Molte donne una volta scoperta la gravidanza, soprattutto se si tratta della prima, hanno bisogno di essere rassicurate, perché si tratta di una esperienza nuova, in un certo senso avvolta di mistero, e che cambierà radicalmente la loro vita.
La figura che più di tutte può tranquillizzare una mamma in dolce attesa è l’ostetrica che può offrire supporto alla donna per tutto il percorso grazie alla sua preparazione e formazione.
Durante una gravidanza fisiologica, spiega la dott.ssa Stefania Del Duca, Coordinatrice delle Ostetriche di Humanitas San Pio X di Milano, la donna può farsi seguire al consultorio dove le viene offerta una combinazione di visite eseguite con il ginecologo (visite che di solito coincidono con le tre ecografie principalitrime) e di appuntamenti con l’ostetrica.
L’ostetrica si può occupare di tutta l’anamnesi iniziale, della discussione della diagnostica del primo trimestre, del consuelling, dar informazioni di educazione sanitaria… e rispondere ai tanti dubbi delle donne o della coppia.
Durante questi appuntamenti l’ostetrica può rispondere alle domande della coppia, che possono riguardare l’alimentazione, le norme igieniche da seguire in gravidanza, la possibilità di fare trattamenti di bellezza, come curare la pelle, i prodotti da usare, la possibilità di avere rapporti sessuali, di fare attività fisica e così via.
L’ostetrica in questo modo diventa un punto di riferimento per la donna e la coppia, per un percorso consapevole verso la genitorialità.
Dott.ssa del Duca, una donna incinta può fare sport in gravidanza?
In tutte le attività che compie la donna durante la gravidanza, è importante la moderazione: se una donna è abituata da prima della gravidanza a fare attività fisica e
sta bene, cioè la gravidanza sta procedendo in modo fisiologico, può continuare nell’attività, ma non con le stesse tempistiche.
Non si può ad esempio nuotare nello stesso modo di prima, l’attività fisica deve essere adattata alla condizione di donna in gravidanza.
Vanno benissimo le passeggiate, camminare fa bene alla circolazione, si producono endorfine (che possiamo definire le “sostanze del benessere”) e si mantiene tonica la muscolatura.
Se si abita in città, precisa la dott.ssa Del Duca, meglio evitare le passeggiate in centri abitati e prediligere spostamenti in campagna, al lago , sulle colline… per respirare aria più pulita.
Sarebbe preferibile evitare le palestre perché sono luoghi chiusi , molto frequentati e quindi predisponenti a infezioni. Meglio prediligere ambienti dedicati alle donne in gravidanza come i corsi di yoga o pilates i di acquaticità, tenuti in luoghi dedicati alle neomamme, e meglio se condotti da ostetriche.
E se una mamma non ha mai fatto sport, cosa consiglia?
Otre alle passeggiate, consiglio corsi di canto o di ballo, le future mamme devono fare cose piacevoli, che le fanno sentire bene con loro stesse .
Per quanto riguardai rapporti sessuali ?
Molte coppie sono impaurite di fronte alla possibilità di avere rapporti sessuali.
Se non ci sono controindicazioni mediche le donne in gravidanza possono continuare ad avere una vita sessuale, quando vogliono e con i tempi che desiderano.
Sono spesso i futuri papà ad essere impauriti, perché vedono le donne in dolce attesa in modo diverso, hanno una visione più protettiva nei loro confronti… Anche in questo caso le paure vanno affrontate assieme e magari con il supporto dell’ostetrica o del ginecologo che li può tranquillizzare.
Dott.ssa del Duca, qual è il percorso ottimale per prepararsi al parto?
L’ottimale sarebbe iniziare un corso preparto intorno ai 4 mesi di gravidanza, per accompagnare le mamme e la coppia nei mesi che li porteranno alla nascita del
bambino. Gli impegni lavorativi, purtroppo, fanno spesso concentrare i corsi solo nell’ultimo trimestre e sono finalizzati al parto.
Nei corsi che organizziamo in Humanitas San Pio X ci focalizziamo non solo sul parto ma anche sulla genitorialità. Vogliamo che i futuri genitori si concentrino sull’evento nascita e desideriamo prepararli al ritorno casa con il bambino e a tutto ciò che ne consegue.
Dove può trovare supporto una donna nel post parto?
Anche in questa fase, spiega la dott.ssa Del Duca, i consultori rivestono un ruolo importante. Il pediatra è il riferimento per assicurarsi che il bambino stia crescendo in salute e prevedere situazioni che deviano dalla norma, oppure quando il bambino si ammala.
Quando invece si hanno dubbi sull’allattamento, sulla gestione del bambino ecc., il consultorio e le figure professionali che vi lavorano, rappresentano un luogo che può supportare la donna in caso di difficoltà; non solo nel post-parto, ma anche nei mesi successivi quando le esigenze e le problematiche cambiano.
I consultori sono luoghi in cui la donna è supportata nel suo ruolo e comprende che ciò che sta facendo (l’allattamento, l’accudimento del bambino, il suo ruolo di madre…) E’ cotrretto e ha un valore importantissimo non solo per il bambino ma anche per se stessa.
Una delle preoccupazioni delle donne in gravidanza è quella di non accorgersi quando inizia il travaglio. Quali consigli possiamo dare alle mamme?
Il travaglio non inizia mai il giorno del parto, piano piano nelle ultime settimane di gravidanza le mamme cominceranno a sentire la pancia più dura soprattutto la notte. A un certo punto queste contrazioni cominceranno ad essere fastidiose e più frequenti, non ancora dolorose, né regolari ma insistenti, sono quelle che sono chiamate contrazioni prodromiche o prodromi del parto.
Con l’inizio del travaglio queste contrazioni cominceranno ad avere una certa regolarità: saranno brevi (30 secondi circa) intervallate a ritmi più o meno regolari La sensazione fastidiosa è localizzata al basso ventre o nella schiena, nella fascia renale, e sarà un fastidio che mano a mano diventerà più doloroso.
Normalmente nella fase prodromica possono esserci perdite mucose (tappo mucoso). Perdite ematiche invece necessitano di un immediato controllo ospedaliero.
Sintomi come nausea, vomito, scariche intestinali, minzione frequente sono sintomi che accompagnano le contrazione preparatorie e sono assolutamente naturali.
Cosa consiglia di portare alle mamme in ospedale?
In Humanitas San Pio X desideriamo che le donne si sentano se stesse durante il parto. Consigliamo pertanto di portare indumenti comodi, pigiama o camicia da notte a proprio piacimento, l’importante è che siano capi con le maniche corte.
I bambini hanno bisogno di una tutina al giorno (per un totale di 3-4 tutine per la degenza), vanno bene anche quelle intere ma leggere. In ospedale fa caldo quindi le
tutine di cotone vanno bene anche in inverno. Le tutine devono avere le maniche lunghe e il piedino deve essere integrato nella tutina.