Sempre più studi scientifici dimostrano come la salute di un individuo sia strettamente correlata al suo stile di vita e le più recenti evidenze mostrano come lo stile di vita sia di fondamentale importanza in particolar modo per la propria salute riproduttiva.
Ecco qualche consiglio della Dottoressa Gemma Fabozzi, Embriologa e Nutrizionista del centro B-Woman per la salute della Donna, per chi è alla ricerca di una gravidanza spontanea o mediante fecondazione assistita, alla luce delle ultime evidenze scientifiche pubblicate in letteratura.
Attività fisica: sì ma senza esagerare
Un’attività fisica moderata sembra essere correlata a percentuali di gravidanza più alte specialmente in donne sovrappeso, al contrario, un’eccessiva attività fisica sembra essere controproducente.
Infatti, le donne che si allenano quotidianamente praticando sport che richiedono particolari sforzi hanno un aumento del rischio di infertilità di 2,3–3 volte (1). Questo può essere dovuta a molteplici fattori.
Innanzitutto, l’eccessiva attività fisica genera una carenza energetica necessaria per il mantenimento della funzionalità ovarica, motivo per cui nella maggior parte dei casi si ha un’interruzione del ciclo mestruale (1).
In secondo luogo si ha un aumento del cortisolo, definito anche ormone dello stress, che potrebbe avere un ruolo nell’eziopatogenesi della sub fertilità agendo sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (2).
Consiglio: Scegli un’attività da svolgere moderata come ad esempio lo Yoga, perfetto non solo per tonificare la muscolatura, migliorare l’elasticità del corpo e la postura, ma anche per migliorare la circolazione sanguigna, l’ossigenazione degli organi e favorire la loro funzione e detossificazione. E ricorda: attività fisica non è sinonimo di attività sportiva. Per manterere il nostro benessere psicofisico non bisogna andare per forza in palestra, basta prendere un po’ meno la macchina e smettere di usare l’ascensore camminando tutti i giorni per almeno 1 ora a piedi senza affaticare il nostro organismo e sottoporlo a stress inutili.
Limitare il consumo di caffé e caffeina
La caffeina è uno stimolante del sistema nervoso centrale ed è stato dimostrato che il suo consumo può influire sulla salute riproduttiva influenzando i livelli degli ormoni circolanti. Ad esempio, è stato dimostrato da diversi studi che un’eccessiva assunzione di caffeina è correlata a bassi livelli di estrogeni circolanti (3-6), un fenomeno che potrebbe essere dovuto al fatto che la caffeina e l’estradiolo sono entrambi metabolizzati dall’enzima epatico CYP1A293,94, ma anche dal fatto che chi consuma maggiormente caffeina presenta aumentati livelli di una proteina che lega gli ormoni sessuali chiamata SHBG (sex hormone buinding protein) che li trasporta in forma inattiva nel circolo sanguigno (7-9).
Inoltre, è stato riportato da due diversi studi di meta-analisi che un consumo elevato di caffeina preconcepimento è associata a un piccolo ma significativo aumento del rischio di aborto spontaneo (SAB) (10, 11).
Consiglio: Limita il consumo di caffeina giornaliero a 200mg, pari a 2 caffè al giorno, così come raccomandato dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) per le donne che desiderano concepire (12). Ma attenzione! La caffeina non è presente solo nel caffè ma anche in molte bevande come tè e bibite gassate, ma anche in alcuni alimenti di origine industriale ed alcuni farmaci.
Smettere di fumare
Diversi studi epidemiologici hanno dimostrato come il fumo abbia un impatto dannoso sulla fertilità delle donne sia nel caso di concepimento spontaneo che mediante fecondazione assisita, evidenziando che nei fumatori l’incidenza dell’infertilità è maggiore e il tempo necessario per il concepimento è aumentato rispetto ai non fumatori (13).
Inoltre è stato dimostrato che Ii fumo è associato ad un aumento di aborto spontaneo, sia in caso di concepimento spontaneo che assistito (14-16), e di gravidanza ectopica (17,18).
Il fumo sembra influire negativamente anche sulla recettività endometriale. Infatti, è stato riportato in letteratura che anche nel caso di fecondazione assistita con donazione di ovociti le pazienti fumatrici hanno tassi di gravidanza inferiori rispetto alle non fumatrici (19) e che le donne fumatrici presentano uno spessore dell’endometrio inferiore rispetto alle non fumatrici il giorno del transfer embrionale (20).
In fine, è stato dimostrato che il fumo può accelerare la perdita della funzione riproduttiva della donna anticipando la menopausa di 1-4 anni (21-24)
Consiglio: Come raccomandato anche dall’American Society for Reproductive Medicine, le donne che cercano una gravidanza dovrebbero assolutamente smettere di fumare e cercare di evitare l’esposizione al fumo passivo in quanto è ormai comprovato che anche i non fumatori, se eccessivamente esposti al fumo, possono avere conseguenze riproduttive paragonabili a quelle dei fumatori. (25). Questo, non solo per avere maggiori probabilità di concepire e portare a termine la gravidanza e tutelare la salute della mamma, ma anche per tutelare la salute futura del bambino. Infatti, è stato dimostrato che smettere di fumare prima e durante la gravidanza consentirebbe di ridurre di gran lunga il rischio di morte in culla (Sids) del bambino (26).
Smettere di bere alcolici
Che il consumo materno di alcool durante la gravidanza possa avere effetti negativi sul bambino, in particolare sullo sviluppo del cervello, è stato già ampliamente dimostrato. Ma quello che sembra emergere da ultimi studi condotti è che l’assunzione di alcool nel periodo preconcezionale sembra avere un effetto negativo sulla fertilità L’alcool, infatti, può interferire con il funzionamento delle ghiandole che regolano la produzione degli ormoni sessuali e può causare una riduzione della fertilità sia nell’uomo che nella donna.
Ad esempio, è stato dimostrato che le donne che consumano alcool immediatamente prima dell’inizio (e durante) un trattamento di fecondazione assistita presentano un aumento del rischio di aborto spontaneo e una riduzione della probabilità di rimanere incinta, nonostante un’assunzione di alcool relativamente bassa (in media di 6,1 e 7,1 gr/d, rispettivamente) (27).
Inoltre, è stato osservato che le donne che consumano più di 50 g di alcool alla settimana, presentano livelli di E2 più bassi e minori percentuali di fertilizzazione (28). Nb. Un bicchiere piccolo di vino (125 ml) contiene in media 12 gr di alcool.
Consiglio: Poiché non esistono livelli di consumo alcolico privi di rischio, le donne che sono alla ricerca di una gravidanza dovrebbero cautelativamente astenersi dal bere alcool.
Controllare il peso
Molti studi dimostrano che sia le donne in sovrappeso (BMI 25–29,9) che le donne sottopeso (BMI<19) hanno un rischio simile di infertilità (29).
SOVRAPPESO: è stato dimostrato che le donne in sovrappeso presentano percentuali di gravidanza e di bambini nati vivi inferiori rispetto alle donne normopeso (30-35) e che, in particolare, le donne francamente obese (BMI>30) hanno un rischio di problematiche ovulatorie più di due volte maggiore (36, 37).
SOTTOPESO: e’ stato dimostrato che le donne sottopeso (BMI <19 kg / m2) impiegano una durata di tempo quattro volte più lunga rispetto alle donne normopeso. In particolare, le donne sottopeso impiegano in media 29 mesi per concepire rispetto ai 6,8 mesi nelle donne con un peso normale [37, 38]. Ciò accade poiché nel momento in cui si ha una carenza energetica, il nostro organismo sfrutta le poche risorse che ha per mantenere in funzione i nostri organi vitali, a scapito degli organi deputati ad altre funzioni come quelli riproduttivi (fontana). Questo è il motivo per cui, in condizioni di deficit energetico e di massa grassa, la funzione ovarica viene meno.
Consiglio: Ritrovare il peso-forma aiuta la fertilità. Se sei in sovrappeso o sottopeso, evita le diete fai da te che rischiano di creare danni peggiori. Rivolgiti ad un nutrizionista esperto per ritrovare il tuo peso ideale prima di iniziare la ricerca di una gravidanza, sia spontanea che mediante procreazione assistita. Ti aiuterà a regolarizzare i cicli mestruali e migliorare le tue chances riproduttive
Prestare attenzione all’alimentazione
Sempre più studi scientifici dimostrano quanto l’alimentazione possa influire sul tempo necessario al raggiungimento della gravidanza, sia in modo naturale che mediante fecondazione assistita. Per quanto riguarda la fertilità in generale, è stato riportato che l’alimentazione può diminuire il rischio d’infertilità dovuta a problematiche ovulatorie (39).
È stata dimostrata anche la correlazione tra dieta mediterranea e fertilità, in quanto donne che hanno questo tipo di alimentazione dimostrano di avere meno difficoltà nell’ottenimento di una gravidanza (40) mentre coloro che mangiano più di frequente cibi spazzatura “fast food” e poca frutta e verdura, impiegano mediamente un periodo più lungo più lungo per diventare mamme (41).
Diversi studi hanno sottolineato il ruolo chiave del pesce per l’ottenimento di una gravidanza, in particolare se contenente grassi polinsaturi ω-3 (42,43). Uno studio ha dimostrato che le coppie in cui entrambi i partner più pesce hanno una fertilità maggiore del 61% e un’incidenza dell’infertilità inferiore del 13% rispetto alle coppie che consumano meno pesce (44).
Un altro aspetto importante sembra essere rappresentato dall’omeostasi del glucosio e della sensibilità all’insulina (45). È stato ampliamente dimostrato, infatti, che un eccesso di zuccheri circolanti interferirebbe con la funzione ovarica nelle donne, nello specifico, con la produzione ovarica di androgeni, confermando il loro ruolo degli zuccheri nella patogenesi della sub-fertilità in particolare nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico (46-50).
Anche l’alimentazione durante un percorso di fecondazione assistita sembra avere un ruolo importante per l’ottenimento di una gravidanza (51-53). È stato riportato, infatti, che anche in questo caso una dieta di tipo “Mediterraneo” (verdure e oli vegetali, pesce e legumi, bassa assunzione di snack) prima e durante un percorso di fecondazione assistita è associata ad una maggiore probabilità di gravidanza, correlazione che invece non sembra esserci con una dieta “salutare”, con alimenti poco processati (es. frutta, verdura, legumi, cereali integrali e pesce, bassa assunzione di maionese, snack e carne) ma comunque non di tipo “mediterraneo”, mettendo in luce il ruolo chiave dell’olio extravergine d’oliva, uno degli alimenti cardine della dieta Mediterranea, per la fertilità.
Consiglio: Segui un’alimentazione bilanciata, ricca di grassi monoinsaturi (es. olio d’oliva) e grassi polinsaturi ω-3 (contenuti in avocado, salmone, frutta secca) limitando i grassi trans presenti soprattutto nei grassi idrogenati, contenuti principalmente nei prodotti di origine industriale (Margarine, merendine, snack, salatini, prodotti surgelati (pesce panato, patatine, etc), dadi da brodo, preparati per minestre, cibi dei “fast-food”, pop-corn in busta, etc. Consuma molto pesce fresco, privilegiando quello azzurro e di piccolo taglio, che avrà minor probabilità di essere contaminato da metilmercurio. Non aver paura di utilizzare l’olio d’oliva che non fa ingrassare, anzi è un potente antiossidante che può essere di grande aiuto per la tua fertilità. Piuttosto, limita il consumo degli zuccheri semplici, prestando più attenzione al carico glicemico complessivo dei pasti, evitando picchi di glicemia (livelli di zucchero nel sangue) e quindi di insulina, (ormone prodotto dal pancreas per abbassare i livelli di zuccheri circolanti).
Dott.ssa Gemma Fabozzi, B- Woman
Scarica la Bibliografia Stile di Vita e Fertilità (45 download)