Secondo uno studio pubblicato a giugno 2017 su Molecular Psychiatry, un attacco febbrile in gravidanza in particolare durante il secondo trimestre, è correlato ad un aumentato rischio di autismo nei bambini. Secondo gli autori trattare le febbre con il paracetamolo potrebbe avere una funzione protettiva, anche se saranno necessaire ulteriori ricerche di conferma.
L’autismo era già stato precedentemente associato all’esposizione prenatale ad una vasta gamma di infezioni.
Poiché la febbre è una risposta comune alle infezioni e alla malattia, i ricercatori hanno voluto verificare se le alte temperature durante la gravidanza e i tentativi di abbassare tali temperature con i farmaci, avessero un ruolo nella probabilità del bambino di ricevere una diagnosi di autismo.
I ricercatori hanno studiato quasi 100.000 madri e figli nati tra il 1999 e il 2009 in Norvegia.
Circa il 16% delle donne ha dichiarato di aver avuto almeno un episodio febbrile durante la gravidanza. Tra i 3 e i 7 anni i bambini sono stati sottoposti a screening specifici per valutare la presenza di disturbi dello spettro autistico e 583 hanno ricevuto una diagnosi positiva..
Dall’analisi dei dati raccolti gli autori dello studio hanno scoperto che i bambini le cui madri avevano avuto un attacco di febbre in qualsiasi momento durante la gravidanza avevano un rischio aumentato del 34% di sviluppare l’autismo rispetto a quelli le cui madri non erano mai state ammalate. In particolare i bambini le cui mamme avevano avuto la febbre durante il secondo trimestre avevano un rischio aumentato del 40% di avere l’autismo.
Le donne che avevano avuto solo uno o due episodi di febbre dopo 12 settimane di gravidanza, avevano un aumento del rischio di autismo nel bambino del 30%. Ma in chi aveva avuto tre o più episodi di febbre, il rischio è salito a più del 300%. Si parla comunque di rischio e quindi non di certezze.
Anche tra le madri che avevano avuto tre o più episodi di febbre dopo le 12 settimane, solo 5 su 308 bambini (o circa 1 su 62) hanno sviluppato l’autismo.
I medici non hanno chiaro il motivo per cui la febbre della madre può aumentare il rischio di autismo nel figlio. Il dottor Hornig, primo autore dello studio e professore associato di epidemiologia presso il Columbia University’s Center for Infection and Immunity, sottolinea che il secondo trimestre è un momento chiave nello sviluppo cerebrale del feto.
Dato che lo studio era osservazionale, non è stato in grado di dimostrare una relazione causa-effetto tra l’esposizione alla febbre prenatale e lo sviluppo dell’autismo. Come follow-up, i ricercatori stanno ora analizzando campioni di sangue di madri e neonati per determinare quali tipi di infezioni o quali tipi di risposte immunitarie dalla madre possono essere associate a un rischio più elevato di altri.
In questo modo ci si potrà concentrare su come prevenire quelle infezioni specifiche durante la gravidanza .
Come trattare la febbre in gravidanza?
Lo studio ha evidenziato che i bambini le cui madri avevano assunto il paracetamolo per ridurre la febbre durante le gravidanze hanno avuto un rischio leggermente più basso di autismo rispetto a quelli nati da madri che avevano avuto febbre ma non avevano preso farmaci per tenerla a bada. Non c’era però una grande differenza quindi non è detto che il paracetamolo abbia un effetto significativo per prevenire l’autismo.
I ricercatori sono andati anche a vedere se poteva esserci un effetto protettivo dall’ibuprofene, ma sono state poche le mamme che lo hanno assunto in gravidanza, anche se nessuno dei loro figli ha manifestato sintomi di autismo (di solito non è un farmaco consigliato nei 9 mesi perchè ci sono studi che lo legano ad un aumentato rischio di aborti).
Mentre sia il paracetamolo che l’ibuprofene riducono entrambi la febbre, solo l’ibuprofene presenta proprietà antiinfiammatorie che potrebbero offrire ulteriori garanzie contro il rischio causato dalla febbre e dalle infezioni.
I ricercatori ricordano che è importante valutare i pro e i contro di qualsiasi medicinale assunto durante la gravidanza, compreso il paracetamolo, e sottolineano che il nuovo studio non modifica le raccomandazioni del medico su come gestire dolori o febbre. Prima di assumere un farmaco è sempre bene parlare con il ginecologo o l’ostetrica che segue la gravidanza.
Fonte
Prenatal fever and autism risk
M Hornig, M A Bresnahan, X Che, A F Schultz, J E Ukaigwe, M L Eddy, D Hirtz, N Gunnes, K K Lie, P Magnus, S Mjaaland, T Reichborn-Kjennerud, S Schjølberg, A-S Øyen, B Levin, E S Susser, C Stoltenberg & W I Lipkin doi:10.1038/mp.2017.119