Si racconta che i bambini, nei primissimi anni di vita, attraversino esattamente 10 periodi difficili che definiremo periodi di regressione del sonno, seguiti da scatti di crescita.
Sarà così?
La regressione del sonno descrive un periodo di tempo (si stima tra 1 e 4 settimane) in cui il bambino, che prima dormiva normalmente, inizia improvvisamente a svegliarsi di notte e/o a saltare i sonnellini (o a svegliarsi prima del solito) senza una ragione apparente.
In pratica, detto in modo molto semplice, possono essere considerati dei passi indietro nella routine del sonno.
L’unica consolazione? Si tratta di una fase normale e passeggera.
Frustrante? Decisamente!
Indice
Regressione del sonno: quando succede?
Ricordate, ogni bambino è diverso, quindi ciò che è vero per i bambini dei vostri amici potrebbe non essere necessariamente vero per il vostro.
Pertanto, il bambino potrebbe mostrare veri segni di regressione del sonno solo in alcuni dei mesi che indicheremo, ma non in altri.
Regressione del sonno dei 4 mesi
La regressione del sonno dei 4 mesi è la prima a verificarsi.
Innanzitutto, è importante sottolineare che i cambiamenti del sonno che si verificano a quest età ono permanenti.
Sappiamo che i neonati hanno un sonno molto profondo, non per nulla si addormentano anche nel bel mezzo di uno spettacolo pirotecnico.
Questo però vale sono per i primissimi mesi di vita quando i neonati dormono con sonno profondo per tutto il tempo in cui sono addormentati.
Intorno ai 4 mesi, ahimè, gli schemi del sonno cambiano, diventano più simili a quelli di un adulto, con fasi di sonno profondo e fasi di sonno leggero.
Se da un lato questa è una buona notizia, che indica che il suo sviluppo cerebrale sta progredendo normalmente, dall’altro iniziano i problemi, perché il bambino si sveglia molto più frequentemente di prima e molto probabilmente avrà bisogno del vostro aiuto e della vostra presenza per riaddormentarsi di nuovo.
Questi risvegli potranno avvenire ogni volta che il neonato passa dal sonno profondo a quello più leggero.
Regressione del sonno degli 8 (o 9 o 10) mesi
Questa regressione va di pari passo a quello che sta accadendo al bambino, nel pieno del suo sviluppo motorio e sensoriale. In questa fase, la maggior parte dei bambini sta facendo passi da gigante fisicamente: impara a gattonare, ad alzarsi in piedi, a stare seduto da solo…
Parallelamente a questa importante evoluzione delle capacità motorie, vi è anche un costante e importante sviluppo cerebrale. Il cervello è una spugna che assorbe un sacco di stimoli, in particolare quelli del linguaggio. A tutto ciò aggiungiamo anche la crescita dei dentini, tipica di questa età.
Tutto questo sconvolgimento causa più risvegli notturni e sonnellini più corti (o addirittura saltati), e il bambino può diventare particolarmente irritabile. Probabilmente, per i genitori, è una delle regressioni più difficili da gestire.
Regressione del sonno degli 11 mesi (o dei 12 mesi)
Questa è una delle regressioni meno comuni e meno complicate da affrontare. Interessa in particolare i sonnellini giornalieri.
Il bambino tutto d’un tratto potrebbe non voler più fare i soliti sonnellini, rifiutando ad esempio quello del mattino o il secondo sonnellino pomeridiano.
Molti genitori sono portati a pensare che questa sia una normale transizione e che il loro piccolo sia pronto per un solo sonnellino al giorno. Tuttavia, si consiglia di trattare anche questo cambiamento come una regressione, dal momento che la maggior parte dei bambini non è ancora pronta a passare a un solo sonnellino al giorno fino a circa 15 mesi.
Regressione del sonno dei 18 mesi
Questa regressione ha molto a che fare con la ricerca di indipendenza. Un bambino di 18 mesi cammina, parla (o almeno si fa capire) ed è nel pieno delle conquiste motorie, sensoriali, cognitive e sociali.
Comincia a manifestare i propri gusti, le proprie preferenze, e anche a esprimere le sue opinioni con un bel NO o con un entusiastico SI!
Anche l’ansia da separazione potrebbe contribuire alla regressione: il bambino potrebbe essere veramente angosciato quando lo si lascia per il sonnellino o quando si esce dalla sua camera la sera.
Infine, la dentizione continua a fare la sua parte: spesso, infatti, questo è il periodo in cui iniziano a spuntare i molaretti da latte.
Regressione del sonno dei 2 anni
Se vogliamo essere del tutto sinceri, la regressione del sonno dei 2 anni è un po’ meno semplice da gestire rispetto alle altre. Il motivo risiede nel fatto che ci sono diversi fattori che la possono causare.
A questa età il bambino sta più sveglio durante il giorno e questo allungamento della fase di veglia può interrompere il sonno.
Molti bambini in questa fase fronteggiano il passaggio alla cameretta o dalla culla al letto, oppure l’arrivo di un fratellino o di una sorellina, o ancora l’inizio dell’asilo nido.
Intorno ai 2 anni, inoltre, molti bambini iniziano ad avere incubi molto reali (o persino i pavor nocturnus ). Tutto ciò può portare a una regressione del sonno davvero molto estenuante.
Infine ricordate che i due anni, sono spesso definiti i “terribili due”! Armatevi di pazienza!
Regressione del sonno: come affrontarla e superarla
Per affrontare queste fasi di regressione, la domanda principale che tutti i genitori devono farsi è: “Perché sta avvenendo?” E successivamente: “Come possiamo tornare a dormire come prima?”
Innanzitutto partiamo dal presupposto che la regressione del sonno dei 4 mesi è un cambiamento permanente: non si può tornare indietro.
Dopo aver attraversato questa fase, è importante stabilire delle routine che rendano semplice l’addormentamento e più tranquillo possibile il sonno notturno, oltre che delle routine dei sonnellini giornalieri.
Per quanto riguarda le altre regressioni del sonno, ecco alcuni suggerimenti per affrontarle SENZA cancellare tutti i progressi che avevate raggiunto:
- non abbiate paura di aumentare le poppate. Gli scatti di crescita possono rappresentare una componente importante nelle regressioni del sonno, quindi non preoccupatevi del fatto di dover aumentare le pappe o le poppate di giorno o di notte. Ricordate sempre che si tratta di una fase temporanea e che una volta terminata ritornerete alla solita routine;
- offrite tutto il sostegno necessario al bambino, ma evitate di introdurre nuove o ripristinare vecchie cattive abitudini. Sicuramente andrete audaumentare i baci e le coccole durante la regressione del sonno, e questo va benissimo! Ma evitate di creare nuove associazioni con l’addormentamento: ad esempio addormentarlo in braccio facendolo dondolare o portarlo a fare i giri in macchina, o ridargli il ciuccio se glielo avevate tolto o introdurlo ex novo;
- chiedete aiuto e collaborazione nel vostro partner. Le regressioni del sonno durano diversi giorni (fino a 4-6 settimane, in alcuni casi!). Se le affrontate correttamente senza creare nuove associazioni con il sonno, saranno molto stancanti. Chiedete aiuto al papà e anche ai famigliari per la gestione non solo del bambino ma anche delle faccende domestiche;
- anticipate l’orario del sonno, se necessario. Le regressioni del sonno possono portare a carenze di sonno che causano stanchezza e ulteriore sonno perso. Quindi, per prevenire l’esaurimento fisico e mentale, cercate andare a letto prima per avere più ore di riposo.