L’uomo è più fertile in estate

Se in primavera la mente del maschio è un pullulare di fantasie d’amore, è l’estate a portare effettivamente i suoi frutti se sta cercando di diventare papà.

L’uomo è più fertile in estate: è questo l’esito di uno studio condotto in Italia e pubblicato sulla rivista Chronobiology International riguardante più di 5000 uomini in trattamento per problemi di fertilità.

L’infertilità, definita come l’incapacità di concepire dopo 12 mesi di tentativi, colpisce circa tra il 15 al 20 per cento delle coppie e tale percentuale aumenta progressivamente con l’età.

L’infertilità maschile è responsabile di circa la metà dei casi di infertilità di coppia, e uno dei fattori principali a scatenarla è la scarsa motilità degli spermatozoi.

Motilità degli spermatozoi

Per raggiungere e fecondare un ovulo, gli spermatozoi immersi nello sperma devono nuotare attraverso la cervice, l’utero e le tube di Falloppio della donna. Questa capacità è nota come motilità e gli uomini hanno più probabilità di essere fertili quando almeno il 40 per cento degli spermatozoi sono in grado di muoversi.

In questo studio sono stati analizzati i dati raccolti su 5188 uomini che frequentano il Centro Incapacità Riproduttiva CIR – Clinica Ostetrica e Ginecologica – Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma per poter valutare l’andamento stagionale della qualità dello sperma.

I risultati mostrano che la motilità raggiunge un picco durante l’estate, ed è più bassa in inverno. In luglio e agosto la motilità è doppia rispetto al mese di gennaio.

Nel periodo estivo il 65,3% degli uomini ha una motilità degli spermatozoi superiore al 40% mentre  in inverno solo il 50% degli uomini supera questo valore di motilità.

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Lo studio

Secondo il dott. Alfredo de Giorgi, che ha condotto lo studio si è evidenziata l’esistenza di una variazione stagionale di alcuni aspetti funzionali dello sperma umano.

Esistono altri studi simili, i quali hanno dimostrato variazioni stagionali per altri parametri, come il volume e la concentrazione degli spermatozoi che risulterebbero più alti in autunno e inverno. Sappiamo infatti che il caldo causa un aumento della temperatura dei testicoli e tale aumento influenza la sintesi del DNA e la capacità di riparazione del DNA. Per questo motivo le alte temperature ambientali sono associate a una diminuzione della spermatogenesi e quindi a una conseguente riduzione della qualità del seme.

La differenza di qualità dello sperma in base alla stagione potrebbe dipendere anche  da altre influenze ambientali. Negli esseri umani infatti ci sono variazioni stagionali del ciclo del sonno, nonché dei livelli di ormone dello stress cortisolo, testosterone, vitamina D e il colesterolo. Serviranno ulteriori studi per capire il legame che sussiste tra fattori ambientali, cambiamenti ormonali e parametri dello sperma nelle diverse stagioni.

Fonte

A. De Giorgi, R. Volpi, R. Tiseo, M. Pala, R. Manfredini, and F. Fabbian, Seasonal variation of human semen parameters: A retrospective study,Chronobiology International. 1–6, (2015)