Di cosa si tratta
L’episiotomia è un taglio chirurgico che si dovrebbe praticare in anestesia locale. Come avviene? In due possibili modi differenti:
- mediana (il taglio si fa partendo dalla parte inferiore della vagina in direzione dell’ano)
- medio-laterale (in diagonale verso il basso e quindi lontano dall’ano o prima verso il basso e poi all’infuori formando un taglio a forma di L).
L’incisione riguarda sia il derma che i muscoli sottostanti e quindi richiede una sutura (punti) accurata della ferita.
È più semplice la sutura di una episiotomia mediana rispetto a quella medio-laterale o rispetto a una una lacerazione “naturale”.
Perché si pratica?
L’episiotomia si pratica per evitare lacerazioni durante il parto difficili da suturare e per favorire quindi il passaggio del bambino.
Ovviamente ci sono pareri discordanti in materia.
Alcuni ginecologi la praticano di routine indicando che un taglio netto è sempre meglio di una lacerazione di tessuti muscolari, o piccole e profonde lacerazioni interne.
Altri preferiscono di no sostenendo che una lacerazione è accettabile, se si verifica.
Casi specifici
Chiaramente quando ci sono segnali di sofferenza fetale, l’episiotomia velocizza il parto ed è utile per il nascituro. Altri casi nei quali è giustificata sono:
- presentazioni anomale
- precedenti lacerazioni di 3° o 4° grado
- parto podalico
- distocia di spalle
Riassumendo vediamo quando è consigliato farla:
- la mancanza di elasticità del perineo è uno dei motivi principali per cui viene effettuata e questa evenienza può accadere al primo parto perché i tessuti sono meno elastici
- in una donna che ha già subito una precedente episiotomia può rendersi necessaria di nuovo perché il tessuto cicatriziale del primo taglio è meno elastico. In questo caso l’episiotomia viene fatta sulla stessa linea dell’episiotomia precedente
- casi specifici di sofferenza fetale, presentazione podalica, distocia di spalle
Come evitare l’episiotomia
Alcuni studi condotti in Canada e in Gran Bretagna hanno però messo in evidenza che l’episiotomia non presenta grandi vantaggi rispetto a una lacerazione di primo o di secondo grado.
Sembra anche che i tempi in cui si guarisce per chi ha subito un’episiotomia siano più lunghi di quelli che hanno avuto una semplice lacerazione.
Inoltre può provocare anche altri problemi che vanno considerati nel momento in cui si decide di effettuarla. Se si effettua troppo presto, prima cioè che il perineo si assottigli, potrebbe causare emorragie. A volte inoltre il taglio risulta più grande di una normale lacerazione.
Con un parto più naturale e una assistenza adeguata si è riscontrato che sempre meno donne riportano lacerazioni al perineo e questo rende migliori le condizioni della mamma nei giorni e nelle settimane successive al parto.
E’ possibile preparare il perineo al parto in modo che sia più elastico e ci sia minor riscio di lacerazione o di dover ricorrere all’episiotomia. Leggi l’approfondimento:
Cosa fare dopo l’episiotomia? Quando cadono i punti?
La sutura in genere viene effettuata dal ginecologo dopo l’espulsione della placenta.
La ferita viene controllata ogni giorno durante il ricovero e dopo 40 giorni dal parto durate il controllo di routine. I punti sono riassorbibili e cadono da soli durante questo periodo. Può essere un po’ fastidioso nei primi giorni e soprattutto alla ripresa dell’attività sessuale.