L’alimentazione è uno dei fattori più importanti per un sano stile di vita. E l’alimentazione influenza in modo importante sia la fertilità (maschile e femminile), sia la gravidanza ed il corretto sviluppo del nostro bambino. Siamo quello che mangiamo, e mangiamo bene solo se correttamente informati.
Alimentarsi nel modo corretto è un investimento per noi e per il nostro bimbo che vale per tutta la vita.
A 10 mesi lo svezzamento è già iniziato e di sicuro sapete già come preparare il brodo vegetale e i primi omogeneizzati di frutta, come cucinare le prime pappe, creme e minestrine e quali sono gli alimenti più indicati per i primi mesi dello svezzamento.
Come mai tutta questa attenzione sui tartufi in gravidanza? Merito di Chiara Ferragni, in dolce attesa di una bambina. In questi giorni ha pubblicato delle stories per raccontare la partecipazione con Fedez alla raccolta dei tartufi a Costigliole d’Asti, presso la Casa del Trifulau. Nel momento in cui ha dichiarato che, essendo in gravidanza non li può mangiare, molti followers si sono chiesti: perchè?
Sappiamo che il caffè è un rituale quotidiano per molte donne, ma in gravidanza o mentre si sta cercando un bambino si dovrebbe evitare del tutto la caffeina.
Aumentare il consumo di pesce aiuterebbe a soddisfare le maggiori richieste proteiche, specialmente nell’ultimo trimestre della gravidanza e nei primi mesi di allattamento, assicurando al feto i “mattoncini” per un accrescimento ideale.
Un dato della American Society for Reproductive Medicine del 2015 evidenzia come l’obesità interessi circa il 50% della popolazione infertile nel mondo; questo dato fa ritenere che vi possa essere una chiara correlazione tra aumento ponderale e riduzione della fertilità nella popolazione generale.
I legumi forniscono anche carboidrati complessi e alcuni importanti nutrienti quali ferro e selenio. Questi nutrienti sono fondamentali per una donna in età adulta in generale, ma il consumo di legumi in gravidanza è stato associato anche alla riduzione del rischio di bambino sottopeso alla nascita (SGA).
Il miele, in sé non è pericoloso né tossico. Essendo un alimento di origine totalmente naturale e poco trattato, c’è la possibilità che al suo interno siano “nascoste” delle spore di Clostridium botulinum.
L’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) raccomanda un consumo di sale nella dieta degli adulti inferiore a 5 grammi. Per quanto riguarda i bambini, le dosi sono decisamente inferiori tant’è che fino al nono mese di vita se ne sconsiglia l’aggiunta ai cibi.
Autosvezzamento, una modalità libera che permette di aggiungere man mano alimenti diversi dal latte, ma potendo mantenere l’allattamento anche fino ai due anni di età.
Dopo lo svezzamento, tra 1 e 3 anni di età, l’alimentazione dei nostri bimbi cambia notevolmente. A tavola, infatti, i bimbi cominciano a comportarsi pian piano “come i grandi”: le pappe diventano un lontano ricordo, si mangia da soli e si assaggia un po’ di tutto.
L’etichetta di un prodotto alimentare è un concentrato di informazioni e diventa lo strumento indispensabile per identificare il prodotto che meglio soddisfa le nostre esigenze .