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LULA85Partecipante
buongiorno mamme,
scusate se irrompo spesso in questa sezione 😀
ho aperto il topic anche nella sezione pancine ma chiedo anche a voi perché avete già affrontato il parto.
qualcuna di voi ha scelto di conservare il cordone per le cellule staminali del proprio bimbo/a? (Non intendo donazione ma conservazione privata per uso proprio, ovviamente sperando non ce ne sarà mai bisogno… )
se sì, a chi vi siete rivolte e quali sono i costi?
io ci sto pensando. Da una parte mi pare di essere troppo apprensiva, dall’altra però voglio valutare bene questa possibilità visto che dopo il parto non sarà più possibile cambiare idea.
grazie ancora per il vostro aiuto! :heart: :rose:
Sono mamma di Mostrilla (8 anni) Paciuccone (6 anni)AnonimoInattivoCiao @lula85,
Noi abbiamo conservato il cordone di Caterina. La procedura è molto semplice..ti viene inviato un kit da portare in sala parto. Il ginecologo e le ostetriche si occupano di tutto. Il kit viene affidato a tuo marito che chiamerà il corriere per il ritiro. Prima del parto ti sarà richiesta qlk analisi del sangue e un nulla osta dell’ospedale dove partorirai. Io ho scelto la conservazione per 25 anni. Il costo è stato di circa 2500 €. Ti consiglio di contattare una delle tante società che fanno crioconservazione e concordare un incontro esplicativo..è gratuito e ti toglie ogni dubbio.
ElvyPartecipanteIo sono d’accordo sul donare il cordone ombelicale a chi ne ha bisogno ma non sono assolutamente d’accordo nel conservarlo per il proprio figlio. E questo per una ragione etica: il bimbo che nasce in una famiglia che ha i soldi per conservarlo avrà in futuro cure migliori e certe mentre se un giorno un bambino nato in una famiglia che non aveva i soldi per conservarlo avrà bisogno delle cellule staminali per lui non ci saranno? Lo ritengo profondamente ingiusto. Preferisco che una persona che è malata OGGI e ha bisogno di cure immediate riceva le cellule staminali del mio cordone. Mi sembra un gesto molto più altruistico. Questo è il mio pensiero.
LULA85PartecipanteGrazie a entrambe 😊
Elvy grazie mille per il pensiero, è condivisibile! Io cerco informazioni specifiche in merito alla conservazione “ad uso proprio”perché mentre per la donazione l’ospedale (almeno, a me è successo al corso preparto) dà numerose informazioni e chiarisce i dubbi, per quanto riguarda l’altra nessuno mi sa dire nulla 😊 quindi per questo cerco testimonianze!
e poi, che voi sappiate, non si possono fare entrambe?
Sono mamma di Mostrilla (8 anni) Paciuccone (6 anni)AnonimoInattivo@elvy io nn mi sento egoista…nn vorrei mai trovarmi nella condizione di averne bisogno e nn poter accedere alle banche pubbliche. Certo è un peccato che il sistema nn funzioni pienamente..perché se tutti donassero nn sarebbe necessario ricorrere privatamente. Io da quando è nata la bimba nn lavoro…ma io e mio marito abbiamo deciso di fare un sacrificio economico…vedendolo come un investimento per il futuro di nostra figlia.
@lula85 nn credo tu possa fare entrambi…ma puoi scegliere di conservare per uno dei tuoi figli..e donare per il/gli altri.
AnonimoInattivoCiao,
personalmente sono d’accordo con te Elvy, io non l’ho fatta e non ci ho nemmeno pensato, ma ho fatto la donazione.
Ricordo però che al corso sull’epidurale, la dottoressa che lo teneva ha parlato della conservazione, che si può fare all’estero, in Italia é vietata, e ha spiegato i motivi per cui loro la considerano inutile. Però onestamente non ricordo quali fossero, non avendo intenzione di farla non ho prestato molta attenzione…
AnonimoInattivo<p style=”padding-left: 30px;”>Ciao Lula, io avevo optato per la donazione, che poi non ho potuto fare per altri motivi, perché le eccezioni sollevate dall ospedale mi sono sembrate al momento più plausibili dei vantaggi. Quello che mi ha fatto decidere è stato il fatto che in Italia non è vietata la conservazione (così mi dissero, ma il successivo utilizzo e quindi ci si sarebbe dovuti rivolgere all estero). Altro grande dubbio sollevatomi proprio da un medico fu che comunque, in caso di malattia, il dna del cordone saeebbe stato lo stesso e quindi non era certo che potessero risolvere il problema (lui me lo ha spiegato molto meglio. ..scusami :scratch: ) quello che posso consigliarti prima di decidere è di provare a sentire entrambi i pareri per poi decidere al meglio per voi. … :rose:
Margherita1987MembroCiao Lula,
noi abbiamo scelto la conservazione autologa perché ci trasferiremo in Bielorussia, dove la radioattività dovuta al disastro di Chernobyl è ancora molto alta, purtroppo.
Ci siamo rivolti a una banca estera consigliata dalla ginecologa. E’ un centro di San Marino, quindi semplice da raggiungere per i corrieri e facile anche per la lingua. 😉
Le pratiche da espletare sono un po’ lunghe (nulla osta dell’ospedale, esami del sangue specifici…), quindi ti consiglio di iniziare per tempo. Io avevo paura di partorire nel frattempo! Invece non è successo, ma girare per i vari uffici con il pancione è stato un po’ faticoso.
Ti inviano a casa un kit da portare con te in sala parto. Io ho chiesto di aspettare comunque almeno un minuto prima di tagliare il cordone, e mi hanno accontentata. Poi si occupano di tutto le ostetriche, tra la nascita e il secondamento. Il neo-papà contatta il centro a prelievo avvenuto e loro mandano un corriere dove vuoi (ospedale, casa, casa dei nonni…). Poi analizzano il campione e ti mandano una mail per farti sapere se è tutto ok e se hanno potuto procedere.
Per i costi anche noi sui 2.000, più tasse varie dell’ospedale, esami del sangue particolari, ecc.
Se non ci dovessimo trasferire probabilmente avremmo scelto la donazione, ma nel nostro caso il concetto che il sangue del cordone è sangue già malato (la spiegazione che giustamente viene data per motivare il divieto di conservazione autologa in Italia) è marginale, perché pensiamo a qualche malattia che potrebbe insorgere dopo la nascita dovuta appunto alle radiazioni. Ovviamente speriamo di aver buttato questi 2.000 euro!!!
In bocca al lupo!
M
Sono mamma di Diana (8 anni)LULA85PartecipanteGrazie mille Margherita sei stata molto chiara. Sono andata a controllare, e anche io avevo letto di quella di San Marino. Ecco perché mi ricordavo fosse in Italia. Ma fa comunque storia a sé quindi è considerata estera.
Ne ho parlato con mio marito stasera, ci penseremo. Come dicevo ho paura preda di tutto questo progresso che se da una parte aiuta, dall’altra ti costringe quasi a prendere certe decisioni… Sono molto confusa ma non voglio prendere alla leggera questa scelta.
grazie ancora a tutte :heart: :rose:
Sono mamma di Mostrilla (8 anni) Paciuccone (6 anni)AnonimoInattivo<hr />
Ecco @Alisea11,
me lo hai fatto venire in mente, anche la dottoressa del corso disse che appunto in caso di malattia anche il campione conservato avrebbe avuto dei problemi.
MargheAzzurraMembro[quote quote=367909]Ciao Lula, noi abbiamo scelto la conservazione autologa perché ci trasferiremo in Bielorussia, dove la radioattività dovuta al disastro di Chernobyl è ancora molto alta, purtroppo. Ci siamo rivolti a una banca estera consigliata dalla ginecologa. E’ un centro di San Marino, quindi semplice da raggiungere per i corrieri e facile anche per la lingua. 😉 Le pratiche da espletare sono un po’ lunghe (nulla osta dell’ospedale, esami del sangue specifici…), quindi ti consiglio di iniziare per tempo. Io avevo paura di partorire nel frattempo! Invece non è successo, ma girare per i vari uffici con il pancione è stato un po’ faticoso. Ti inviano a casa un kit da portare con te in sala parto. Io ho chiesto di aspettare comunque almeno un minuto prima di tagliare il cordone, e mi hanno accontentata. Poi si occupano di tutto le ostetriche, tra la nascita e il secondamento. Il neo-papà contatta il centro a prelievo avvenuto e loro mandano un corriere dove vuoi (ospedale, casa, casa dei nonni…). Poi analizzano il campione e ti mandano una mail per farti sapere se è tutto ok e se hanno potuto procedere. Per i costi anche noi sui 2.000, più tasse varie dell’ospedale, esami del sangue particolari, ecc. Se non ci dovessimo trasferire probabilmente avremmo scelto la donazione, ma nel nostro caso il concetto che il sangue del cordone è sangue già malato (la spiegazione che giustamente viene data per motivare il divieto di conservazione autologa in Italia) è marginale, perché pensiamo a qualche malattia che potrebbe insorgere dopo la nascita dovuta appunto alle radiazioni. Ovviamente speriamo di aver buttato questi 2.000 euro!!! In bocca al lupo! M
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Margherita ha fatto un esempio calzante…. Un altro esempio per il quale la conservazione privata autologa puó essere fondamentale è in caso di INCIDENTE.
Mettiamo il caso (facciamo corna!)che tuo figlio tra 20 anni abbia un incidente e perda un occhio. Se non conservi il cordone avrà bisogno di un trapianto di cornea (trovare la cornea, trapianto, anni e anni di farmaci antirigetto con le relative conseguenze)…. Se conservi il cordone invece spenderai una cifra X Per farti fare (all’estero) la cornea nuova ma avrà il suo DNA quindi dopo l’intervento praticamente zero rischi…
la conservazione autologa è inutile per le malattie ereditarie/genetiche ma sarà utilissima per il futuro per tutto quello che non è genetico e quindi anche tutti gli incidenti!
Sono mamma di Alessia (8 anni)elisaemilianoPartecipanteCiao mamme!
Porto la mia testimonianza ovvero quella del mio ginecologo che è primario nel secondo ospedale di Firenze.
mi spiego molto bene il funzionamento per la donazione ma mi disse anche che erano soldi buttati via. Gli unici casi di “riutilizzo” delle cellule staminali sono per malattie degenerative come Parkinson ecc…quindi malattie che nel caso disgraziato dovessero accadere si verificherebbero ben oltre la data massima di conservazione….e un’altri casi in cui potrebbero essere usate prima invece sarebbe una leucemia…ma nessun oncologo sano di mente userebbe le stesse cellule che poi sono degenerate in una leucemia!!!
Quindi in ogni caso ricorrerebbe alle cellule donate da altri cordoni….
inoltre sia a lui che agli altri due ginecologi dello studio di analisi di cui fa parte sono andate varie “banche di conservazione” e tutte prevedono una percentuale variabile tra il 10 e il 15% per il ginecologo che riesce a convincere la coppia a donare!!! :negative:
resta un mio parere e non voglio certo offenendere le scelte fatte da altri ma dietro tutto questo c’è solo speculazione e giro di soldi!
Io la penso come @Elvy e sono per la donazione….purtroppo non ho potuto perché il mio amore è nato dopo quattro tentativi di ventosa :wacko: e quindi non essendo riuscita a fare un parto totalmente naturale non ho potuto donare 😥
baci a tutte
oggi più di ieri e meno di domaniSono mamma di Lorenzo (8 anni)elisaemilianoPartecipanteAh…aggiungo anche che mi escluse che potesse essere usato per storie tipo evitare donazioni di organi in caso di incidenti….ora io mi sono laureata in geologia eh…ho studiato vulcano e terremoti perciò non mi permetto di fare pareri medici di un tema così particolare e specifico. …e infatti mi sono affidata al mio ginecologo che avendo 40 anni è giovane e fresco di studi e DI tiene aggiornati….Perciò credo a ciò che mi ha detto lui….e confermo che con 2500 piuttosto ho preferito comprare altre cose più utili per mio figlio e magari tenerli per le prossime vacanze! Tanto la ricerca scientifica procede sempre e sicuramente nei prossimi anni troveranno metodi migliori e più di facile utilizzo!
oggi più di ieri e meno di domaniSono mamma di Lorenzo (8 anni)AnonimoInattivo@elisaemiliano sono perfettamente d’accordo con te. Leggendo il tuo post mi sono ricordata che tutto quello che dice il tuo ginecologo é lo stesso che disse la dottoressa che teneva il corso sull’epidurale, al S.Orsola di Bologna.
Noi comunque avevamo già scelto di donare, pensiamo sia giusto fare sempre, quando si può, qualcosa che possa aiutare gli altri e spero che anche i miei figli crescendo la pensino così; che é giusto pensare agli altri, anche se non si conoscono, e non fare scelte che guardano solo a noi stessi.
Con questo spero di non aver offeso nessuno, non voglio certo giudicare le singole scelte, é solo il nostro pensiero.
AnonimoInattivoBongiorno, vorrei aggiungere le informazioni che ho ricevuto di bene 3 medici diversi in 2 paesi diversi. Entrambi mi hanno provveduto la stessa info: la conservazione per uso proprio con le nuove normative europee ed illegale e dovesse decidere di farlo fare conservare fuori Europa il rimpatrio e’ impossible. Inoltre, la conservazione per un uso entro 1-2 anni puo essere valida (tipo se sappiamo che nostro bimbo nasce con una malattia che richiedera un trapianto a breve) ma se l’uso dovesse essere fatto tra 10-15 anni ci sono bene poche possibilita che le cell siano utilizzabile anche se conservate. I 3 medici mi hanno detto la stessa cosa, e’ un business che gioca sulle paure dei neo-genitori.
LULA85PartecipanteAlla fine avevo optato per la donazione ma nel sangue cordonale estratto c’erano poche cellule quindi non potrà essere utilizzato se non per la ricerca… Ci sono rimasta male perché ci tenevo. Il giorno prima di partorire poi avevo fatto il colloquio per la donazione appunto, avevo atteso tantissimo in una saletta che mi chiamassero, con una panza pesante scaldo micidiale…. 😓 Vabbe è andata così.
Sono mamma di Mostrilla (8 anni) Paciuccone (6 anni)
Conservazione cordone per staminali
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