Un grafico della temperatura basale mostra segnali di gravidanza ancora prima del ritardo? Che cos’è il calo da impianto?
Sono domande che mi vengono poste spesso, ma a cui in genere rispondo con il classico: “Prima di farci illusioni aspettiamo almeno il primo giorno di ritardo del ciclo“.
Questo per alcuni semplici motivi. Il grafico della temperatura basale andrebbe letto nel suo complesso, non si possono fare previsioni sulla base di una temperatura misurata il giorno stesso. Inoltre, è un metodo soggetto a molte interferenze esterne e con cui è facile commettere errori di rilevazione, perché magari non si riescono a riprodurre le stesse condizioni di misura giorno dopo giorno.
Quindi, se circa una settimana dopo l’ovulazione che ho verificato sul grafico, mi sveglio e misuro una temperatura più bassa del giorno precedente, è impossibile sapere se è legata ad un calo da impianto o se è semplicemente una temperatura falsata da qualche causa esterna.
La risposta ce la può dare solo il tempo. Un eventuale calo da impianto può essere definito tale solo dopo aver scoperto la gravidanza, pertanto è bene non crearsi troppe aspettative.
Che aspetto ha il calo da impianto?
Il calo da impianto ha l’aspetto di una diminuzione evidente della temperatura, anche di 0,2-0,5°C, che dura un solo giorno o al massimo due.
Nelle rare volte in cui è visibile nei grafici di gravidanza, il calo da impianto è osservabile intorno al 5-8 PO (post ovulazione).
Aspetto trifasico nel grafico della tb
Il grafico della temperatura basale assume un aspetto trifasico se una settimana circa dopo l’ovulazione (e quindi dopo l’eventuale impianto dell’embrione) si ha un ulteriore aumento della temperatura, come nella figura sottostante.
Un grafico di gravidanza non deve avere necessariamente un aspetto trifasico per essere tale. Anzi, in realtà è raro notare il trifasico nei grafici di gravidanza positivi e in ogni caso non rappresenta un indicatore di gravidanza affidabile finché non si ha un sufficiente numero di misurazioni registrate.
In definitiva non è possibile fare ipotesi se non abbiamo a disposizione almeno 14-16 giorni di temperatura rialzata dopo l’ovulazione.
La temperatura basale, infatti, ci può dire se è in corso una gravidanza solo se rimane alta per almeno 16 giorni consecutivi dopo l’ovulazione. In quel caso, saremo giustificate a fare un test, ma non prima. E questo per evitare delusioni, che non fanno mai bene.
A scanso di equivoci, riassumiamo qui i migliori indicatori di una gravidanza in atto che sono:
1) l’assenza del ciclo mestruale (amenorrea) da 15 o più giorni dopo l’ovulazione accertata (non calcolata);
2) una temperatura corporea basale che è rimane elevata da almeno 15-16 giorni o più;
3) (ovviamente) un test di gravidanza positivo.
In becco alla cicogna!