Come legare e comunicare con il bambino nel terzo trimestre di gravidanza

Il legame (bondign prenatale) che instaurate con il bambino alla sua nascita non è altro che la continuazione del rapporto che avete cominciato a costruire ancora nelle prime fasi della gravidanza.

Nell’ultimo trimestre il bambino è  sufficientemente maturo sia dal punto di vista fisico che intellettivo, per mandare e ricevere segnali alla mamma e a chi le sta vicino.

All’inizio del terzo trimestre nella 28sima settimana di gravidanza , se il bambino nascesse prematuramente comunicherebbe con voi senza dubbio. Perché quindi, non dovrebbe rispondere alle stimolazioni  mentre è ancora in utero?

Tocchi e suoni

Si possono usare tocchi e suoni per mandare dei “messaggi” al bambino  e potete rispondere ai suoi movimenti . Interagendo in questo modo con lui  rafforzerete il vostro legame.

Se ad esempio viene spaventato da un rumore e sussulta  e scalcia, potete calmarlo usando la vostra voce e accarezzandovi la pancia.

Si pensa che la comunicazione con il bambino all’interno del pancione materno  possa rafforzare la sua intelligenza e diminuire la probabilità di comparsa di disturbi   come l’ADHD ( Disturbo da Deficit di Attenzione).

Far ascoltare la musica (in particolare la musica classica) al bambino promuove lo sviluppo cerebrale,  probabilmente perchè stimola la formazione di più connessioni tra i neuroni.  Si è anche visto che la musica che i bambini in utero ascoltano in modo ripetitivo nei momenti in cui la mamma si rilassa, risulta loro famigliare una volta nati  e riesce a calmarli quando sono agitati.

Messaggeri chimici

Se ascoltare musica o leggere a voce alta ha un effetto rilassante sul bambino, tanto da rallentare il battito cardiaco, l’essere stressate o arrabbiate ha l’effetto opposto.

Se siete spaventate, arrabbiate o ansiose il battito cardiaco del bambino accelera. Se ad esempio vi arrabbiate il bambino potrebbe cominciare a calciare perchè reagisce a quei “messaggi” chimici che gli mandate.

Questi messaggi chimici non sono altro che gli ormoni dello stress.

Situazioni di ansia e rabbia che si risolvono in fretta non sono dannose per il bambino.  Se però  queste situazioni si protraggono a lungo per una condizione di stress forte che non si risolve, allora  questo potrebbe influenzare in futuro la capacità del bambino di  far fronte alle difficoltà emotive.

I ricercatori hanno visto che le donne sottoposte  a forte stress emotivo durante la gravidanza tendono ad avere bambini più piccoli alla nascita e più inclini al pianto  e difficili da consolare.

Come stimolare il bambino e comunicare con lui

E’ molto importante “passare del tempo” con il bambino durante la gravidanza  riservandogli la giusta attenzione.

Parlare al bambino

Potete leggere un libro o raccontare quello che avete fatto durante la giornata o o quello che state facendo in quel momento. Ad esempio potete spiegare che come state preparandogli la cameretta, coem preparare un dolce ecc. magari le prime volte mi sembrerà di parlare da sole ma poi diventa una piacevole routine.

Ascoltare musica

Se vi piace una particolare musica rilassante, ascoltatela spesso quando vi dedicate  del tempo di relax. La combinazione tra la musica rilassante e gli “ormoni della felicità” che rilasciate quando siete felici, ha un effetto calmante sul bambino nel pancione continuerà ad avere questo effetto anche una volta nato.

Calcetti e tocchi

Quando il bambino tira un calcetto (o un bel calcione  a seconda dell’intensità) rispondete accarezzando la parte inferiore del pancione dove il bambino dovrebbe avere la testa (se in posizione cefalica). Oppure premete leggermente dove sta calciando e ripetete la stessa cosa se calcia di nuovo.

Danza

I movimenti che fate  favoriscono la circolazione  e di conseguenza  la quantità di ossigeno che arriva al bambino. La danza inoltre favorisce il rilascio degli ormoni  del benessere che a sua volta stimoleranno la produzione degli ormoni della felicità da parte del bambino.

Inoltre grazie alla musica che ballate il bambino sentirà il suono e il ritmo.

Coinvolgere il papà

La voce maschile ha frequenze basse  ed è  più facilmente udibile di quella femminile. Non dimentichiamoci però che il bambino ascolta la voce della mamma anche attraverso le  vibrazioni che corrono attraverso il corpo e quindi riconoscerà la sua voce  meglio di tutte le altre.

Tecniche di visualizzazione quotidiane

Servono per focalizzare la mente sul bambino. Ne abbiamo parlare quando abbiamo affrontato il  bonding prenatale del primo trimestre.

Mettetevi comode, stendetevi, appoggiate le mani sul pancione e accarezzatelo. Immaginate come sarà quando lo prenderete in braccio e visualizzate un’ondata di calore che parte dal vostro cuore e arriva al bambino. Parlategli, raccontategli di quanto lo amate e di quanto non vedete l’ora di abbracciarlo.