Durante il terzo trimestre di gravidanza, mano a mano che la data del parto si avvicina, molte future mamme sono prese da un impulso improvviso: puliscono freneticamente, riordinano, buttano via il superfluo e iniziano a fare acquisti.
Cosa sta succedendo? È capitato anche a te?
Questa dirompente necessità di pulizia e riorganizzazione durante la gravidanza viene definita sindrome del nido (o nesting, in inglese) e sembra porre le sue radici nell’evoluzione.
Vediamo di cosa si tratta e perché succede.
Indice
Cos’è la sindrome del nido?
La sindrome del nido è un istinto che spinge le future mamme a pulire la casa, rassettare e riorganizzare gli ambienti, nel desiderio che tutto venga sistemato prima della nascita del bambino.
Solitamente si verifica nel terzo trimestre e in particolare nelle ultime settimane di gravidanza, tanto che spesso viene considerato uno dei sintomi che il parto è vicino (anche se non esistono evidenze scientifiche che possano confermarlo).
Inoltre, sembra essere più frequente nelle donne alla loro prima gravidanza.
Sindrome del nido: perché si manifesta?
A prima vista, quest’urgenza di ordine e pulizia potrebbe sembrare un po’ frivola e irrazionale, magari legata agli sbalzi ormonali dell’ultimo trimestre, in realtà sembrerebbe avere un significato evolutivo, come hanno evidenziato i ricercatori della McMaster University di Hamilton (Ontario) in uno studio del 2013.
Proprio come gli uccelli, che sono in un certo senso “programmati” per costruire nidi in cui proteggere i loro piccoli, anche noi esseri umani ci prepariamo a creare un luogo sicuro per i figli in arrivo.
In realtà, tutte le femmine di mammiferi iniziano a predisporre l’ambiente circostante per i propri cuccioli prima della nascita, e noi non facciamo eccezione. Si tratta di un modo del tutto naturale per preparare un ambiente sicuro, accogliente e adatto all’arrivo del neonato.
Non si tratta solo di una esigenza pratica: preparare la cameretta, dipingere le pareti della stanza, montare la culla, scegliere la navicella o il trio, sono tutte attività che hanno anche un forte aspetto emotivo. Servono per instaurare un legame più forte con il partner e prepararsi ad accogliere il nuovo membro della famiglia.
Per la mamma, inoltre, questo è un modo per prepararsi alla separazione con il bambino, la cui presenza diventa via via sempre più reale con l’avvicinarsi della data del parto. Fare spazio in casa significa quindi fare spazio anche nella propria mente, concentrandosi su di sé e sul bebè in arrivo.
La sindrome del nido non è uguale per tutte
La sindrome del nido può manifestarsi con vari gradi di intensità.
Per alcune future mamme può diventare un bisogno ossessivo, che le porta perfino a smontare l’aspirapolvere per disinfettarlo in tutte le sue parti.
Altre donne, invece, non ne soffrono affatto. C’è chi, per scaramanzia, preferisce non preparare nulla finché il bambino non è nato, e chi sceglie semplicemente di riposarsi durante le ultime settimane di gravidanza, consapevole che – una volta nato il bambino – avrà poco tempo da dedicare a se stessa.
Inoltre, la sindrome del nido sembra essere più comune nelle donne che vivono la gravidanza per la prima volta. Chi ha già dei figli è decisamente meno ossessionata dai preparativi.
Inutile dire che la virtù sta nel mezzo. Il nostro consiglio è quello di preparare almeno il minimo necessario prima che arrivi il bambino, come ad esempio il corredino per l’ospedale (body, tutine e cappellino) e il seggiolino auto.
Sindrome del nido: attenzione alla sicurezza
Sebbene sia utile organizzare la casa, preparare gli ambienti per il bambino, pulire a fondo e fare spazio negli armadi, è importante farlo in sicurezza. Per questo motivo:
- leggi sempre le etichette dei prodotti per la pulizia che usi e controlla che non siano tossici;
- usa sempre i guanti quando maneggi detergenti di cui non sei sicura e ricordati di areare bene la stanza;
- evita di sollevare carichi pesanti. Le donne in gravidanza corrono un maggior rischio di lesioni ai legamenti, perché hanno livelli aumentati di relaxina, un ormone che allenta le articolazioni per agevolare la nascita del bambino;
- evita di salire su scale o sedie per pulire vetri, lampadari o mobili alti, in modo da prevenire traumi da caduta che potrebbero avere serie conseguenze;
- per quanto riguarda il bucato, ricorda che i vestititi, le tutine e tutto ciò che verrà a contatto con il neonato deve essere lavato in modo delicato. Il consiglio è quello di utilizzare detersivi neutri e ipoallergenici oppure prodotti specifici nati appositamente per la pelle dei neonati, meglio se ecologici e privi di fosfati.
Se ti senti stanca e affaticata significa che hai esagerato: fermati e riposati. Non aver paura di delegare al partner. Molto probabilmente, sarà felice di dare il suo contributo per preparare una casa accogliente per il bambino. Anche i papà possono essere contagiati dalla sindrome del nido!
Sindrome del nido e shopping: cosa serve davvero
Quando scoppia irrefrenabile il desiderio di preparare il nido, spesso le mamme si fanno prendere da attacchi di shopping compulsivo.
Non acquistare troppi vestititi all’inizio, bastano poche tutine, quelle necessarie per l’ospedale e qualcuna in più: i bambini crescono velocemente e da un giorno all’altro diventa tutto piccolo!
Evita anche di riempire la culla di peluche e cuscini imbottiti, che comportano rischi di soffocamento per il neonato. La parola d’ordine deve essere semplicità: una culla che garantisca gli standard di sicurezza per ridurre al minimo incidenti domestici e il rischio di SIDS.
Bottoni, fiocchi e altri accessori sono belli quando applicati sui vestitini, ma sono poco pratici. Al neonato non serve un guardaroba elegante. Scegli tutine semplici, facili da lavare e che non rendano difficile il cambio del pannolino.
Infine, sul mercato esistono tanti gadget costosi dedicati ai neonati. Acquista solo il necessario: molti accessori verranno usati per poco tempo. Ci sono prodotti che sono davvero utili nella gestione del bambino e altri che sono semplicemente uno spreco di soldi.
Consigli pratici per preparare il nido
Per prepararsi all’arrivo di un bebè, sarebbe importante organizzarsi nel modo giusto.
Un aiuto arriva dalla creazione di una lista dove annotare tutto ciò che devi (e vuoi) fare prima dell’arrivo del bambino. Depennare le voci man mano che procedi nei preparativi, oltre che utile, è molto gratificante, perché evidenzia i progressi fatti.
È importante anche non porsi obiettivi irraggiungibili. A molte di noi piacerebbe saper ricamare copertine o bavaglini, ma il neonato sopravviverà lo stesso senza i ricami. Concentrati su ciò che è pratico ed essenziale, come una piccola scorta di pannolini, un po’ di body e di tutine lavate e pronte, e il necessario per il trasporto del neonato (ovetto auto).
Se hai tempo, prepara dei piatti da congelare, in modo da trovarli pronti una volta tornata a casa dall’ospedale. Non dover pensare a cosa cucinare riduce lo stress e fa risparmiare un sacco di energie.
In conclusione
La sindrome del nido è un fenomeno del tutto naturale e fisiologico e, come tale, andrebbe assecondata.
Tuttavia, è importante agire in sicurezza ed evitare di affaticarsi o di stressarsi troppo, per prevenire eventuali ripercussioni negative sul buon andamento della gravidanza e sul benessere del bambino.Per questo, è bene evitare i lavori troppo pesanti e, dove possibile, farsi aiutare dal partner o da una persona cara.
Buoni preparativi!
Fonti
- Mc Master University, Driven to clean: nesting instinct among pregnant women has an evolutionary backstory (2013).