Per fare qualsiasi valutazione su un grafico della temperatura basale, sarebbe opportuno avere a disposizione una serie di rilevazioni complete che vanno da una mestruazione all’altra.
Nella maggioranza dei casi tra una mestruazione e l’altra è evidente un andamento bifasico, che permette di individuare con buona precisione il giorno dell’ovulazione, eventualmente aiutandosi tracciando la coverline.
Non sempre però può essere evidente l’andamento tipico di un ciclo ovulatorio e il grafico si potrebbe presentare così:
Come si può osservare, non vi è alcun rialzo termico che persiste da più di tre giorni e che potrebbe indicare una ovulazione avvenuta.
Perché non si vede l’ovulazione sul grafico?
Ciclo anovulatorio
Se il grafico appare “ballerino”, senza un rialzo termico riconoscibile, potrebbe trattarsi di un ciclo anovulatorio, cioè un ciclo mestruale in cui non è avvenuta l’ovulazione.
Quando l’ovulazione non si verifica, infatti, non si riesce a vedere il rialzo termico, perché non è stato rilasciato progesterone, che è l’ormone responsabile dell’aumento della temperatura corporea basale.
Il motivo è che il progesterone viene prodotto dal corpo luteo, che si forma dopo lo scoppio del follicolo che libera la cellula uovo pronta per essere fecondata.
Errori di rilevazione
Delle volte un grafico ballerino e indecifrabile può essere dovuto a errori nella rilevazione della temperatura basale: per rendere un grafico poco attendibile, basta avere un raffreddore, dormire poco o male, o ancora prendere la tb in orari diversi.
Altre cause
Una piccola percentuale di donne può ottenere questi grafici perché il suo corpo non risponde ai cambiamenti di livelli di progesterone nel sangue e pertanto non rileva lo sbalza termico anche se ha effettivamente ovulato.
Cosa fare se si ottiene un grafico “senza ovulazione”?
Può accadere di ottenere grafici di questo tipo occasionalmente, anche se nella maggior parte dei mesi si ovula regolarmente. I cicli anovulatori possono essere causati da una influenza, dallo stress o da altri disturbi, come ad esempio dalla presenza di cisti ovariche.
Se si notano frequenti cicli anovulatori la donna potrebbe soffrire di ovaio micropolicistico (PCOS), oppure essere vicina alla menopausa o ancora avere uno squilibrio ormonale che va indagato.
Per questo motivo, se si dubita che l’andamento della temperatura rifletta o meno l’ovulazione e si ha familiarità con gli altri metodi per monitorare l’ovulazione
il consiglio è quello di combinare tutti i metodi, temperatura compresa, per avere un quadro più chiaro della situazione. Se i dubbi persistono, allora non resta che svolgere alcuni monitoraggi ecografici per valutare la maturazione dei follicoli ovarici.
Per compilare il grafico sul sito:
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