Diario della mia avventura in PMA

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  • #1151422 Rispondi
    Gemmy
    Partecipante

    L’amore arriva come un regalo, un rapporto cresce, matura e così improvvisamente si incomincia a pensare in due…se hai voglia di un dolce ne prendi due o ne dividi uno a metà, i biglietti per i concerti diventano due come quelli dell’aereo….in due i progetti diventano realtà ma non prima di aver superato numerose difficoltà che in due raddoppiano! Quando ho conosciuto mio marito ero poco più di una bambina con il debole per gli occhi chiari, non sapevo quanto Sarebbe durata la nostra storia ma qualcosa fin dall’inizio mi diceva che avevo trovato il mio posto e ci sarei rimasta comoda a lungo, tanto a lungo da arrivare ,dopo ben nove anni di fidanzamento, al matrimonio. Quando ci si sposa si aggiungono altri sogni da realizzare al cassetto stracolmo, si continua a pensare in due e a crescere insieme sgomitando fra i problemi e i momenti di gioia. Siamo sempre stati una coppia sommersa da complimenti, unita ma così diversa da litigare per una sciocchezza per poi riderci sopra l’attimo dopo.

    Ho sempre pensato che ci sarebbe stato un momento in cui all’improvviso avremmo sentito la voglia di diventare genitori, ma in realtà non ci abbiamo mai pensato realmente al quando, al come. Succede che un giorno guardando negli occhi la persona che ami d’un tratto immagini un bambino con lo stesso sguardo e li capisci che è il momento, quando l’amore raggiunge l’apice della forza si può pensare ad avere un figlio, quando un legame si stringe a tal punto da commuoverti in un abbraccio, è li che si mettono le basi per diventare genitori.

    Ed è così che comincia l’ansia benigna del ciclo che non aspetti, sul divano la sera si chiacchiera sui nomi dei bambini e si litiga per i nomi improponibili che piacciono ad ognuno.

    Tutto diventa un attesa ancora prima di essere in attesa, comincia tutto tanto prima…da quello sguardo. Non ci è dato di sapere quanto lunga sarà l’attesa, non possiamo sapere quando la gioia di una gravidanza busserà proprio alla nostra porta però possiamo fare del nostro meglio perché accada.

    Il primo passo è capire…mettersi in discussione, affidarsi ai consigli di uno specialista se passa del tempo e la gravidanza non arriva…dico questo perché capita che alcune coppie fatichino ad accettare l’ipotesi di un problema di fertilità, a rivolgersi ad un esperto che possa individuare un eventuale causa e così passa il tempo e il tempo per chi cerca un bimbo è prezioso…

    In verità non te lo aspetti, anche se inizi i controlli, gli esami, i colloqui con i medici, non ti aspetti che accada proprio a te, a noi… il giorno del “verdetto” eravamo così fragili perché non si è mai realmente preparati al peggio, avevamo intuito che qualcosa non andava ma nulla ci poteva portare al reale problema… Così il nostro eroe, il ginecologo, ci consigliò di consultare una dottoressa specializzata in fertilità di coppia, lei che presto  diventò il nostro primo angelo in terra!

    Quanto cresci in un paese dove un po’ tutti si conoscono, dove le donne spesso non lavorano e hanno molto tempo da trascorrere in casa, capita di essere inondati da domande del tipo

    “La famiglia quando cresce?” “Ancora bimbi niente?” “Sei radiosa! Dolci novità?” Insomma le provano tutte per cercare di avere una risposta, che in realtà neanche tu hai ma loro la pretendono ugualmente,  cosi inizia l’affannosa ricerca del “problema”, si studiano le ipotesi, si contano i mesi trascorsi dal matrimonio e si traggono personalissime conclusioni che non si reggono in piedi . Personalmente non ho mai vissuto la ricerca di un figlio con ansia e mai ho pensato di dover raggiungere a tutti i costi l’obiettivo, non si vince un trofeo se si arriva primi, i figli arrivano quando arrivano non c’è una motivazione da dare perché in verità non sta a nessuno averla se non alla coppia interessata semmai.

    Quando abbiamo capito di essere pronti non abbiamo pensato al quando, il desiderio rappresenta la base e il resto sarebbe arrivato con i tempi che necessitano, che poi lo chiamano  “progetto” ma un bambino è semplicemente un dono che sceglie da solo quale strada percorrere prima di arrivare e a noi non resta che attendere…

    Mentre vivi giorni interminabili colmi di interrogativi e paure l’unico augurio che riesci a farti è che tutto quello che ti sta affliggendo diventi presto un ricordo da condividere ma non da dimenticare, perché in percorsi come questo è importante ricordare ogni passaggio anche il più doloroso, perché si può e si deve essere di aiuto ad altre coppie….

    Ti senti un numero in mezzo ai numeri…tutti simili ma con codici di versi, ognuno con la sua storia, con le sue lacrime trattenute…e pensi “ma allora siamo così tanti” e non t senti sola, non t senti l’unica a cui tocca…se alzo gli occhi dalla sala di aspetto ammiro tutti gli occhietti di bimbi venuti al mondo con un po’ più fatica e forse per questo li guardi diversamente, come conferme che i miracoli esistono…

    Cerchi la forza dappertutto, come qualcosa che hai perso ma sei sicura di aver messo da qualche parte in casa, in quei momenti in cui ti serve più di ogni altra cosa non la trovi, ma ad un certo punto quando meno te lo aspetti verrà fuori e forse sarà quello il momento giusto…ma prima che arrivi quel momento devi imparare a fare senza, concederti momenti di sconforto e debolezza perché non hai scelta, pensi tanto, troppo a quello che ti sei lasciata alle spalle e a quello che ancora devi affrontare…fa paura, ogni altra delusione che potrebbe essere appena dietro l’angolo, fa paura l’ennesima decisione da prendere in fretta prima che anche il tempo diventi un nemico…

    L’ora più lunga della mia vita…quella che mi separava dal “verdetto”…non riuscivo a stare seduta non riuscivo a stare alzata, a lavoro sembravo una trottola disorientata…camminavo avanti e in dietro mentre pregavo tanto…

    Il tempo sembrava immobile, si divertiva a prendersi gioco di me…ho avuto pazienza e paura mescolate in una ricetta perfetta…una ricetta che sembrava perfetta…

    Un piano B…bisogna tenere sempre pronto un piano B…perché non appena lo schiaffo arriva devi essere brava ad incassare ed a concentrarti sul prossimo obiettivo…

    Io non mi sono data il tempo per soffrire…nonostante tutto fosse così “negativo” io trovavo il coraggio di cercare numeri e centri nuovi più adatti a noi…

    Feci tante di quelle chiamate quel giorno che l’orecchio mi bruciava…ho parlato con tante persone diverse e l’ho fatto con il nodo in gola, la voce usciva bassa per cui mi chiedevano di parlare più forte, ma non potevo altrimenti avrei pianto, dovevo risparmiare le forze per il mio, per il nostro piano B.

    Quando fissai il nostro secondo primo appuntamento, mi scuso per il gioco di parole, mi sentii un po’ amareggiata non lo nego, l’idea di dover ricominciare tutto da capo e di farci conoscere da un altro medico mi spaventava…avevo bisogno di trovare la persona giusta, quella che facesse al caso nostro, quella che oltre ad individuare il problema potesse realmente aiutarci a realizzare il nostro sogno…la persona che potesse avere le risposte, anche solo qualcuna in più di quelle che già avevano…

    Era dicembre ed era un tardo pomeriggio quando incontrammo per la prima volta lei, la nostra persona! Dico questo perché quando riesci a sentire la persona e non solo il medico e forse in quel momento hai fatto centro! Giovanissima, sorridente quanto basta ma soprattutto schietta! Semplificò tutto in poche ed efficaci parole ma in particolare non ci fece sentire così “strani e soli” al mondo, così come ci sentivamo noi! Una volta usciti da lì le sensazioni cambiarono, finalmente ci sentivamo “normali” e nel posto giusto! Ripenso ancora spesso ad una frase che dissi e che ricordo bene ancora “È più facile a farsi che a dirsi!” Beh è stato proprio così!

    #1151427 Rispondi
    Gemmy
    Partecipante

    Se vi va nei prossimi giorni vi racconterò il resto ❤️

    #1151457 Rispondi
    Nika
    Partecipante

    attendo con ansia… ;=)

    #1156556 Rispondi
    Chicca
    Partecipante

    Cara Gemmy….il ruo racconto è meravigliosamente dolce e allo stesso tempo reale….ho le lacrime agli occhi

    Chicca
    #1156565 Rispondi
    Gemmy
    Partecipante

    Grazie di ❤️

    #1156847 Rispondi
    Lampadina
    Partecipante

    Ci siamo passati anche noi. Inizialmente siamo stati seguiti nel centro sbagliato, un postaccio che mi faceva venire l’ansia e il cattivo umore ancora prima di metterci piede, ed ogni volta che mi accomodavo in sala d’aspetto venivo assalita da vibrazioni negative alla massima potenza. Nel momento in cui, stanca di essere trattata con indifferenza, incoerenza, sciatteria e reticenza, ho deciso che la mia strada e quella dell’équipe medica di quel centro non si sarebbero mai più incontrate… è successo il miracolo.

    Questa però è la mia storia… dai Gemmy, continua :rose:

    Sono mamma di un coccolone sorridente (6 anni) e un placido contemplatore (4 anni)
    #1159464 Rispondi
    Margie
    Partecipante

    <p style=”text-align: center;”>Il piano B. Mi ha impressionato trovare tante similitudini… Come te non ho mai ricercato affannosamente un figlio, eppure due volte mi sono ritrovata incinta in 17 anni (per lunghi periodi anzi ho anche evitato gravidanze e utilizzato anticoncezionali) : una extrauterina e un embrione bianco o vuoto… Ci sono stati periodi intensi in cui ho dato spazi a progetti diversi o a  familiari in grave difficoltà, tragedie che hanno riempito lunghi periodi… Così arrivi a 39 anni e ti accorgi che il bambino che vuoi non c’è e che è ora… Fai tutti gli accertamenti, niente che non va, nessun motivo dagli esami x l’extrauterina di 15 anni , x l’embrione senza battito di 13 anni fa, nessuna correlazione, nessun problema x non essere rimasta incinta negli ultimi mesi. Così passo alla pma, perché farlo alla soglia dei 40 anni è più promettente, dunque meglio non aspettare. Il 3 ho fatto il transfer, ma già l’8 avevo capito che non sarebbe andato, qualche perdita ovviata da altri medicinali ma nessun sintomo e cosi, senza troppa fiducia oggi ho dovuto fare le beta, x avere conferma in sostanza che non era andata bene. Ma intanto avevo già fatto il test a casa, così sono arrivata ancora più preparata… Ho preso informazioni x il transfer dei crioconservati, purtroppo ad agosto non ho la disponibilità del medico, dunque ulteriore attesa fino a settembre… E così ho pensato a quel piano b, giorni prima delle beta, perché dovevo avere un piano b x oggi… Non mi fa star male non esserci riuscita in questo primo tentativo, sto male perché non so quanti potrò sopportarne di fallimenti, perché ho paura di non riuscire… Ora cerco di pensare solo al piano b</p>

    #1159497 Rispondi
    Gemmy
    Partecipante

    Margie ciao! Siamo così tante ad aver passato momenti così simili! Il piano B è spesso una cura perché rappresenta qualcosa che già avevi messo in conto, averlo già prima aiuta a farsi forza! Non t dirò che sarà facile che non farà male, però la seconda volta si è più maturi almeno parlo per me…l’ho vissuta diversamente! Per cui sii positiva questo sta alla base, settembre è vicino! Incrocio le dita per te e spero che il piano B sia quello vincente! Un abbraccio

    #1181403 Rispondi
    Gemmy
    Partecipante

    <p style=”margin: 0px; font-stretch: normal; font-size: 17px; line-height: normal; font-family: ‘.SF UI Text’; color: #454545;”>Ci pensammo davvero poco, giusto il tempo di far passare le feste e a Gennaio eravamo di nuovo lì. Iniziammo i monitoraggi non appena arrivò il ciclo e questa volta ad ogni visita non avevo ansie, mi sentivo a casa e il volto della dottoressa mi rassicurava, anche quanto non diceva nulla.</p>
    <p style=”margin: 0px; font-stretch: normal; font-size: 17px; line-height: normal; font-family: ‘.SF UI Text’; color: #454545;”>Era tutto così diverso nonostante ci fossimo già passati, provavamo entusiasmo, ottimismo, tutte sensazioni che avevamo Scordato di mettere in valigia la volta precedente…</p>
    <p style=”margin: 0px; font-stretch: normal; font-size: 17px; line-height: normal; font-family: ‘.SF UI Text’; color: #454545;”>Non mi pesava nulla, i buchi alla pancia gli orari da rispettare, davvero nulla! Per me era la mia parte da fare, il massimo che potevo fare per provare a raggiungere il nostro sogno! sentivo una forte responsabilità e dovevo mettercela tutta perché andasse bene! Non mi sono mai lamentata perché in fondo se lo si decide con fermezza di percorrere la strada che ci viene indicata bisogna farlo con coraggio senza piangersi addosso senza chiedersi il perché sta succedendo proprio a noi! </p>
    <p style=”margin: 0px; font-stretch: normal; font-size: 17px; line-height: normal; font-family: ‘.SF UI Text’; color: #454545;”>Per alcune persone il viaggio è più turbolento per altre lo è di meno ma ciò non significa che non ci si possa godere la meta allo stesso modo…concentrarsi sulla destinazione aiuta ad attutire le difficoltà del viaggio, è importante pensare al perché lo si sta facendo e non al perché tocca proprio a noi…</p>
     
    <p style=”margin: 0px; font-stretch: normal; font-size: 17px; line-height: normal; font-family: ‘.SF UI Text’; color: #454545;”>Non ho mai pensato che la PMA ci stesse togliendo qualcosa l’ho vista sempre come uno strumento per poter realizzare un forte desiderio…la PMA non è una nemica ma una preziosa alleata, e non importa se la maggior parte delle coppie non sanno nemmeno cosa sia, non importa se la natura con noi non si è mai palesata,importa solo che un modo esiste e dobbiamo esserne grati… per cui non bisogna concentrarsi sul problema, sul cosa ci ha portati in PMA, sul fatto che per gli altri è facile e per noi no…credetemi tutti questi pensieri sono energia sprecata e la nostra energia è un ingrediente fondamentale in questo percorso e dobbiamo usarla bene…</p>

    #1244545 Rispondi
    Sunflower
    Partecipante

    Che belle parole Gemmy, mi hanno davvero toccato! Come va il vostro percorso?

    #1246399 Rispondi

    Gemmy❤❤❤

    "Finché porterai un sogno nel 💖 non perderai mai il senso della vita!" Ghandi
    #1294985 Rispondi
    Gemmy
    Partecipante

    Ciao ragazze! La mia bimba è nata L 8 gennaio…a breve il resto del racconto se vi va

    #1294990 Rispondi
    Gemmy
    Partecipante

    <p style=”margin: 0px; font-stretch: normal; font-size: 17px; line-height: normal; font-family: ‘.SF UI Text’; color: #454545;”> Ci sono sentimenti che durante un uragano vengono messi a dura prova, alcuni vacillano ma non crollano altri vengono rasi al suolo! E poi c’è quell’amore, quello che ci affascina nei film perché è capace di affrontare mille ostacoli eppure rimane tale! Quell’amore che durante il temporale ti costruisce un muro più alto per potersi riparare, nonostante i pianti dentro ad un abbraccio, resiste e vuole continuare…questo è l’amore che noi abbiamo conosciuto, il vero amore si è palesato quando il brutto tempo ci ha investiti in pieno volto senza avvisare, da quella diagnosi che fa tremare le gambe! Fino a quel momento eravamo convinti di saper amare, convinti che i problemi fossero quelli legati alla quotidianità che spesso ci lasciavano imbronciati per giorni …convinti che la vita va secondo i piani…così all improvviso ci si sente incapaci, immobili…con mille domande che rimbombano in testa…dobbiamo rinunciarci? Ce la faremo? Saremo in grado di affrontare tutto? Beh solo il tempo da queste risposte perché a priori non si può sapere cosa ci aspetta…è tutto un incognita dall’inizio alla fine, è una partita che va giocata bene al di là del risultato! </p>
    <p style=”margin: 0px; font-stretch: normal; font-size: 17px; line-height: normal; font-family: ‘.SF UI Text’; color: #454545; min-height: 20.3px;”></p>
    <p style=”margin: 0px; font-stretch: normal; font-size: 17px; line-height: normal; font-family: ‘.SF UI Text’; color: #454545; min-height: 20.3px;”></p>
    <p style=”margin: 0px; font-stretch: normal; font-size: 17px; line-height: normal; font-family: ‘.SF UI Text’; color: #454545;”>Non ci credi mai fino in fondo, non ci credi perché quando la paura che non sarebbe mai successo ti accompagna da un po’, realizzare risulta difficile…mettere da parte quella paura risulta difficile…una paura che in breve si trasforma in ansia e che in tutti modi cerca di prendersi la felicità di un momento che hai sempre sognato…era una mattina difficile a lavoro, molto da fare ed io non ci stavo con la testa…i miei colleghi inconsapevoli di ciò che mi passava per la mente mi strappavano un sorriso e così passarono le ore ma il telefono non aveva ancora squillato…io lo osservavo ripetutamente, non lo mollavo un attimo ma niente ancora era troppo presto per sapere il risultato, eppure mi ripetevo che qualcuno lì in laboratorio già lo sapeva mentre io cercavo di non stare troppo male…i minuti sembravano macigni, ci ero già passata da quell ansia insopportabile, dai quei nodi in gola che bloccano il respiro, da quell incapacità di fare la qualunque cosa perché non riesci a pensare a nient’ altro che a quella chiamata…</p>
    <p style=”margin: 0px; font-stretch: normal; font-size: 17px; line-height: normal; font-family: ‘.SF UI Text’; color: #454545; min-height: 20.3px;”></p>
     
    <p style=”margin: 0px; font-stretch: normal; font-size: 17px; line-height: normal; font-family: ‘.SF UI Text’; color: #454545;”>Arrivò ed esitai a rispondere, eppure il telefono lo avevo in mano da un po’! Trovai il coraggio e mio marito aveva una voce meravigliosa quel giorno! Era tremante ma allo stesso tempo sicura! Era sicuro di ciò che mi stava dicendo ed io amai ogni sua singola parola…le nostre prime beta positive, il nostro spiraglio di luce…era arrivato quel giorno per cui tanto avevamo lottato e adesso non ci restava che gioire…o almeno così pensavo, che da quel momento in poi avremmo solo gioito, che mi sarei lasciata alle spalle tutte le paure e invece no, da subito un ansia nuova si impadronì del mio tempo e dei miei pensieri! Una sensazione così strana che non saprei bene come descriverla, come quando sogni forte e al mattino vorresti che fosse vero e non lo è mai! Il giorno in cui il sogno continua al risveglio non ci riesci a credere e un po’ ti odi per questo e un po’ cerchi di capirti! Solo che non sai spiegarlo a te stessa figuriamoci agli altri…finalmente incinta! Però i miei occhi erano spaesati ed io non accettavo questo mio stato d’animo, ero un fascio di nervi, mille interrogativi mi bombardavano il cervello eppure era vero ma non bastava pizzicarmi per realizzare…passarono i giorni ed io ne parlai poco, lo dissi giusto a  poche persone vicine…volevo crederci un po’ di più prima di dirlo a tutti…</p>
     

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