La placenta accreta rappresenta una grave complicazione della gravidanza, che si verifica quando la placenta cresce troppo profondamente nella parete uterina.
In base alla profondità di invasione dei miometrio (tessuto muscolare dell’utero) da parte dei villi coriali, in base alla classificazione ACOG, si distinguono:
- placenta accreta (PA): i villi coriali sono adesi al miometrio ma non invadono il muscolo
- placenta increta: i villi coriali invadano parzialmente il miometrio
- placenta percreta: i villi coriali invadono tutto il miometrio fino alla sierosa, qualche volta anche con interessamento degli organi vicini ( vescica)
In genere, la placenta si stacca dalla parete uterina dopo il parto (secondamento) . Con queste anomalie della placenta, parte o tutta la placenta rimane attaccata. Questo può causare emorragie importanti dopo il parto.
Se la condizione viene diagnosticata durante la gravidanza, è probabile che sia necessario un parto cesareo precoce seguito dalla rimozione chirurgica dell’utero (isterectomia).
Si ritiene che la PA sia correlata ad anomalie che interessano il rivestimento dell’utero, come le cicatrici conseguenti a un taglio cesareo o altri intervento chirurgici all’utero. Tale anomalia potrebbe verificarsi anche senza una precedente storia di chirurgia uterina.
Le donne andrebbero informate del fatto che il ricorso indiscriminato ed ingiustificato al taglio cesareo ( l’Italia è tra i primi posti al mondo per numero di parti cesarei) espone la paziente a ulteriori cesarei successivi e ad un esponenziale aumento di questa grave complicanza ostetrica.
I sintomi
La placenta accreta spesso non causa particolari sintomi durante la gravidanza, anche se potrebbe verificarsi sanguinamento vaginale durante il terzo trimestre.
È importante riuscire a diagnosticare tempestivamente la PA e prevenirne le complicanze prima del terzo trimestre di gravidanza evitando di riconoscerla tardivamente al momento del parto.
Per diagnosticarla sono fondamentali le ecografie (2D associate con Dolor Doppler e 3D).
Non è più una complicazione rara
La PA era una patologia rara tra gli anni 30 e 50, con una frequenza di circa 1 caso ogni 30000 parti. La sua frequenza è aumentata ad 1 caso ogni 19000 parti tra gli anni 50 e 60.
Il tasso di incidenza è aumentato continuamente fino ad arrivare a 1 caso su 7000 parti tra gli anni 80 e 90.
Tra il 1994 e il 2002 si è arrivati a una incidenza di PA di 1 caso su 2000-2500 parti. Numeri altissimi che non accennano a diminuire e che si sono attestati su circa 2 parti ogni 1000.
Tale aumento dell’incidenza della PA va di pari passo con l’aumento del ricorso ai parti cesarei.
Fattori di rischio
Esistono alcuni fattori che possono aumentare il rischio di placenta accreta, tra cui:
- Precedente intervento chirurgico all’utero. Il rischio aumenta con il numero di tagli cesari avuti o altri interventi chirurgici uterini.
- Posizione della placenta : il rischio aumenta se la placenta copre parzialmente o totalmente la cervice (placenta previa) o si trova nella parte inferiore dell’utero
- Età materna:è più comune nelle donne di età superiore ai 35 anni.
- Parti precedenti: Il rischio di placenta accreta aumenta con l’aumentare del numero di gravidanze avute
- Fibromi sottomucosi
In assenza dei precedenti fattori di rischio, la probabilità di avere la PA è di 1 caso ogni 22.000 parti.
Complicazioni
- La placenta accreta può causare emorragie gravi dopo il parto che possono portare a trasfusioni di sangue.
- La placenta accreta potrebbe far iniziare il travaglio prima del termine. Inoltre il sanguinamento durante la gravidanza, potrebbe rendere necessario far nascere il bambino in anticipo.
In genere se a una pazienza viene diagnosticata la placenta accreta, si esegue un parto cesareo programmato con isterectomia (rimozione dell’utero) intorno alla 34° settimana di gravidanza.
In alcuni casi (quando la placenta accreta è focale, fundica o posteriore), si può tentare di salvare l’utero a meno che non ci sia in corso, o sussista il rischio, di una grave emorragia.
Per approfondire:
Timor-Tritsch IE, Monteagudo A.Unforeseen consequences of the increasing rate of cesarean deliveries: early placenta accreta and cesarean scar pregnancy. A review. Am J Obstet Gynecol. 2012 Jul;207(1):14-29. doi: 10.1016/j.ajog.2012.03.007. Epub 2012 Mar 10.