Il parto prematuro o pretermine si definisce tale quando avviene tra la 22° e la 37° settimana complete.
Accade nel 10% circa di tutte le gravidanze.
Molte mamme si lamentano dei numerosi controlli da fare durante la gravidanza (se si eseguono solo quelli consigliati non sono neanche tanti): perché si richiedono?
Con queste visite è possibile non solo monitorare lo stato di salute della mamma e del feto ma anche valutare chi è a rischio di un eventuale parto pretermine.
Lo scopo primario delle cure prenatali è che la gravidanza venga portata avanti il più possibile.
In generale, più a lungo un bambino (che sta bene) rimane nell’utero, più sono favorevoli le prospettive di salute alla nascita e minori sono le necessità di cure mediche neonatali.
Un bambino che nasce molto presto, ad esempio a 23 settimane, ha un rischio di handicap permanente molto alto, del 99% circa.
Se nasce a 26 settimane questo rischio cala drasticamente al 25%. A 30 settimane tale rischio è ridotto drasticamente.
Tuttavia dato che solo l’1,5% delle gravidanze si conclude con un parto prematuro prima delle 32 settimane, il rischio complessivo di problemi al bambino è veramente basso.
Le cause del parto prematuro
Ciò che determina un parto prematuro è ancora poco chiaro, tuttavia ci sono alcune cause frequenti:
- In alcune donne il collo dell’utero si accorcia durante la gravidanza e questo è implicato in più della metà dei parti prematuri.
- il fumo in gravidanza aumenta il rischio di parto prematuro di circa il 25%. Anche l’abuso di alcol o droghe aumenta il rischio
- Alcune condizioni mediche come il diabete possono aumentare il rischio di parto pretermine
- Le donne che soffrono di gengiviti sembrano essere ad alto rischio di parto pretermine. Questo perché batteri nocivi possono intaccare la placenta e il liquido amniotico. Il fumo inoltre abbassa le difese immunitarie contro i batteri presenti nella bocca
- Problemi alla placenta (soprattutto se non alimenta in modo adeguato il bambino) possono far si che il bambino rilasci ormoni che inducono il travaglio
- Infezioni vaginali sono una causa frequente di parto pretermine. Circa un 20%-40 % delle nascite premature sono attribuite alla presenza di infezioni nel tratto vaginale.
- Se si è avuto un parto prematuro statisticamente parlando è più probabile possa riaccadere
- Il parto pretermine può essere indotto dai medici quando la mamma soffre di pre-eclampsia, pressione alta diabete, insufficienza placentare, placenta previa o distacco della placenta
Le problematiche più frequenti con un bambino prematuro
Uno dei problemi principali in un prematuro è legato all’immaturità di polmoni.
I polmoni non hanno avuto il tempo necessario per maturare completamente e non sono sufficientemente elastici per permettere al bambino di respirare autonomamente. Il surfattante (che impedisce il collasso degli alveoli più piccoli e l’eccessiva espansione di quelli più grandi) non viene prodotto prima delle 26 settimane di gravidanza e deve essere dato artificialmente al bambino.
Anche a 35 settimane quando ci dovrebbe essere una quantità di surfattante naturalmente prodotto dal bambino sufficiente per respirare, potrebbe ancora necessitare di una aggiunta di ossigeno tramite i tubicini nasali.
Ecco perché nelle foto dei bambini nati prematuramente vedete quasi sempre che hanno quei tubicini che li aiutano a respirare.
Se il bambino rischia di nascere o si deve far nascere prima delle 35 settimane, quando possibile, alle mamme vengono iniettati steroidi per aiutare il bambino a produrre più surfattante possibile e rapidamente.
Questi steroidi aiutano anche il deposito di grasso sottocutaneo nel bambino. Questi steroidi però necessitano di 24-28 ore per portare a dei risultati e quindi se possibile i medici cercano di ritardare il parto almeno fino a che non hanno fatto effetto.
Faticano a mangiare
I bambini prematuri hanno difficoltà ad alimentarsi. Il riflesso di suzione non è ancora completamente sviluppato prima delle 35 settimane e il loro sistema digerente non è in grado di gestire molte quantità di liquidi introdotti.
Per questo motivo i bambini prematuri vengono alimentati con latte attraverso un sondino, con piccole quantità a intervalli frequenti.
Segnali di allarme
Se state avendo dolori addominali, sanguinamenti o si sono rotte le acque recatevi subito in ospedale.
Se state avendo contrazioni recatevi in ospedale, i medici potrebbero darvi dei farmaci per rilassare l’utero e fermare così le contrazioni. Rimarrete a stretto riposo e sotto monitoraggio.
Se le contrazioni cessano e tutto si ristabilizza potrete tornare a casa ma anche in questo caso è raccomandato il riposo a letto e sono vietati i rapporti.
Nel caso in cui non sia possibile fermare il travaglio i medici cercheranno di ritardare il parto per almeno 48 ore per fare in modo che il bambino produca surfattante attraverso l’iniezione di steroidi.
Anche se il parto naturale di un bambino prematuro è più veloce di un parto naturale a termine, se si notano segni di sofferenza fetale i medici preferiscono ricorrere al taglio cesareo.
Un taglio cesareo può essere scelto anche per proteggere la testa del bambino: le ossa craniche di un bambino prematuro sono infatti molto più soffici di quelle di un bambino a termine.