La tiroidite post partum è un disordine di tipo autoimmune che colpisce la tiroide materna entro il primo anno dopo il parto. Si associa alla presenza di anticorpi anti tiroide circolanti (anticorpi anti tireoperossidasi e/o anti tireoglobulina) ed è causata dall’improvvisa riattivazione del sistema immunitario dopo nove mesi di quiescenza.
Durante la gravidanza il sistema immunitario diventa più tollerante per evitare che qualche anticorpo vada a danneggiare il feto che per metà ha preso dal papà e che quindi per metà risulta “sconosciuto” al sistema immunitario della mamma.
La tiroidite post partum ha una prevalenza approssimativa dell’8.1% e si sviluppa nel 33-50% delle donne cha hanno una positività per gli anticorpi anti tiroide nel primo trimestre di gravidanza.
Possono essere donne con una normale funzionalità tiroidea o donne già affette da ipotiroidismo e in trattamento con terapia ormonale sostitutiva (tiroxina).
Ha una prevalenza del 25% nelle pazienti affette da diabete mellito autoimmune o epatiti croniche virali, del 14% delle pazienti con LES, del 44% delle pazienti con una storia di Morbo di Basedow.
Tempi della tiroidite
Solitamente insorge dai 2 ai 6 mesi dopo il parto e si presenta con una fase di tireotossicosi, cioè eccesso di ormoni tiroidei, dovuta alla distruzione parziale della ghiandola da parte degli autoanticorpi con conseguente immissione in circolo degli ormoni tiroidei che erano accumulati nei follicoli tiroidei e pronti per l’uso.
La fase di tireotossicosi ha una durata breve, in genere da 1 a 6 settimane, ed è accompagnata da sintomi lievi che possono essere: irritabilità, intolleranza al caldo, stanchezza e palpitazioni. Sono inoltre difficili da distinguere dai fisiologici disturbi che può avere una mamma che accudisce un bambino di 3 mesi! In questa fase non è necessario assumere farmaci antitiroidei anche perché sono inefficaci.
Segue poi una fase di ipotiroidismo, cioè carenza di ormoni tiroidei, della durata da 2 a 6 settimane che spesso è la più sentita dalle mamme. I sintomi includono intolleranza al freddo, pelle secca, mancanza di energia, stitichezza, scarsa concentrazione, mal di testa, dolori diffusi. Passate le 6 settimane la funzionalità tiroidea ritorna nella norma per cui è sufficiente controllare gli esami ogni 2 mesi fino alla risoluzione completa del quadro senza dover assumere alcuna terapia.
Ipotiroidismo permanente
Si ricorda che dal 20 al 60% delle donne che hanno avuto una tiroidite post-partum svilupperà un ipotiroidismo permanente nei 10 anni successivi per cui è opportuno controllare gli esami della funzionalità tiroidea una volta all’anno. Chi aveva già l’ipotiroidismo prima della gravidanza ritornerà a questa condizione. Uno 0,5% invece potrà sviluppare un ipertiroidismo.
E’ stato dimostrato che un pretrattamento con tiroxina in donne in gravidanza con anticorpi anti tiroide positivi purtroppo non previene la tiroidite post partum.
Un accenno doveroso va fatto anche alla correlazione tra tiroidite post partum e depressione post partum. Vi sono alcuni studi scientifici che hanno evidenziato un legame tra queste due condizioni patologiche ma siamo in attesa di ulteriori studi di conferma.
Per tale motivo sarebbe opportuno controllare la funzionalità tiroidea alle donne affette da tale sindrome depressiva perché potrebbe modificarne l’approccio terapeutico.