Carboidrati in gravidanza: cosa è importante sapere

Conosciamo da vicino il ruolo (e i rischi) dei carboidrati in gravidanza, con una indicazione chiara delle dosi giornaliere.

I carboidrati rappresentano la principale fonte di energia dell’organismo e in gravidanza dovrebbero costituire il 50-60% della quota calorica giornaliera. Una volta assunti, si trasformano in zuccheri semplici (come il glucosio) e attraversano la placenta, fornendo l’energia necessaria per supportare la crescita del feto.

Carboidrati semplici e carboidrati complessi: che differenza c’è?

I carboidrati non sono tutti uguali. In linea di massima è possibile distinguere tra:

  • carboidrati semplici, che dopo l’assunzione si trasformano molto rapidamente in zuccheri e causano un rapido aumento dei livelli di glucosio e di insulina nel sangue. Sono presenti nei dolciumi, nelle bevande zuccherate, nel miele e nella frutta;
  • carboidrati complessi, che impiegano più tempo per essere digeriti e provocano un aumento più graduale della quantità di glucosio e di insulina nel circolo sanguigno. Sono contenuti in alimenti come pasta, pane, riso e altri cereali.

In gravidanza, la raccomandazione è quella di prediligere i carboidrati complessi e soprattutto integrali (come riso, farro, quinoa, grano saraceno, miglio e avena), che presentano un indice glicemico più basso e un maggior contenuto di sostanze nutritive e fibre. Inoltre, si consiglia di abbinarli nello stesso pasto al consumo di proteine, per ridurre ulteriormente il picco della glicemia.

Al contrario, è importante limitare l’assunzione di carboidrati semplici (o zuccheri semplici). Il loro eccessivo consumo in dolce attesa, infatti, favorisce lo sviluppo del diabete gestazionale, una complicazione della gravidanza caratterizzata da una ridotta tolleranza al glucosio. Per questo motivo, gli zuccheri semplici non dovrebbero superare il 10-15% della quota calorica giornaliera.

Si possono eliminare i carboidrati in gravidanza?

Eliminare il consumo di carboidrati in dolce attesa è assolutamente sconsigliato, salvo diversa indicazione medica. La loro mancata introduzione, infatti, stimola una maggiore produzione di particolari sostanze dette corpi chetonici, che sono dannosi per il feto.

Vale la pena sottolineare che, quando si tratta di alimentazione in gravidanza, è bene evitare di affidarsi a persone non competenti, a internet o al fai-da-te: il primo punto di riferimento di una futura mamma deve essere sempre il ginecologo di fiducia, eventualmente affiancato da un nutrizionista o da un dietologo.

Quanti carboidrati si dovrebbero assumere in gravidanza?

In linea generale, una donna in attesa dovrebbe assumere almeno 175 grammi di carboidrati al giorno. Il consiglio è quello di consumarne una piccola quantità ad ogni pasto: colazione, pranzo, cena e spuntino di metà mattina e di metà pomeriggio.

  • A colazione meglio preferire i carboidrati complessi, come pane o fette biscottate integrali e cornflakes senza zuccheri.
  • A pranzo e cena sarebbe bene consumare un piatto completo, abbinando i carboidrati a proteine, grassi e fibre.
  • Negli spuntini, è possibile optare per un frutto di stagione o un vasetto di yogurt bianco.