“L’osteopatia è la regola del movimento, della materia e dello spirito, dove la materia e lo spirito non possono manifestarsi senza il movimento; pertanto gli osteopati affermano che il movimento è l’espressione stessa della vita”.
Andrew Taylor Still, medico statunitense fondatore dell’osteopatia
Nell’immaginario comune la figura dell’osteopata difficilmente si associa a un neonato, eppure in molti casi il suo intervento può rivelarsi davvero prezioso: non sono rari infatti i casi di parti complicati, in cui i periodi di impegno nel canale del parto si prolungano, parti cesarei o traumi da parto di diverso genere.
Nell’ambito delle problematiche che un neonato può presentare alla nascita o nei primi giorni di vita, le anomalie posturali (tra cui la più frequente plagiocefalia) rappresentano una parte assai significativa, meritevole di una valutazione clinica rapida e di un progetto terapeutico specifico.
Per questo motivo, nell’ambito dei servizi di cura erogati dall’Unità Operativa di Neonatologia e Patologia Neonatale di Humanitas San Pio X, ormai da due anni è attivo l’ambulatorio di osteopatia specificatamente dedicato ai neonati, presso il quale opera Eleonora Resnati, fisioterapista ed osteopata, con una formazione specifica in ambito neonatologico.
Dal 1º luglio 2018 in Humanitas San Pio X questa attività clinica è stata ampliata e integrata garantendo, ai nati che si ritiene ne abbiano bisogno, valutazione e trattamento osteopatici fin dai primi giorni di vita, quando i neonati sono ancora ricoverati presso il Nido della Struttura.
Osteopatia: una storia che nasce da lontano
L’osteopatia nasce negli Stati Uniti alla fine del 1800 dall’intuizione del medico americano Andrew Taylor Still, che ipotizza la relazione tra l’equilibrio funzionale del corpo umano e la sua naturale tendenza verso la salute.
La medicina osteopatica affronta i sintomi specifici attraverso l’analisi dell’interazione tra i vari sistemi corporei concentrandosi in modo particolare sul sistema muscolo-scheletrico, espressione della vita di relazione e dello stato di salute.
L’obiettivo del trattamento manipolativo è il ripristino della mobilità fisiologica con il conseguente miglioramento del metabolismo tissutale e della funzione dei vari distretti corporei. Si tratta di una terapia basata su precise conoscenze di anatomia, fisiologia e patologia del corpo umano, su un’adeguata raccolta dati riguardanti la storia clinica del paziente e sulla valutazione attraverso test specifici. Essa mira attraverso il mezzo manuale a ridare movimento laddove vi è maggiore restrizione di mobilità.
L’osteopatia è in grado di rispondere a svariate esigenze sempre considerando l’individuo dal punto di vista globale.
Osteopatia neonatale: quando è indicata?
Le indicazioni più frequenti al trattamento osteopatico del neonato sono:
- plagiocefalia (deformazione del capo che compare nelle prime settimane di vita, a seguito anche dell’indicazione a porre il neonato assolutamente in posizione supina);
- torcicollo miogeno;
- traumi perinatali (frattura della clavicola, traumi da parto, cefaloematoma);
- alterata postura della testa e del collo nelle prime settimane di vita, come la rotazione preferenziale del capo da un lato o la difficoltà alla suzione durante l’allattamento;
- piede torto.
Le tecniche dell’osteopatia neonatale
La medicina osteopatica adotta un approccio multidisciplinare che integra la sua attività con quella di medici specialisti (neonatologi e pediatri) utilizzando diverse tecniche:
- strutturali: finalizzate a restituire mobilità alle strutture articolari secondo i fisiologici assi di movimento. La manipolazione articolare, corretta e precisa, modifica l’informazione neurologica che parte dal segmento corporeo trattato ripristinandone la corretta trasmissione
- viscerali: finalizzate a ridare mobilità ed elasticità alle strutture muscolari e legamentose che sostengono e connettono gli organi allo scheletro.
- craniali: indirizzate a ripristinare una buona mobilità delle articolazioni e delle suture del cranio
A cura di Valentina Desario