Queste domande sono molto comuni non solo tra gli adolescenti, ma anche tra gli adulti. Sono infatti moltissime le coppie, anche di lunga data, che utilizzano il coito interrotto come metodo per evitare una gravidanza indesiderata.
Cos’è il liquido pre-eiaculatorio?
Il liquido pre-eiaculatorio (detto anche liquido preseminale o prespermatico) è un fluido chiaro e viscoso che fuoriesce dal pene poco prima dell’eiaculazione.
A differenza dello sperma vero e proprio, che viene prodotto dai testicoli, il liquido pre-eiaculatorio è secreto da alcune ghiandole (dette ghiandole di Cowper e di Littré), che si trovano vicino all’uretra, ossia tubicino attraverso il quale lo sperma e l’urina viaggiano verso l’esterno.
Durante l’eccitazione sessuale, queste ghiandole rilasciano una certa quantità di liquido (più o meno abbondante), che ha lo scopo di lubrificare l’uretra e creare condizioni più adatte alla sopravvivenza degli spermatozoi.
Il passaggio dell’urina, infatti, aumenta l’acidità all’interno dell’uretra, rendendola meno favorevole al passaggio al liquido seminale. Al contrario, il fluido pre-eiaculatorio ha un pH basico, che abbassa l’acidità e crea quindi un ambiente più idoneo allo sperma. In caso di rapporto non protetto, inoltre, il liquido preseminale può contribuire ad aumentare il pH vaginale, creando condizioni più favorevoli agli spermatozoi e, di conseguenza, al concepimento.
Quando esce il liquido pre-eiaculatorio e come si presenta?
Il liquido preseminale viene espulso poco prima dell’eiaculazione vera e propria. Oltre che durante un rapporto sessuale, può essere rilasciato anche senza penetrazione, durante la masturbazione o i preliminari.
Quando fuoriesce dall’uretra nella fase di eccitazione, può essere visibile sulla punta del pene come un liquido di colore bianco o trasparente.
È possibile rimanere incinta con il liquido pre-eiaculatorio?
La risposta è sì, anche se solo in determinate condizioni e con una probabilità bassa. Anche se il liquido pre-eiaculatorio non è fecondante di per sé, infatti, esiste comunque la possibilità che dia inizio a una gravidanza.
Vediamo insieme perché.
Ci sono spermatozoi nel liquido pre-eiaculatorio?
L’habitat naturale delle cellule sessuali maschili è lo sperma, che in condizioni ottimali può contenere anche 200-300 milioni di spermatozoi per eiaculazione.
Il liquido preseminale, invece, contiene principalmente proteine, enzimi e muco, ma non spermatozoi. Nonostante ciò, può portare a una gravidanza se nell’uretra maschile sono rimasti dei residui di sperma dopo una precedente eiaculazione.
Avendo un rapporto sessuale ravvicinato, infatti, è possibile che il liquido pre-eiaculatorio incorpori degli spermatozoi vitali, in grado di fecondare una cellula uovo, e li trasporti all’esterno.
Di conseguenza, anche se si tratta di un numero ridotto di spermatozoi, che rende basso il rischio di una gravidanza, la probabilità di concepire non è mai uguale a zero. Per questa ragione, il coito interrotto non rappresenta un metodo anticoncezionale affidabile.
Quanto tempo possono sopravvivere gli spermatozoi?
La sopravvivenza degli spermatozoi dopo l’eiaculazione dipende da diversi fattori e condizioni ambientali.
Nell’uretra maschile, restano vitali per un massimo di 5 ore, ma vengono completamente eliminati con la minzione. Di conseguenza, per ridurre il rischio di avere un bambino, un uomo dovrebbe urinare tra un rapporto e l’altro, per evitare che restino dei residui di sperma tra eiaculazioni ravvicinate.
Nel corpo femminile, gli spermatozoi possono sopravvivere fino a 5 giorni, in presenza di muco cervicale fertile. Nel periodo non fertile del ciclo, durante il quale vagina ha un pH più acido, muoiono invece nell’arco di pochi minuti.
Liquido pre-eiaculatorio e gravidanza: qual è il rischio?
Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti dal National Institute of Health sul fallimento dei metodi contraccettivi, il 22% delle coppie che usano il coito interrotto, incorre in una gravidanza indesiderata. Questa percentuale si riduce al 4% se il coito interrotto viene applicato in modo “perfetto”, ossia se il pene viene tolto dalla vagina molto prima dell’eiaculazione (l’uso perfetto è meno frequente per ovvi motivi).
Definire un uso perfetto del coito interrotto è estremamente complicato. Quante volte, nel forum di questo sito, si legge di gravidanze arrivate nonostante “il mio ragazzo è stato attento”, “il mio ragazzo è sicuro di non esser venuto dentro” o “siamo stati attenti, come è possibile?”.
Anche in questi casi è impossibile sapere se la gravidanza sia il risultato di spermatozoi presenti le liquido pre-eiaculatorio o l’esito dell’eiaculazione vera e propria, che il partner non è riuscito a “controllare” in tempo.
Liquido pre-eiaculatorio e infezioni sessualmente trasmissibili
È molto importante sottolineare che sia lo sperma che il liquido pre-eiaculatorio possono essere veicolo di malattie a trasmissione sessuale, come infezioni da HIV, clamidia e gonococco (il batterio responsabile della gonorrea).
Poiché le malattie a trasmissione sessuale possono avere ripercussioni anche gravi sulla salute e sulla fertilità, quando si hanno dei contatti sessuali a rischio è sempre d’obbligo utilizzare il preservativo, per ridurre il rischio di contagio.
In conclusione:
- Il liquido pre-eiaculatorio può effettivamente causare una gravidanza. Di conseguenza, il coito interrotto non può essere considerato una strategia anticoncezionale affidabile. Se siete una coppia stabile e non state cercando una di avere un figlio, affidatevi a metodi contraccettivi davvero efficaci.
- Il liquido pre-eiaculatorio può essere veicolo di malattie sessualmente trasmissibili. Per questo motivo, se non siete certi che il vostro partner o la vostra partner siano sani, per rispetto reciproco e per tutelare la vostra salute, utilizzate sempre il preservativo in caso di contatti sessuali a rischio.
Fonti
S.R. Killick, C.Leary, J. Trussel, K. A. Guthrie, Sperm content of pre-ejaculatory fluid. Hum Fertil (Camb). 2011 Mar; 14(1): 48–52. DOI: 10.3109/14647273.2010.520798
J. Trussell, Contraceptive failure in the United States. Contraception. 2011 May ; 83(5): 397–404. DOI: 10.1016/j.contraception.2011.01.021.
3. World Health Organization (WHO). Medical eligibility criteria for contraceptive use. 5th ed. 2015