I primi 40 giorni dopo il parto, mistero e dubbio per ogni donna.
Purtroppo è difficile affrontare la gravidanza senza farsi la domanda del “cosa cambierà nel mio corpo?”.
Viviamo in una società dove l’immagine risulta essere molto importante e, inevitabilmente, la gravidanza con le sue forme morbide e le sue curve, viene spesso vista come una nemica della forma fisica.
Ecco che con questa preoccupazione, molte donne in passato ritenevano la fascia post parto un must dell’armamentario della mamma DOC.
Che venga chiamata fascia, guaina o pancera post parto il risultato è sostanzialmente lo stesso: un presidio che avrebbe come obiettivo aiutare la mamma a recuperare il tono muscolare dopo il parto.
Come funziona la fascia post parto?
La fascia post parto è uno strumento che, comprimendo la zona addominale, i fianchi e la prima parte dei glutei, dà l’impressione alla donna di avere un maggior sostegno.
Viene quindi facile immaginare che indossandola la mamma si possa sentire “alleggerita” e contenuta.
Di norma, questo compito toccherebbe al nostro addome trasverso, quella cintura muscolare che va dalla colonna vertebrale ai retti dell’addome (più conosciuti con il nome di addominali retti, tartaruga addominale o six pack).
In gravidanza, tuttavia, i retti dell’addome si devono via via allontanare per lasciare spazio all’utero che cresce e l’addome trasverso subisce enormi sollecitazioni, anche a causa dello spostamento del baricentro dovuto al peso del bambino.
L’uso di una guaina o di una pancera post parto, quindi, dovrebbe aiutare a recuperare sostegno e tonicità a livello della parete addominale e facilitare la ripresa della forma fisica. Ma è davvero così?
Fascia post parto naturale: no grazie
Dopo la nascita del bambino, il nostro corpo si impegna a riassestare l’equilibrio e riorganizzare lo spazio all’interno dell’addome che, inevitabilmente, risulterà meno teso. È quella che spesso nei forum le mamme definiscono “pancia molle” o “floscia” dopo il parto e per cui si chiedono se utilizzare o meno una pancera.
Per raggiungere questo obiettivo, madre natura ha previsto che con il tempo e con il nostro continuo lavoro di mamme, la parete addominale torni, più o meno, come prima della gravidanza.
Di conseguenza, molti specialisti sconsigliano l’uso della fascia in caso di parto naturale, perché inutile se non addirittura dannosa.
La compressione esercitata dalla pancera, infatti, dà effettivamente un senso di contenimento “sopra”, ma crea anche una pressione costante “sotto”, che viene scaricata sul nostro pavimento pelvico.
Ricordiamoci che durante la gravidanza questa componente muscolare è sottoposta alla fatica di sostenere il peso del nostro corpo che cambia e quello del nostro bambino, con annessi e connessi. L’uso di una fascia post parto, quindi, rischia di aggiungere ulteriore stress sul pavimento pelvico, con conseguenti effetti negativi sul benessere della neomamma.
Invece di ricorrere a una guaina, il consiglio è quello di rivolgersi alla propria ostetrica di fiducia, per una valutazione dell’addome e del perineo. Una volta esaminata la situazione, sarà possibile – se necessario – iniziare eventuali esercizi o terapie mirate per un recupero ottimale.
Fascia post parto cesareo: sì, ma solo per breve tempo
Chiaramente le donne chesi trovano ad affrontare un parto cesareo hanno altre difficoltà.
In primo luogo il ginecologo ha dovuto tagliare dei tessuti che si dovranno risanare.
In secondo luogo, ha dovuto distanziare i muscoli retti per riuscire a raggiungere l’utero nell’addome materno, favorendo maggiormente l’allontanamento prima citato.
La fascia post parto viene quindi spesso consigliata alle donne che hanno subito un cesareo e, proprio per questo, provano dolore a livello della ferita.
Anche a loro, tuttavia, occorre fare una precisazione su quando metterla. Per evitare gli effetti negativi di cui abbiamo già parlato, la pancera post parto deve essere usata il meno possibile e solo nel primo periodo dopo l’intervento.
Fascia post parto cesareo: quale scegliere?
Indubbiamente è meglio prediligere una fascia elastica e non rigida regolabile in pressione oppure una guaina a calzoncino, affinchè la distribuzione del contenimento sia equilibrata. Sono da evitare invece le fasce rigide, che tendono a creare una pressione eccessiva sull’addome
Per riassumere:
Per riassumere:
- La fascia post parto è uno strumento contenitivo che può essere utile usare dopo aver subito un taglio cesareo, per brevi periodi di tempo.
- Indubbiamente è meglio preferire una fascia elastica e non rigida, regolabile in pressione, oppure a calzoncino.
- Per ritrovare il proprio benessere fisico e, di conseguenza, psico-emotivo, è importante che la neomamma si rivolga alla propria ostetrica di fiducia, che potrà aiutarla nella riattivazione dell’addome e del pavimento pelvico.
Un ultimo consiglio…
Al di là degli standard estetici imposti al nostro corpo, l’deale sarebbe imparare a riconoscersi come soggetti mutevoli e, in quanto tali, assolutamente belli! È impensabile credere che un evento così sconvolgente e meraviglioso come il diventare mamma non lasci alcun segno su di noi.
Dovremmo cercare di vedere tutto questo e viverlo con orgoglio, o quanto meno accettarlo.
Dopotutto, è un segno di cambiamento e di crescita come esseri umani, di esperienze trascorse ed esperienze ancora da vivere.