Ogni giorno qui su Periodofertile leggiamo storie di donne che cercano una gravidanza, chi da pochi mesi, chi da anni.
Donne che si fanno forza a vicenda, donne che fanno il tifo l’una per l’altra.
Dietro la ricerca di un figlio, soprattutto quando c’è un problema di infertilità, si nascondono mesi di delusioni, di tentativi, di test di gravidanza negativi, di speranze e di lacrime.
Questa sofferenza viene spesso vissuta in silenzio a meno che non ci siano spazi di condivisione, come nel nostro sito, dove ogni mese le donne condividono la ricerca e sperano che arrivi anche per loro il tanto desiderato test positivo.
Pochi giorni fa ha suscitato tanta solidarietà femminile il messaggio lasciato su Instagram da Tara Engelberg, 33 anni. Tara, ha pubblicato l’immagine sul social di un test di gravidanza negativo, accompagnato da un post che raccontava la loro lotta contro l’infertilità.
Un altro test di gravidanza negativo. Un’ altra mestruazione. Un’ altra conferma che per qualche motivo, non riesco a rimanere incinta
Il post è molto intenso, racconta che delle volte vorrebbe ci fosse nella loro casa una telecamera che potesse far vedere l’incubo che rappresenta l’infertilità per una coppia.
La paura di fare un test, la conseguente ennesima delusione del negativo, e la sofferenza nel dire al proprio compagno che nemmeno quel mese è andata bene.
Una scena che si ripete mese dopo mese, seguita dalla disperazione.
Fino ad arrivare alla consapevolezza della necessità un percorso di fecondazione assistita, un percorso non semplice, fatto di aghi, ormoni e medicine. Un passo che richiede ancora più forza fisica, emotiva e ovviamente anche economica.
Un passo che quando inizia una ricerca della gravidanza si spera di non dover mai affrontare, ma che delle volte diventa l’unica via (oltre all’adozione) per provare a coronare il proprio desiderio di genitorialità.
Tara conclude con un messaggio da cui traspare ancora tanta speranza:
La verità è che siamo stanchi e siamo svuotati.
Siamo emotivamente esausti e spaventati a morte. Non abbiamo mai pensato che diventare genitori sarebbe stato così difficile, e non abbiamo mai immaginato che la nostra montagna da scalare sarebbe così impegnativa Vorrei che ci fossero parole adeguate per esprimere il profondo dolore e la frustrazione dell’infertilità perché le mie parole non sembrano mai rendere giustizia a tutta la pesantezza nel mio cuore. Tutto quello che so è che nessuno merita questa sofferenza, questa lotta. Devo credere che esiste una ragione per questo viaggio e che in qualche modo andrà tutto bene
Uno sfogo che arriva dopo anni di silenzio
Tara e il suo compagno non avevamo mai parlato apertamente dei loro problemi di fertilità prima di questo post. Per due anni avevano tenuto segreta la loro lotta, per timidezza e per imbarazzo.
L’infertilità è un tema che per molti aspetti rimane un tabù. Quando nessuno parla di infertilità è difficile aprirsi con gli altri e si vive la difficoltà in modo solitario, con i rischio, come ha raccontato Tara in una intervista , di toccare il fondo come è successo a lei.
Tara ha lasciato un messaggi ulteriore a tutte le “guerriere” e i “guerrieri “che affrontano come loro il difficile e tortuoso percorso dell’infertilità:
“Speriamo che le nostre lotte aumentino la consapevolezza dell’infertilità e aiutino anche gli altri a superare questa lotta incredibilmente difficile. Non voglio che nessuno si senta solo durante questo viaggio” lasciando la sua disponibilità a tutte le coppie di confrontarsi con loro.
Non possiamo non raccogliere e non fare anche nostro il messaggio di Tara, continuiamo a parlare di infertilità senza timore, confrontiamoci, informiamoci, discutiamo qui, sul forum, ovunque vogliate, ma parliamone. Non siete soli.