Pensiero ricorrente e grande preoccupazione delle mamme: le feci del neonato!
Un neonato, allattato al seno o con formulazione, può sembrare stitico ma molte volte non lo è.
Definiamo subito cosa intendiamo con stitichezza: quando l’emissione delle feci viene fatta con sforzo, dolore e queste sono asciutte, dure e compatte.
Un neonato che viene allattato al seno non avrà mai problemi di questo tipo perché il latte non permette che le feci diventino dure ma saranno sempre ricche di acqua quindi morbide e cremose.
E allora, perché si sforza e diventa tutto rosso quando prova ad evacuare?
Perché è incapace. Perché ancora non riesce ad utilizzare quel muscolo, lo sfintere e in più non riuscendo a separare i muscoli del torchio addominali da tutti i muscoli del corpo contrae anche mani e piedi, quindi diventa rosso, piange, si contorce e fa molta fatica.
Inoltre, se guardate le feci di un neonato, queste non sono formate e complicano la cosa perché non facendo pressione sull’ampolla rettale non danno lo stimolo della defecazione e quindi l’ano non si dilata. Questo ci fa capire proprio perché un neonato allattato al seno o che assume la formulazione sta anche 5-6 giorni senza fare le feci. Proprio perché queste ci possono mettere più giorni per accumularsi e dare i segnali al corpo del bambino di defecare.
Dopo le prime settimane…
Molte volte i genitori sbagliano perché sono abituati ai primi giorni di vita del neonato quando le sue feci venivano emesse di continuo dopo ogni pasto, quindi anche per 5-6 volte al giorno. Poi dopo queste prime settimane le sue evacuazioni si diradano e vengono interpretati come una patologia e il suo tremendo sforzo conferma nei genitori questa loro preoccupazione infondata.
In realtà queste sue “sofferenze” e difficoltà nello spingere lo fa allenare nell’atto della defecazione.
Non ha alcun senso quindi, ed è dannoso, intervenire con clisteri alla camomilla, punte di termometro, sondini, lubrificanti, gambi di prezzemolo perchè gli togliamo la possibilità di maturare ed imparare ad emettere le feci in modo autonomo.
Sotto i 12 mesi è improbabile che un bambino sia stitico perché la sua alimentazione dovrebbe essere costituita quasi o esclusivamente dal latte materno o formulato.
E se invece il tuo bambino fa le feci a palline e quindi è stitico?
Quando si presenta stitichezza
- Se il bambino è allattato artificialmente, l’ostetrica può consigliarvi di passare ad un latte arricchito con probiotici, che hanno un effetto-fibra o che abbiano delle formulazioni di grassi che sono presenti naturalmente nel latte materno. In questo modo le feci si ammorbidiscono e diventano meno compatte. Molto rara invece è la stitichezza nel bambino allattato al seno. In questo caso è la mamma con la sua alimentazione ad aiutare il bambino ad ammorbidire le feci e andare di corpo. Mangia più fibre e bevi tanta acqua.
- Il lattante può diventare stitico quando dal latte materno passa ad un latte artificiale. I due latti non hanno le stesse caratteristiche.
- Nel bambino già svezzato. Si può aiutare il bambino introducendo nella sua nuova dieta delle fibre, aumentando le verdure e la frutta come prugne e pere e dandogli da bere più spesso. Ecco il contenuto in fibre in alcuni alimenti: crusca 35%, pane integrale 17%, fagioli 10%, carciofi 7%, riso 4,2%, carote 2,9%, pera 2,6%, prugna 1,5%. La frutta e verdura può essere data anche sotto forma di centrifugati freschi, che sono meglio di quelli già pronti.
- Stati emotivi
- Spannolinamento
In ogni episodio di stitichezza o come prevenzione si può effettuare un massaggio circolare in senso orario con olio di oliva o mandorle (l’importante è che sia vegetale) e si aggiungono 5 gocce di olio essenziale alla lavanda o melissa che rilassano la muscolatura, favoriscono i movimenti intestinali e riducono ansia e stress anche della mamma.
Per i bambini che sono già svezzati possiamo usare le piante come nostre alleate. Piante come Malva, Psillio, Lino, hanno lo stesso effetto delle fibre a livello intestinale.
La manna
Conoscete la manna? è un composto ricco di zucchero che ha blande proprietà lassative e si trova sotto forma di polvere da sciogliere in acqua oppure nel latte caldo.
Uno dei rimedi più semplici e naturali, se il bambino ha cominciato lo svezzamento, è quello di far bollire 4 prugne secche in 100 ml di acqua per alcuni minuti: si schiaccia il tutto, si filtra e si fa bere al bambino il liquido ottenuto una volta raffreddato.
Diamogli fiducia. Rimaniamo in ascolto dei suoi bisogni e aspettiamo. Solo così il nostro bambino imparerà a conoscere il suo corpo.