Aborto, quando tocchi il fondo.

  • Questo topic ha 4 risposte, 2 utenti ed è stato aggiornato l'ultima volta 1 anno fa da Valentina.
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  • #1894617 Rispondi
    Valentina
    Partecipante

    Ciao a tutte e tutti.

    Sono Valentina, ho 30 anni ed insieme alla mia compagna stiamo cercando, grazie alla PMA, di avere unə figliə.

    La nostra storia inizia già nel 2020, quando iniziamo a pensare che allargare la famiglia potrebbe essere un nostro progetto. Per cause organizzative e lavorative, abbiamo rimandato fino ad approdare al 2023, anno in cui iniziamo davvero a cercare la nostra clinica ( estera perchè in Italia non ci è permesso ).
    E’ una ricerca fatta di numeri, distanze, aerei, euro, percentuali di successo.
    Approdiamo finalmente alla nostra clinica Igin di Bilbao, in Spagna nei Paesi Baschi.
    Ci innamoriamo subito della clinica al primo colloquio conoscitivo su skype al quale abbiamo riattaccato dicendoci “sono loro!”.

    Così a Febbraio 2023 iniziamo tutti gli esami che la clinica ci richiede. Faremo un trattamento che si chiama ROPA, ovvero: la mia compagna farà la stimolazione ovarica e, una volta prelevati gli ovociti, me ne donerà uno che verrà trasferito nel mio utero sperando che diventi un sogno realizzato.

    E così, dopo che le analisi ci dicevano che andava tutto bene, partiamo per la Spagna a Giugno 2023, cariche di speranze e con l’ingenuità che accompagna tantə di noi al primo tentativo, pensando che andrà sicuramente bene.

    Alla mia compagna vengono prelevati 14 ovociti, fecondati 10, sopravvissuti 8, 5 in quinta giornata e 6 in sesta.
    Cinque giorno dopo il suo pick up, il 10 Giugno, il giorno dopo il mio 30esimo compleanno, io faccio il transfer.

    Voliamo letteralmente a casa piene di speranza che però non tarda a svanire con le beta di 12 giorno dopo <2.

    Ci sale lo sconforto e capiamo che forse eravamo state troppo ingenue, troppo fiduciose che se tutto sulla carta andava bene, allora non avremmo potuto sbagliare.

    Abbiamo subito un colloquio con la clinica che è più rammaricata di noi, se questo fosse possibile, in quanto eravamo davvero sue soggette apposto dal punto di vista clinico.

    Mi prescrivono un’altra sfilza di esami che eseguiamo privatamente subito e nel giro di 3 gg abbiamo i risultati. Unica nota leggermente dolente, un rilascio leggermente più lento del glucosio nel test dell’insulino resistenza.

    Mi bombardano subito con Metformina 800mg x2 volte al giorno.

    Arriva il ciclo, facciamo i soliti controlli per vedere che sia tutto apposto e ad Agosto 2023 voliamo di nuovo per il nostro secondo tentativo. Il 14 Agosto faccio il transfer e voliamo a casa.

    L’attesa stavolta è diversa, cerchiamo in tutti i modi di restare con i piedi per terra, di sapere che abbiamo un 50% di possibilità che non vada nuovamente bene.
    Ci aggrappiamo a quel farmaco che speriamo possa risolvere quello che, forse, poteva essere stato motivo di insuccesso la prima volta.
    E stavolta succede qualcosa di diverso…cominciano ad insinuarsi le mie sensazioni. Per la prima volta mi dico “è andata male”.

    E avevo ragione, la nostra pallina di miele ( così ci piaceva chiamare il piccolo embrione che gironzolava nel mio utero alla ricerca di un miele abbastanza appiccicoso che lo trattenesse ), era scivolata via senza mai fermarsi, come la prima volta beta <2.

    Ci rimaniamo malissimo, questo risultato ci si stampa addosso come un tatuaggio indelebile e non comprendiamo come possa essere possibile che quella pallina non riesca neanche a sfiorare la possibilità di attecchirsi.

    Siamo abbattute, senza risposte, affidate alla natura che tanto amiamo ma che ci stava dando davvero delle belle batoste. Per non parlare di tutti gli sforzi economici che stavamo facendo, dell’organizzazione lavorativa tra ferie e permessi per prendere un aereo a distanza di un mese l’uno dall’altro.

    Ma tutto questo non basta a farci vacillare e subito, io soprattutto, non voglio aspettare colloqui o tempi tecnici, facciamo tutto per email, con il lasciapassare della clinica, e ci riproviamo subito, con una piccola modifica al piano terapeutico: insieme a Metformina, assumerò Deltacortene, farmaco che poi leggerò su internet essere il dio dell’antirigetto e dell’ attecchimento.

    Allora ci affidiamo a lui e ci riproviamo, voliamo a Bilbao per la terza volta ed il 14 Settembre facciamo il nostro terzo transfer.

    Le emozioni stavolta sono al minimo, ormai siamo veterane e sappiamo bene che potrebbe non andare bene, quindi non ci speriamo, prendiamo quello che c’è e facciamo passare i giorni di attesa delle beta nel modo più tranquillo e distaccato possibile, facendo previsioni sì, speranze anche, ma restando salde a terra.

    Ed ecco di nuovo le mie sensazioni ed il mio corpo a fare capolino, a 6 giorni dal transfer dico “facciamo un test!”. E così, dopo tanti ripensamenti dovuti alle tante opinioni che avevamo trovato sul web sull’affidabilità di farlo così presto, proviamo, al massimo se è negativo ci mettiamo l’anima in pace e se è positivo pensiamo che possa non esserlo davvero.

    Test positivo. Non ci potevo credere. Io già volo ma la mia compagna resta salda.

    Due giorni dopo altro test…più positivo ancora. E così andiamo avanti di due giorni in due giorni e quella lineetta blu diventa sempre pù blu.

    Arriva il giorno delle beta, quelle beta che ci facevano venire la nausea nel momento in cui aprivamo quel file sul telefono con il risultato.

    Beh…quella volta…beta positive…369!

    Le ripeto di mia spontanea volontà due giorni dopo…1389!

    Siamo diventate matte, ma non troppo! Aspettavamo la prima eco di controllo alla 6a settimana.

    E così arriva anche quel giorno, ancora più buio rispetto a quello delle beta perche anche se eravamo arrivate fin lì, pensavamo di poter vedere un’extrauterina o addirittura non vedere nulla.

    Entriamo al centro Dmenetra ( lì abbiamo la nostra amata ginecologa che ci ha seguite tutto il tempo in Italia ) con la nausea a fior di pelle di vedere spezzato quel piccolo sogno che forse si stava realizzando davvero, davvero poteva star succedendo anche a noi, finalmente.

    Ci guardiamo nella sala d’attesa con occhi persi ma unite come non mai.

    Ci chiamano, saliamo al primo piano, io mi preparo e eccolo lì…il nostrə piccolə fagiolinə c’era, era ben saldo in utero ed aveva un cuore pulsante come non mai.

    Piangiamo, appena usciamo ci guardiamo e non ci crediamo davvero.

    Torniamo ognuna al lavoro quel giorno ed al rientro a casa siamo emozionantissime.

    Nei giorni successivi e nelle settimane successive spuntano piccoli sintomi, seno molto ingrossato, bruciore di stomaco, nulla di più…fortunata mi dico, ma non mi fa piacere non avere la nausea che tante hanno e che associano ad un chiaro sintomo di gravidanza.

    Le settimane vanno avanti ed arriviamo ad un controllo alla 10a settimana. Siamo un po’ in ansia ma quasi stiamo per finire il trimestre, potremmo esserci davvero!

    La nostra splendida ginecologa mi visita, per la prima volta con l’eco grafo sulla pancia…che emozione! Sembra tutto vero!

    Ma il suo silenzio immediato ed il suo volto, già ci dice tutto…fagiolinə c’era, era grande, 2,39cm, la camera è perfetta, come lui/lei…ma il cuore che tanto batteva qualche settimana prima, adesso non c’era più.

    Io crollo, non me ne faccio una ragione…quel “ragazze mi sa che non c’è battito” mi uccide, ci uccide, no…non può essere capitato a noi…di nuovo una brutta notizia dopo così tanto sforzo e tanto investimento…
    Com’era possibile che stesse succedendo? Io stavo benissimo, i miei sintomi erano tutti presenti, non avevo avuto nessun accenno che qualcosa stesse andando per il verso sbagliato…per un attimo ho creduto in un errore, non me ne stavo facendo una ragione, non era possibile che stesse capitando a noi.

    Mi fa visitare da un’altra ginecologa con un apparecchio più preciso, stavolta la visita è interna…e vedo tutto su quel monitor…fagiolinə c’è, bellissimə, ma non batte nulla e non scorre nessun sangue…

    Piango, la dottoressa mi accarezza la schiena, io e la mia compagna ci abbracciamo e torniamo dalla nostra amata ginecologa che non sa spiegarsi cosa sia successo, tutto era perfetto e doveva doveva essere..ci chiede “ma come mai dovete fare tutta questa fatica?”…e lì moriamo dentro.

    Andiamo subito in ospedale, sono anestetizzata, non capiamo più nulla…ci indicano le strade che possiamo percorrere e dopo tanti dubbi optiamo per la via farmacologica.

    Sia la clinica che la nostra ginecologa ci dicono che alla 9a settimana, lì fagiolinə si era fermatə, può non bastare e potrebbe servire un raschiamento poi…ma decidiamo di provare a ripulirci il più naturalmente possibile perché io voglio riprovarci il prima possibile.

    Sono giorni duri…il tutto è successo appena mercoledì scorso..siamo a terra..ed il peggio sappiamo che deve ancora arrivare..

    Sono stata ricoverata ieri per l’assunzione della prima pasticca, domani mattina andrò per la seconda dose e già da oggi ho iniziato ad avere prima perdite marroni e ora stanno diventando rosse…la nostra separazione sta iniziando.

    Siamo a pezzi, il nostro cuore si è sgretolato in minuscoli e millimetrici pezzi di vetro, e spero che questa cosa funzioni ed il mio corpo mi assista e ci permetta di riprovare il prima possibile e poterci sperare ancora…

    Scusate per questa lunga presentazione…spero di trovare conforto in qualcuna di voi.

    Sono una cicognina alla ricerca da 1 anno, 5 mesi, 12 giorni.
    #1895467 Rispondi
    Phoebe2014
    Partecipante

    Mi dispiace non ho davvero parole.. è ingiusto che chi desidera così tanto qualcosa debba lottare così strenuamente. un abbraccio

    #1895468 Rispondi
    Valentina
    Partecipante

    Grazie per le tue parole.

    Purtroppo è così, è un duro percorso…spero che tutto vada per il meglio!

    Tu hai avuto una cosa simile?

    Sono una cicognina alla ricerca da 1 anno, 5 mesi, 12 giorni.
    #1895475 Rispondi
    Phoebe2014
    Partecipante

    No, ho un figlio di 6 anni e da luglio alla ricerca del secondo. Dieci giorni fa ho avuto una biochimica ed è stato parecchio brutto, ma penso nemmeno minimamente paragonabile a quello che è successo a voi…
    Spero possiate trovare la forza di provarci di nuovo <3

    #1895480 Rispondi
    Valentina
    Partecipante

    Ogni perdita purtroppo è una perdita…
    Certo, le esperienze e l’impatto può essere diverso ma comunque non va tolto nulla a nessuna esperienza.

    Grazie però per le tue parole!

    Spero che possiate coronare il vostro sogno il prima possibile!!

    Sono una cicognina alla ricerca da 1 anno, 5 mesi, 12 giorni.
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