Papillomavirus: quali rischi per la fertilità femminile e maschile?

Che effetti ha il virus HPV sulla fertilità della donna? E su quella dell'uomo? Ecco cosa dice la ricerca.

Il Papillomavirus (HPV) è un virus sessualmente trasmissibile conosciuto per la sua capacità di provocare l’insorgenza di gravi patologie, come il tumore del collo dell’utero nella donna e il tumore del pene nell’uomo. Molto meno noti, tuttavia, sono i suoi effetti sulla fertilità femminile e maschile e sul rischio di aborto spontaneo.

Papillomavirus e fertilità femminile

Ad oggi non esistono evidenze certe che l’infezione da papillomavirus abbia conseguenze negative sulla fertilità femminile, sia quando la ricerca avviene naturalmente che attraverso la fecondazione assistita (PMA).

Quello che è certo è che l’HPV può provocare lo sviluppo di lesioni precancerose e cancerose a livello della cervice uterina, che a loro volta possono avere effetti sulla fertilità e sulla capacità di portare a termine una gravidanza.

Qualora fosse necessario rimuovere le lesioni, è bene sapere che alcune delle terapie utilizzate possono a loro volta influire sulla fertilità femminile, ad esempio diminuendo la produzione di muco cervicale, o – nei casi più gravi, quando la quantità di tessuto da rimuovere è elevata – aumentare il rischio di aborto tardivo, come nel caso dell’insufficienza cervicale.

Papillomavirus e fertilità maschile

Diversi ricercatori hanno dimostrato che il Papillomavirus è in grado di compromettere la qualità degli spermatozoi, influenzando negativamente la loro motilità e andando a ridurre la probabilità di gravidanza sia spontanea che tramite fecondazione assistita.

Gli studi, tuttavia, dimostrano che somministrare il vaccino agli uomini infetti stimola la formazione di anticorpi anti-HPV e favorisce l’eliminazione del virus e migliora la situazione.

Per le coppie candidate alla PMA sono inoltre state messe a punto delle tecniche, come il cosiddetto “lavaggio del liquido seminale“, che permettono di eliminare il virus dagli spermatozoi che verranno utilizzati per le tecniche di fecondazione assistita.

Papillomavirus nell’uomo e aborto spontaneo

Uno studio italiano pubblicato nel 2023 ha evidenziato un’associazione tra la presenza di infezione da HPV del seme maschile e il rischio di aborto spontaneo ripetuto (inteso come la perdita di due o più gravidanze negli anni precedenti). Questo suggerisce che la donna ha un maggior rischio di incorrere in un aborto spontaneo ripetuto se il partner è affetto da Papillomavirus.

Il meccanismo per cui questo si verifica, tuttavia, è ancora da chiarire. L’ipotesi è che il DNA virale venga trasmesso dallo spermatozoo infetto all’ovocita fecondato e quindi all’embrione, ostacolando il corretto sviluppo della gravidanza e aumentando il rischio di poliabortività.

Questo studio supporterebbe l’indicazione a eseguire una ricerca dell HPV nel liquido seminale nelle coppie che sperimentano aborti ripetuti. Ad oggi, tuttavia, non esiste ancora un pieno consenso in letteratura.

Fonti