L’ipotiroidismo è un funzionamento non corretto della tiroide che non produce gli ormoni come sarebbe necessario.
Quando si verifica in gravidanza o la gravidanza inizia già in condizioni di tiroidite, è necessario introdurre o adattare le cure per evitare danni al feto.
Facciamo quindi un approfondimento su questo disturbo per chi è in dolce attesa.
Valori di riferimento normali del TSH in gravidanza
Di seguito i valori del THS in gravidanza a cui fa riferimento l’endocrinologo, diversi rispetto a quelli che adotta comunemente il laboratorio d’analisi.
- Primo trimestre: 0,1-2,5 mIU/L
- Secondo trimestre: 0,2-3,0 mIU/L
- Terzo trimestre: 0,3-3,0 mIU/L
Innanzi tutto vediamo che i livelli di TSH normali cambiano durante la gravidanza e quindi il risultato dell’analisi va sempre controllato rispetto all’età gestazionale.
Se si rientra in questi intervalli si può stare tranquille. E’ chiaro che variazioni minime non sono significative (avere 3 o 3,3 non cambia assolutamente nulla).
I valori di FT3 ed FT4 sono molto meno attendibili in gravidanza per motivi di laboratorio e tendono in genere ai valori bassi di normalità.
Ecco le due condizioni possibili:
IPOTIROIDISMO SUBCLINICO: TSH tra 3 e 10 mUI/L con valori di FT4 normali.
Questa condizione non causa danni al feto o alla madre. Nonostante ciò è necessaria una terapia ormonale sostitutiva se non ancora iniziata o un aggiustamento della terapia già in corso. Questo per prevenire un possibile peggioramento del quadro ormonale nei mesi successivi.
IPOTIROIDISMO CLINICO: TSH>10 mUI/L con FT4 sotto i limiti di normalità.
Questa condizione può causare danni al feto o alla madre. Prima viene trattata con terapia ormonale sostitutiva adeguata, prima tali possibili problemi si risolvono. Per cui non bisogna mai disperare!
I danni possono essere i seguenti:
- aumentato rischio di parto prematuro,
- basso peso alla nascita,
- aborto spontaneo,
- pre-eclampsia e ipertensione gestazionale,
- ritardo neurocognitivo del bambino.
La madre con ipotiroidismo clinico presenta sintomi molto simili a quelli lamentati comunemente in gravidanza:
- stanchezza,
- debolezza muscolare,
- aumento di peso eccessivo,
- pelle secca,
- perdita di capelli,
- unghie fragili,
- perdita di concentrazione,
- stitichezza.
Per cui in caso di dubbio un dosaggio del TSH è l’esame più affidabile.
L’apporto di iodio
Infine ricordo come sia importante un adeguato apporto iodico in gravidanza e allattamento (circa 250 mcg al giorno).
Lo iodio un oligoelemento che si trova nel sale iodato, latte, pesce, uova e in minor misura nella verdura. Sono inoltre disponibili moltissimi integratori contenenti iodio per la gravidanza.
Una grave carenza di iodio durante la gravidanza può causare:
- gozzo materno e fetale
- ipotiroidismo
- aumentato rischio di aborto
- ritardo neurocognitivo nel bambino
Attenzione: lo iodio invece va assolutamente evitato in chi è affetto da ipertiroidismo!