Si raccomanda a tutte le donne di smettere di fumare durante la gravidanza. Questo è sufficiente? No, la ricerca ha dimostrato che smettere di fumare non è sufficiente per eliminare i rischi associati all’esposizione al fumo si sigaretta. Molte donne infatti, sono esposte al fumo passivo di amici e familiari (chiamato fumo passivo di seconda mano) o ai residui lasciati dal fumo sui tessuti e anche sui mobili, in macchina o in altri luoghi chiusi (chiamato fumo passivo di terza mano).
Che cos’è il fumo passivo?
Il fumo passivo è per definizione l’inalazione involontaria da parte di persone che non fumano, di sostanze provenienti da sigarette, pipe o sigari di altri individui.Il fumo passivo si può inalare se conviviamo con un fumatore oppure se frequentiamo locali o ambienti dove si fuma.
Ci sono circa 4.000 sostanze chimiche presenti nel fumo passivo, molte delle quali sono classificate come cancerogene.
Quali solo le conseguenze del fumo passivo in gravidanza?
Gli scienziati dell’Università di Pittsburgh, Graduate School of Public Health hanno condotto uno studio che li ha portati ad affermare, nello studio pubblicato su The Open Pediatric Medicie Journal che una donna incinta respirando il fumo passivo espone il nascituro al rischio di danni permanenti alla sua salute. Secondo tale studio le conseguenze tra fumo attivo e passivo sono paragonabili, i neonati da madri fumatrici e quelli nati da madri non fumatrici ma soggette al fumo passivo, avevano le stesse anomalie genetiche.
Queste anomalie si traducono in maggior suscettibilità a determinate malattie come il cancro oltre che il minor peso alla nascita.
Lo studio ha confermato un precedente lavoro scientifico in cui si erano trovate anomalie nel gene HPRT nel sangue del cordone ombelicale dei neonati di madri non fumatrici esposte al fumo passivo in gravidanza. Oltre a questi però sono state trovate altre mutazioni genetiche pericolose come quelle indotte sul gene per la glicoforina A (GPA) che è un rappresentante di geni oncogeni (i geni oncogeni sono geni che determinano la trasformazione di un cellula in una cancerosa).
Altre conseguenze del fumo passivo in gravidanza sono:
- nascita pretermine
- aborti spontanei
- basso peso alla nascita
- deficit di apprendimento o problemi comportamentali nel bambino
- sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS)
Le donne incinte possono essere esposte a questo tipo di fumo senza nemmeno rendersene conto. Esiste infatti una esposizione più subdola, che è rappresentata dal residuo lasciato dal fumo di sigaretta sui mobili, sui tappeti, sulla vernice, ecc. Questi residui possono restare in giro per mesi o anni.
Le sostanze nocive possono entrare nel flusso sanguigno quando si tocca qualcosa che contiene il residuo o si respirano i residui. Una volta in circolo queste sostanze vengono condivise con il bambino. Uno studio condotto presso il Los Angeles Research Institute ha evidenziato che i residui di fumo cosiddetto “di terza mano” hanno un effetto dannoso sullo sviluppo polmonare prenatale. Questi effetti possono causare problemi respiratori più avanti nel corso della loro vita.
Che effetti ha il fumo passivo sul bambino nato?
È necessario che il bambino abbia un’esposizione limitata al fumo passivo anche dopo la nascita. I bambini a contatto con il fumo passivo hanno maggiori probabilità di andare incontro a SIDS. Inoltre, i bambini esposti al fumo passivo subiscono effetti negativi sul loro sistema immunitario.
Hanno maggiori probabilità di avere infezioni alle orecchie, raffreddori, disturbi respiratori e problemi ai denti. È probabile che il fumo di terza mano sia dannoso quanto il fumo di seconda, quindi è importante tenere il bambino lontano dalle aree che contengono residui di fumo.
Che relazione esiste tra fumo passivo in gravidanza e allattamento?
Nel 2019 è stata pubblicata la prima revisione sistematica per valutare l’associazione tra fumo passivo in gravidanza e allattamento al seno. L’esposizione materna al fumo di sigaretta durante la gravidanza è stata associata a una maggiore frequenza di interruzione dell’allattamento al seno prima dei sei mesi del neonato.
Inoltre, l’esposizione al fumo passivo durante la gravidanza è stata associata a una minore durata e prevalenza dell’allattamento al seno.
Il fumo o la nicotina parenterale sono già noti per essere associati a basse concentrazioni di prolattina. La prolattina è importante per l’omeostasi metabolica ed è associata alla ghiandola mammaria che allatta, aumentando le proteine del latte, il lattosio e i lipidi. È importante notare che uno studio su animali ha riportato che la nicotina era uno dei fattori di rischio per l’inibizione del rilascio di prolattina.
Inoltre, la durata dell’allattamento al seno tra le donne esposte al fumo passivo tende ad essere inferiore alla raccomandazione dell’OMS. L’OMS / UNICEF raccomanda un allattamento esclusivo al seno fino a sei mesi, allattamento che poi dovrebbero continuare fino a due anni o oltre integrato con i cibi solidi.
Visto i tanti benefici dell’allattamento al seno sul bambino (ma anche sulla donna) è fondamentale insistere con un’adeguata campagna di prevenzione contro il fumo.
Consigli
Se state cercando una gravidanza, se siete già in gravidanza o avete avuto da poco un figlio è importante ridurre al minimo la presenza di fumo diretto o passivo, di seconda o terza mano che sia. Non fumate se state cercando una gravidanza, questo discorso vale anche per il partner, e non fumate in gravidanza.
Se il vostro partner fuma, assicuratevi che lo faccia all’aperto e non entri in casa indossando gli indumenti con cui ha fumato. Ad esempio, potete consigliargli di indossare un cappotto o una felpa quando fuma e di rimuoverla prima di entrare in casa.
Inoltre, dopo essere stati esposti al fumo di sigarette, è importante che vi laviate le mani prima di toccare il bambino.
Riferimenti:
Grant, S.G. Qualitatively and quantitatively similar effects of active and passive maternal tobacco smoke exposure on in utero mutagenesis at the HPRT locus. BMC Pediatr 5, 20 (2005). https://doi.org/10.1186/1471-2431-5-20
Suzuki, D., Wariki, W.M.V., Suto, M. et al. Secondhand Smoke Exposure During Pregnancy and Mothers’ Subsequent Breastfeeding Outcomes: A Systematic Review and Meta-Analysis. Sci Rep 9, 8535 (2019). https://doi.org/10.1038/s41598-019-44786-z
Mojibyan M, Karimi M, Bidaki R, Rafiee P, Zare A. Exposure to Second-hand Smoke During Pregnancy and Preterm Delivery. Int J High Risk Behav Addict. 2013;1(4):149-153. doi:10.5812/ijhrba.7630
Los Angeles Biomedical Research Institute at Harbor-UCLA Medical Center (LA BioMed). “‘Thirdhand smoke’ poses danger to unborn babies’ lungs, study finds.” ScienceDaily. ScienceDaily, 19 April 2011.