Acqua tonica in gravidanza? No grazie!

Quando una donna rimane incinta, entra in una fase “ricca di divieti”: non mangiare verdure non lavate e carne poco cotta, eliminare fumo e alcol, ecc.

Molti di questi divieti sono ampiamente noti, per cui non si ha alcuna difficoltà a riconoscere cosa può o non può essere assunto.

Per alcune sostanze e alimenti, però, il divieto non è così scontato: a volte perché non esiste ancora un elevato numero di studi che ne dimostrino davvero la tossicità, a volte perché si tratta di prodotti di uso non comune, che magari possono passare in secondo piano rispetto ad altri di uso quotidiano.

Tra questi abbiamo l’acqua tonica.

Acqua tonica in gravidanza: fa male?

Quando è stata prodotta per la prima volta, l’acqua tonica era essenzialmente un composto di acqua e chinino. Il chinino è una molecola di origine vegetale utilizzata principalmente come farmaco antimalarico. Infatti l’acqua tonica, in origine, era utilizzata proprio per curare i malati di malaria.

Adesso l’acqua tonica è una bevanda comune, presente sugli scaffali di tutti i supermercati. È ancora costituita da acqua e chinino, ma la concentrazione di quest’ultimo è di molto diminuita e si è dato ampio spazio a zuccheri, sciroppi e (nelle versioni light) edulcoranti.

La Food and Drug Administration (FDA), che negli Stati Uniti gestisce il commercio delle sostanze potenzialmente tossiche, ha imposto una concentrazione massima di chinino nell’acqua tonica pari a 83 mg/kg di bevanda. Insomma per assumere 83 mg di chinino bisogna bere 1 kg di acqua tonica.

La dose terapeutica (ovvero quanto ne viene somministrato ai malati di malaria) è di 10 mg/kg di peso corporeo, ovvero una persona di 65 kg ne assume 650 mg. Attenzione, però, l’assunzione è prevista ogni 8 ore, quindi in una giornata sono previste 3 somministrazioni, per un totale di 1950 mg di chinino al giorno, ovviamente ben oltre la dose che si può assumere con un bicchiere di acqua tonica.

Effetti collaterali del chinino

Il chinino, però, ha mostrato alcuni possibili effetti collaterali gravi:

  • può determinare un forte ipoglicemia (per stimolazione della produzione dell’insulina) specialmente in gravidanza o nelle infezioni gravi e prolungate;
  • può avere effetti lesivi sul nervo acustico e provocare sordità, anche nel feto;
  • può causare una carenza di G6PD (Glucosio – 6 – Fosfato deidrogenasi) con conseguente rischio di anemia emolitica, anche nel feto e nel bambino allattato al seno.

Nonostante gli effetti collaterali, però, in caso di malaria contratta in gravidanza, la profilassi viene solitamente effettuata lo stesso, perché i benefici del trattamento superano i rischi.

Tutta questa premessa spiega perché l’acqua tonica rientra tra le bevande sconsigliate in gravidanza.

Come abbiamo già spiegato, la tossicità dipende sempre dalla dose: gli effetti collaterali sono stati valutati sulle dosi assunte come farmaco, che, come abbiamo visto, sono molto più elevate di quella che si può ritrovare in un bicchiere di acqua tonica.

Resta comunque il fatto che l’acqua tonica è ricca di zuccheri, che da soli sono responsabili di circa 70 kcal a bicchiere. Per questo, soprattutto in gravidanza, si rinnova l’invito a non consumare acqua tonica, per ridurre il rischio di diabete gestazionale.

 

Fonti:

Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA): “Chinina Cloridrato”. 29 novembre 2017 [Ultimo accesso: agosto 2022]

Bichali S, Brault D, Masserot C, Boscher C, Couec ML, Deslandes G, Pissard S, Leverger G, Vauzelle C, Elefant E, Rozé JC, Cortey A, Chenouard A., Maternal consumption of quinine containing sodas may induce G6PD crises in breastfed children, Eur J Pediatr. 2017 Aug 21. doi: 10.1007/s00431-017-2998-5 [Ultimo accesso: agosto 2022]