un utero unicorne ha praticamente la forma di un mezzo utero, con una sola tuba. Spesso si hanno comunque due ovaie, ma solo una è collegata con l’utero.
Una donna con utero unicorne può concepire, anche se ha un maggior rischio di aborto spontaneo.
Utero bicorne (a cuore)
In questo caso, invece di essere a forma di pera, l’utero è a forma di cuore, con una profonda rientranza nella parte superiore.
L’utero bicorne non dovrebbe influenzare la fertilità, ma aumenta rischio di incorrere in un aborto spontaneo.
Utero didelfo
In questo caso l’utero ha due cavità interne, ognuna delle quali può avere la propria cervice e vagina.
Le donne con utero didelfo possono comunque rimanere incinte e portare avanti una gravidanza.
Utero a T
Normalmente, la cavità uterina ha una forma triangolare. L’utero a T o utero dismorfico presenta invece una cavità a forma di T (da cui il suo nome).
Questa malformazione si osservava tipicamente nelle donne esposte al dietilstilbestrolo (un estrogeno sintetico utilizzato fino agli anni ’60 per prevenire aborto e parto prematuro) durante il periodo fetale.
L’utero a T è associato a infertilità e/o aborti ricorrenti, e può essere motivo di insuccesso di un trattamento di fecondazione assistita. Fortunatamente, la correzione chirurgica dell’utero a T aumenta notevolmente la percentuale di gravidanza (73%).
Agenesia/ipoplasia uterina
Si parla di agenesia o ipoplasia uterina quando l’utero non è presente o è molto piccolo. Si tratta una condizione estremamente rara e che genere viene diagnosticata nel momento in cui una ragazza fa un controllo perché non inizia ad avere le mestruazioni (amenorrea primaria).
In questo casi non è possibile avere un bambino, a meno che non ci si sottoponga a un trapianto d’utero.
Come capire se l’utero ha una forma anomala?
Spesso le malformazioni uterine vengono riscontrate casualmente attraverso un’ecografia di routine quando la donna è incinta o presenta una condizione medica che richiede un’ecografia transvaginale (ossia eseguita inserendo la sonda all’interno della vagina).
Per confermare il sospetto di una malformazione può essere utilizzata si può ricorrere all’ecografia 3D e alla risonanza magnetica. Quest’ultima, però, può essere effettuata solo se la donna non incinta.
Altri metodi diagnostici – sempre in assenza di gravidanza – sono rappresentati dall’isterosalpingografia, dall’isteroscopia e dalla laparoscopia.
Cosa fare se si scopre di avere una malformazione uterina?
Non tutte le malformazioni uterine hanno bisogno di essere trattate, mentre alcune richiedono una terapia chirurgica.
Il consiglio, quindi, è quello di consultare un bravo ginecologo esperto in medicina della riproduzione per capire la migliore strada da intraprendere.
Laddove fosse necessario un trattamento chirurgico, sarà importante rivolgersi a un chirurgo esperto presso un centro specializzato, possibilmente con un alto numero di casi trattati per anno.
Fonti
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